di stupro e molestie in Svezia, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha
ottenuto la libertà su cauzione. Per ora però rimarrà in carcere: la Svezia ha
annunciato che presenterà ricorso e il 39enne australiano non riguadagnerà la
libertà finchè i giudici non si saranno pronunciati.
Oggi però per Assange e i suoi sostenitori (in aula era presente anche la
madre, Christine Assange, direttamente arrivata dall'Australia) è stata una
giornata vittoriosa. Nell'aula di Westminster, stracolma di giornalisti e
sostenitori, alla lettura della sentenza, il 39enne australiano, che nega ogni
addebito, ha mostrato il pollice verso l'alto, in segno di vittoria.
Il giudice distrettuale Howard Riddle ha concesso la libertà dietro il
pagamento di una sanzione di 240mila sterline, pur imponendo alcune
restrizioni: Assange avrà l'obbligo di domicilio nella tenuta di campagna di un
suo sostenitore, potrà uscire solo a orari prestabiliti, dovrà indossare un
braccialetto per essere sempre localizzabile; andrà a vivere nel Suffolk, in
Inghilterra orientale, a casa di Vaughan Smith, un ex ufficiale dell'esercito
che ha fondato il London's Frontline Club, un'organizzazione di stampa
indipendente. Il giudice ha spiegato che rispetto alla prima udienza del 7
dicembre si è attenuato il pericolo di fuga. Tuttavia ha imposto per Assange l'
obbligo di firma in un commissariato ogni giorno alle 18 e il divieto di uscire
di casa dalle 10 del mattino alle 14 e dalle 22 alle due del mattino
successivo. Assange dovrà anche consegnare il passaporto e ripresentarsi il
prossimo 11 gennaio per l'udienza sulla eventuale estradizione in Svezia.
Prima dell'eventuale scarcerazione dovranno essere anche depositate le 200mila
sterline (250mila euro) della cauzione, più il contributo di due garanti
(20mila ciascuno). Uno dei suoi avvocati, Mark Stephens, ha spiegato non si
potrà dare un assegno per la cauzione e dunque dovrà trovare il denaro in
contante in poche ore. Non sarà difficile considerato quanti sono scesi in
campo per garantire sostegno all'australiano. Molti erano presenti anche oggi
in aula: il regista Ken Loach, Bianca Jagger, l'ex modella che è stata moglie
di MIck Jagger, il giornalista John Pilger, l'attivista progressista Jemima
Khan. Ventimila dollari li ha offerti anche Michael Moore.
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