giovedì 9 dicembre 2010

Yara, in campo le squadre speciali Le indagini sono sempre più serrate

Proseguono le ricerche di Yara Gambirasio, e soprattutto le indagini, che
stanno assumendo un ritmo sempre più serrato anche grazie all'intervento dei
gruppi di specialisti della polizia e dei carabinieri. Al caso ora lavorano
infatti anche il Reparto prevenzione crimine e il Servizio centrale operativo
diretto da Gilberto Caldarozzi, noto per aver risolto numerosi casi fra cui il
rapimento e l'omicidio del piccolo Tommy e l'arresto di Provenzano.


Alle indagini hanno preso parte anche gli uomini del Raggruppamento
carabinieri per le investigazioni scientifiche, del Reparto operativo speciale
e del Reparto analisi criminologiche. Questi ultimi stanno passando al setaccio
la vita quotidiana di Yara e le sue frequentazioni: parenti, conoscenti,
persone incontrate, ambienti frequentati, percorsi abituali.

Diverse verifiche sono state svolte anche sui percorsi abituali della ragazza,
e i detective dell'Arma sono anche saliti in borghese sul bus della Sab che
Yara attendeva ogni mattina in via XXV aprile a Brembate per raggiungere la
scuola "Maria Regina" delle suore Orsoline di Somasca a Bergamo.

Due piste, maniaco o conoscenti
Gli inquirenti stanno valutanto l'ipotesi che la ragazzina possa essere stata
puntata da un maniaco. Nei giorni precedenti la scomparsa di Yara, alcuni
presunti molestatori erano stati segnalati a Brembate e nei paesi vicini. Gli
investigatori in particolare stanno valutando un caso accaduto ad Almé: un
uomo, di fronte a una scuola elementare, aveva cercato di far salire una
bambina sulla sua auto. Stessa cosa sarebbe avvenuta, secondo la testimonianza
di un giovane, presso la scuola si Brembate.

Altra pista percorsa degli inquirenti, quella dei conoscenti di Yara. La
13enne, è un'altra ipotesi, potrebbe aver accettato un passaggio da una persona
ritenuta di fiducia. Mentre vengono passati al setaccio diari e scritti di Yara
alla ricerca di qualche traccia, di qualche appiglio verso cui orientare le
indagini, proseguono senza soste le ricerca sul campo, nei dintorni della casa
della ragazzina e del campo sportivo di Brambate dove la giovane si allenava.

L'ultimo sms di Yara
Le speranze di venire a capo della vicenda si appendono anche all'ultimo sms
partito dal telefonino di Yara, poco dopo la scomparsa della 13enne, nel tardo
pomeriggio del 26 novembre. Lo riporta l'edizione cartacea del "Messaggero".
"Si confermo" recita il messaggio ed è la risposta all'invito di un'amica a
recarsi assolutamente alla gara della domenica successiva. La cella telefonica
cui si è "agganciato" il cellulare della ragazzina rivela che Yara, nel momento
in cui ha inviato - o ha costretto ad inviare - l'sms si trovava a Mapello, a
circa quattro chilometri dalla palestra dove è stata vista per l'ultima volta.
Una distanza troppo grande da essere percorsa se non a bordo di un'auto: la
domanda è, a questo punto, di chi. L'ultimo segnale di attività del telefonino
di Yara risale alle 18.49 del 26 novembre, quando la mamma della 13enne tenta
di mettersi in contatto con la figlia. Due squilli liberi, poi il segnale di
occupato. Poi più nulla.

con tgcom

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