Dopo polemiche e ultimatum, sembra in dirittura d'arrivo la trattativa per
"Vieni via con me". Sarebbe stato raggiunto l'accordo sui contratti per gli
ospiti della prima puntata della trasmissione, prevista l'8 novembre, anche se
non ci sarebbe la firma. Le cifre iniziali, ritenute nelle complesso eccessive
dalla direzione generale, sarebbero state riviste tutte al ribasso.
Paolo Rossi percepirebbe 5.000 euro, Antonio Albanese circa 20 mila euro,
mentre Roberto Benigni sarà presente a titolo gratuito. Ci sarebbe un'intesa
sostanziale anche sul contratto tra Rai e Endemol. Ieri la società di
produzione aveva smentito le cifre apparse sulla stampa, circa 2 milioni 810
mila euro. In realtà - a quanto si apprende - si tratterebbe del costo massimo
della produzione ipotizzato all'inizio della preparazione del programma. A tale
cifra andrebbero tolti 50 mila euro risparmiati sulla scenografia e 250 mila
euro del cachet di Benigni. Dal team del programma fanno sapere che il reale
costo si saprà soltanto a fine produzione e assicurano che, quando tutti gli
spazi pubblicitari saranno venduti, si rientrerà totalmente dei costi. Sono a
carico di Endemol i compensi di Fabio Fazio - legato alla Rai da un contratto
biennale - e Roberto Saviano, che percepirebbe circa 50 mila euro a puntata.
Nel pomeriggio ci aveva pensato il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, a scaldare il clima sul fronte Rai chiamando in causa il Tg3 e
"Annozero". Nella conferenza stampa a palazzo Chigi dedicata all'emergenza
rifiuti in Campania, al momento della domanda della giornalista del Tg3,
Mariella Venditti, Berlusconi precisa: «Il Tg3? Non esiste secondo altre
trasmissioni Rai». Il riferimento, come ammesso dallo stesso premier subito
dopo, è alla puntata di 'Annozerò nella quale in una tabella si mettevano a
confronto i tempi di trasmissione di Tg1, "Porta a Porta" e "Uno mattina", che
andrebbero in onda per 2000 minuti alla settimana, con quelli di "Annozero",
"Ballarò" e "Report", che ammonterebbero a 366 minuti settimanali. Per
Berlusconi il suo «era un sostegno alla rete», ma il direttore della testata,
Bianca Berlinguer, fa notare che nel servizio di "Annozero" «mancavano diversi
telegiornali, come per esempio Studio Aperto e il Tg4, non solo il Tg3». In
ogni modo - aggiunge la giornalista -, associare il Tg3 a un'area di
riferimento sarebbe complicato, considerando che, solo ieri, l'Agcom non ci ha
inseriti tra i tg squilibrati a favore di una parte o dell'altra».
Poi l'affondo nei confronti del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso,
che in conferenza aveva invitato a parlare di «spazzatura, quella vera». «Posso
replicare alle critiche politiche, ma non alle provocazioni gratuite e anche
cafone», replica la Berlinguer. Non commenta le frasi del premier e di
Bertolaso, invece, Michele Santoro, che si gode il successo di ascolti della
puntata di ieri sulle polemiche sull'informazione televisiva, con l'intervista
a Roberto Saviano: 6.199.000 di telespettatori e con il 22,68% di share. «È la
terza volta che vinciamo negli ascolti in cinque puntate e questo è un dato
importante - afferma il conduttore -. Ieri non c'era neanche il traino delle
polemiche come nella penultima puntata ed oltre sei milioni di ascoltatori ci
hanno seguito in presenza di una partita di grande richiamo, come quella della
Juventus».
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