Lecce, dove la 13enne
trascorreva l'estate dai nonni materni. Al setaccio le riprese amatoriali
effettuate nella palestra
BERGAMO - Chi è l'intruso ripreso nei filmati amatoriali sulle gare di
ginnastica ritmica a cui partecipava Yara Gambirasio? È la traccia seguita dai
carabinieri e la polizia che, nell'analizzare i video realizzati dai genitori
delle ginnaste, stanno verificando la presenza di persone sospette. Uno o più
spettatori che avrebbero assistito ai saggi ginnici ma che c'entrerebbero poco
con il pubblico, quasi esclusivamente composto da familiari e addetti ai
lavori, che normalmente frequenta queste manifestazioni.
Il ritrovamento della felpa
L'inchiesta sulla scomparsa della tredicenne, però, non ha ancora una pista
madre. Il sostituto procuratore Letizia Ruggeri ha disposto accertamenti, per
esempio, su un trentenne, pregiudicato per reati comuni ma non sessuali:
secondo una segnalazione anonima, girava per Zingonia, borgo industriale a
pochi chilometri da Brembate di Sopra, molestando ragazzine. Non si esclude,
però, che sia un depistaggio messo in atto da chi ha mandato la mail di
denuncia - che finora non ha ottenuto riscontri - a L'Eco di Bergamo e alla
trasmissione Chi l'ha visto?. L'ipotesi più probabile, tuttavia, è che si
tratti solo di una diffamazione motivata da una vendetta per ragioni personali.
La ragazza scomparsa I genitori in caserma Le ricerche con il georadar Il
primo testimone
Continuano i controlli sui furgoni bianchi, mentre sono negativi gli esiti
delle indagini che portano a Tricase Porto, in provincia di Lecce, dove Yara
trascorreva l'estate dai nonni materni, che si trasferiscono lì per le vacanze.
La voce secondo cui la ragazza si sarebbe recata lì dopo aver litigato con i
familiari non risulta alla procura e viene smentita dalla madre. I carabinieri,
comunque, stanno indagando anche sulle conoscenze della ragazza nella località
balneare salentina. Un'altra ipotesi che si affaccia è che i rapitori per
comunicare possano aver usato una ricetrasmittente, come quelle che usano i
camionisti.
Determinante, però, potrebbe rivelarsi un altro particolare che ora emerge
nelle indagini: a decidere di portare lo stereo in palestra la sera della
scomparsa era stata proprio Yara. Inzialmente l'incarico, concordato con le
istruttrici di ginnastica ritmica, era stato affidato dalla famiglia alla
sorella maggiore, ma in un secondo momento è stata la tredicenne a insistere
per farlo al suo posto. Questa circostanza - accennata dalla madre in
un'intervista televisiva e confermata dagli investigatori - induce a due
nuove prospettive investigative: che Yara avesse un appuntamento con qualcuno
oppure che i sequestratori avessero programmato di rapire sua sorella.
Ma se quest'ipotesi viene ritenuta meno credibile da chi indaga, sembra più
verosimile che la chiave del giallo sia da cercare nell'ambito delle amicizie
coltivate da entrambe le ragazzine. Non è comunque detto, fanno notare gli
inquirenti, che il rapitore, nel caso di un adescamento, dovesse per forza
essere al corrente dell'appuntamento di Yara con le insegnanti della
Polisportiva, un'informazione che circolava solo all'interno della famiglia.
Potrebbe semplicemente essere stata una persona morbosamente interessata alle
ragazzine che praticano la ginnastica ritmica, che ha portato via la prima
ragazzina che le circostanze favorevoli gli hanno fatto trovare sul suo
cammino.
Gli accertamenti, del resto, sono a 360 gradi: si verifica anche la posizione
di due marocchini di 23 e 25 anni, arrestati ieri per aver sequestrato e
violentato a turno una giovane connazionale nel loro appartamento, sempre a
Zingonia. I carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Bergamo
vogliono capire se possano in qualche modo essere collegati con la scomparsa
della giovane ginnasta.
con repubblica.it
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