L'ultimo interrogatorio le era stato fatto l'altro ieri, negli uffici della procura a Taranto.
SOPRALLUOGO DEI CC - Alcune chiavi e la corda con cui è stata uccisa Sara. Questi gli elementi che, secondo quanto si apprende, i militari avrebbero cercato nell'abitazione di Michele e Sabrina Misseri per riscontrare alcuni dettagli emersi nel corso delle indagini. A quanto si apprende i militari avrebbero cercato un mazzo di chiavi cui avrebbe fatto riferimento la mamma di Sara e che non è stato ancora recuperato. I carabinieri avrebbero cercato anche la corda che, secondo Michele Misseri, è stata usata per uccidere la ragazza: in una prima versione Misseri aveva detto di averla bruciata, successivamente avrebbe invece dichiarato di averla buttata nella spazzatura.
SABRINA 'IMPASSIBILE' DOPO ACCUSE PADRE - 'Impassibile': così fonti investigative descrivono la reazione di Sabrina Misseri quando venerdì scorso nella caserma di Manduria (Taranto) le è stato detto che il padre, Michele, l'accusava di averlo aiutato nell'uccidere Sara Scazzi. Secondo le stesse fonti, la reazione della 22/enne cugina di Sara sarebbe stata simile a quella di una persona che forse si aspettava la chiamata in correità da parte del genitore. Anche oggi gli investigatori hanno fatto intendere che il cerchio attorno alla vicenda è tutt'altro che chiuso e che si cerca ancora una parte di verità, soprattutto in relazione ai ruoli ricoperti dalle persone coinvolte direttamente nella vicenda
DIFESA MICHELE, POTREBBE RESTARE A LUI SOLO OCCULTAMENTO - Al termine delle indagini sull'omicidio di Sara Scazzi a carico di Michele Misseri "potrebbe rimanere solo l'accusa di occultamento di cadavere". Lo ha detto il difensore dell'uomo, l'avv. Daniele Galoppa. Michele Misseri ha confessato il 6 ottobre scorso (ripetendo le sue dichiarazioni in varie circostanze con alcune modifiche) di aver ucciso, strangolandola, la nipote Sara Scazzi, di averla violentata quando era già morta e di aver poi occultato il cadavere. Qualche giorno fa l'uomo - secondo quanto ha reso noto il suo legale - ha manifestato all'avvocato l'intenzione di ritrattare la parte di confessione riguardante il vilipendio di cadavere.
MICHELE MISSERI SARA' SENTITO IN INCIDENTE PROBATORIO - Michele Misseri, lo zio reo confesso dell'omicidio della nipote Sara Scazzi, sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare la parte della confessione riguardante il presunto vilipendio del cadavere della 15/enne. Lo si è appreso da fonti investigative. L'incidente probatorio, chiesto dalla difesa di Sabrina Misseri, figlia di Michele e accusata di concorso in omicidio e sequestro di persona, non è stato ancora fissato dinanzi al gip del tribunale. Il difensore di Michele Misseri ha già fatto sapere di essere contrario a che ciò avvenga. Tra le varie dichiarazioni rese agli investigatori da Misseri c'é anche quella relativa alla corda che egli dice di aver usato per strangolare la nipote. Misseri ha riferito di aver usato una corda che aveva in garage e che stava maneggiando per mettere in moto un trattore il cui motore si era inalberato, ma dai riscontri fatti pare che il trattore non avesse alcun problema.
VALENTINA, MIA SORELLA INNOCENTE AL MILLE PER MILLE - "Mia sorella è innocente, lo sappiamo al mille per mille". Lo ha detto stamattina Valentina Misseri per telefono a Radio citta futura, che ne dà notizia in una nota, in relazione alla posizione processuale della sorella Sabrina. "Io non c'ero quando Sara è stata assassinata - aggiunge - ma sono convintissima che è mio padre che mente. Non vogliamo rilasciare interviste. Mia madre non riesce proprio a parlare. Le interviste che abbiamo rilasciato finora hanno soltanto danneggiato mia sorella: adesso si permettono anche di psicanalizzarla attraverso il video, quando si sa che tutte le persone che non sono abituate a stare davanti alle telecamere non sono se stesse". Ultima battuta di Valentina Misseri sull'assedio di giornalisti e tv davanti a casa: "Sono venuti qua, hanno litigato anche in casa per avere l'intervista da mia sorella e sono stati fortunati ad avere a disposizione una famiglia buona che non ha saputo dire di no".
IN CASA SI COMUNICAVA CON PIZZINI - Per evitare di essere intercettati, e sospettando che i carabinieri avessero nascosto cimici, in casa Misseri negli ultimi tempi si comunicava con i pizzini. Lo riporta la Gazzetta del Mezzogiorno precisando che dopo la lettura i bigliettini di carta venivano distrutti. Il quotidiano barese, inoltre, dà notizia che quattro impronte di altrettante persone sono state rilevate dai militari del Ris di Roma nel vano batteria del telefonino di Sara.
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