giovedì 9 dicembre 2010

Oprah: "Non sono gay". E si commuove per l'amica...

Ospite di Barbara Walters, la regina dell'intrattenimento a stelle e strisce
nega le voci ricorrenti sulla sua omosessualità: "Non avrei mai mentito". E poi
si mostra in lacrime, a beneficio dell'audience

Vederla emozionata, nel salotto televisivo della collega Barbara Walters alla
Abc, mentre dichiara con forza, quasi con indignazione, di non essere lesbica,
ha fatto sensazione. Ed era ovvio, scontato. Perché la protagonista di questo
show a beneficio del piccolo schermo, che via internet ha fatto immediatamente
il giro del mondo, è Oprah Winfrey. Regina incontrastata dello showbiz a stelle
e strisce, regina di un impero economico ed editoriale valutato (tre anni fa,
da Forbes) 1.500 milioni di dollari, opinion leader potentissima capace di
parlare non solo alla comunità afroamericana di cui è la stella assoluta
insieme a Michelle Obama. Un'imperatrice che però dimostra di essere umana,
troppo umana. Sia quando si indigna delle voci ricorrenti sulla sua
omosessualità - non perché c'è da vergognarsi, ma perché significherebbe da
parte sua aver mentito per anni. E sia quando, poco dopo, finisce in lacrime
parlando della sua amica di sempre, Gayle King, considerata finora da molti la
sua fidanzata segreta.

Evidente che la notizia di una Oprah commossa, con la voce rotta dal pianto,
ha messo in fibrillazione il pubblico americano. Specie se condita con la
smentita di qualsiasi voce sulla propria omosessualità, da parte di un
personaggio da sempre beniamino delle associazioni per i diritti dei gay -
tanto da aver vinto ben otto Glaad Media Awards, i premi assegnati dalla Lega
antidiffamazione della categoria. E infatti la Winfrey, nel ribadire la sua
eterosessualità, non ha usato alcun argomento omofobico. Anzi. "Non sono
lesbica - dichiara, la voce tesa, forte - non lo sono in nessun modo. Quello
che mi irrita è, primo, che si possa pensare che finora abbia mentito. E,
secondo, perché dovrei nasconderlo? Non è il modo in cui ho vissuto la mia
vita".

Poi dall'emozione e dalla foga la conduttrice di talk show più nota d'America
(ma qui in veste di ospite della Walters) passa alla commozione vera e propria.
Alle lacrime. Accade quando l'intervistatrice le chiede della sua amicizia
molto stretta con Gayle King: "Lei - spiega, asciugandosi continuamente gli
occhi - è la madre che non ho avuto, la sorella che tutti vorrebbero, l'amica
che chiunque merita. Non conosco persona migliore di lei". E interpellata sul
perché del pianto, dice: "Perché queste cose a lei di persona non le ho mai
dette".

Dunque una performance con tutti gli ingredienti per restare nella storia
della tv a stelle e strisce, di cui lei - prima con l'Oprah Winfrey show, poi
diventato semplicemente Oprah - è la regina incontrastata. Una donna di una
potenza che ha pochi rivali, negli Usa: non a caso, anche quest'anno Forbes
l'ha inserita al secondo posto della classifica sulle donne più potenti del
mondo, seconda solo a Michelle Obama, e prima di Angela Merkel e Hillary
Clinton. Candidata agli Oscar come migliore non protagonista per "Il colore
viola" di Steven Spielberg, filantropa nota in tutto il Pianeta (in Sudafrica
ha speso 40 milioni di dollari per aprire una scuola per ragazzine povere), la
Winfrey, ancora una volta, è riuscita a catalizzare su di sé l'attenzione
mediatica planetaria.

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