L'accusa del deputato: ha ottenuto rassicurazioni che la favoriscono. Bersani:
«La notte ha portato consiglio...»
ROMA - Era una delle «colombe» di Futuro e Libertà, ma nonostante le posizioni
morbide assunte nei confronti degli ex compagni di partito del Pdl il suo voto
di sfiducia all'esecutivo non era stato messo in discussione. Invece, al
momento decisivo, Catia Polidori si è espressa a favore del governo e la sua
scelta ha scatenato un parapiglia in aula che ha costretto il presidente Fini a
sospendere momentaneamente la seduta. Subito dopo il voto la Polidori è uscita
dall'Aula diretta verso la sala del governo, scortata da alcuni dei
parlamentari del Pdl. La stessa cosa ha fatto poi Antonio Razzi, che nelle
ultime ore aveva lasciato l'Idv per passare al movimento filogovernativo Noi
Sud. Entrambi i deputati avrebbero incontrato in un faccia a faccia il premier
Silvio Berlusconi che avrebbe espresso loro a caldo il proprio riconoscimento
per avere contribuito a scongiurare, almeno temporaneamente, la crisi. Il
condizionale però è d'obbligo: la circostanza, riportata dalle agenzie, è stata
infatti smentita da Lucio Barani, uno dei deputati che l'hanno accompagnata
fuori dall'emiciclo, secondo cui la parlamentare «è stata solo tenuta a
distanza dai giornalisti che l'assediavano».
«SERVE STABILITA' - Ai media ha poi fatto sapere il perché della posizione
assunta: «Ho votato contro la sfiducia perchè è fondamentale non privare il
Paese di un governo che possa garantire la stabilità che il momento attuale
richiede. Rimango coerente con me stessa per aver dichiarato dal 29 luglio in
poi che, pur approvando l'azione di stimolo promossa da Futuro e libertà sin
dalla sua fondazione, non avrei mai votato contro il governo». E per questo
motivo, «per ulteriore coerenza», la deputata ha annunciato l'intenzione di
lasciare il gruppo finiano per aderire a quello misto. «Da ex presidente di
un'associazione di imprese - ha aggiunto - reputo assolutamente indispensabile
la permanenza di un governo in piena capacità durante l'attuale emergenza del
debito, tale da prevalere su qualsiasi emozione ed evitare motivi di polemica.
L'Europa non ci perdonerebbe l'impossibilità di far fronte alle esigenze legate
agli equilibri che ci vengono richiesti, in un momento in cui dobbiamo
rispondere dei nostri conti pubblici». Il voto a favore del governo le è
costato molto. Su Facebook è stata subito presa di mira e coperta di insulti e
a quanto pare ha ricevuto anche minacce, al punto da presentare una denuncia
alla polizia giudiziaria della Camera.
LE ACCUSE DI BARBARESCHI - Mentre il voto di Razzi era ampiamente annunciato,
quello della Polidori è giunto, come detto, inatteso per molti, anche se lei
ora fa sapere di avere anticipato la sua decisione direttamente a Fini a poche
ore dall'inizio della seduta. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha
commentato ironicamente che «evidentemente la notte ha portato consiglio», con
riferimento alle parole pronunciate lunedì al Senato dal presidente del
Consiglio. Luca Barbareschi, uno dei fedelissimi di Fini, dà un'ulteriore
interpretazione dell'accaduto: «Persone come la Polidori è meglio perderle per
strada. Ieri aveva confermato il no alla fiducia e poi stamattina ha detto che
aveva problemi con il Cepu. Ma vi rendete conto che cosa sta succedendo? Siamo
alla corruzione di pubblico ufficiale». Francesco Polidori, indicato come il
cugino della deputata, è titolare del Cepu, l'istituto privato per la
formazione a domicilio e secondo Barbareschi la sua collega avrebbe ricevuto
pressioni per un voto favorevole all'esecutivo. «Sappiamo per certo - ha
sottolineato l'attore-parlamentare - che la Polidori ha ottenuto rassicurazioni
che la favoriscono». Lei invece replica di non avere alcun legame con il Cepu:
«Magari avessi a che fare qualcosa con loro - ha spiegato alle agenzie di
stampa - sarei ricchissima e non dovrei preoccuparmi più di niente. E invece
no. È solo un caso di omonimia locale. Si chiamano anche loro Polidori e sono i
miei vicini di casa. Gli voglio molto bene, ma non siamo parenti. Nei piccoli
paesi ci sono sempre tante famiglie che hanno lo stesso cognome, ma non hanno
legami tra loro».
VISITA DI CORTESIA - Lo scorso 19 luglio Silvio Berlusconi aveva partecipato a
Novedrate, nel Comasco, ad un'iniziativa presso l'Ecampus, l'ateneo telematico
creato dal fondatore del Cepu, e il suo intervento aveva fatto molto discutere
sia perché avveniva a un paio di giorni dall'approdo in Parlamento della
riforma universitaria voluta dalla Gelmini, sia perché era stata l'occasione
per un nuovo attacco a Rosy Bindi sul tema della bellezza. Il caso Polidori
rimette ora l'istituto - diventato famoso anche per avere avuto tra i suoi
testimonial Antonio Di Pietro e Alessandro Del Piero - sotto i riflettori. I
finiani se la sono legata al dito. Uno su tutti, Fabio Granata: «L'Universitá è
una questione delicata. Al Senato vedremo se presentare emendamenti. Per
esempio, sul Cepu non escludo che ci saranno modifiche...».
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