venerdì 10 dicembre 2010

Sesso: Mi eccito pensando a... in Sotto le lenzuola

Viaggio terapeutico nell'attività sessuale umana attraverso i racconti delle
più diverse fantasie, interpretate da uno psicoterapeuta

Tutti hanno fantasie sessuali. Anche coloro che dicono di no o sono
sinceramente convinti di no. Si tratta di un mondo segreto che la quasi
totalità delle persone nasconde molto bene: agli altri, agli amici, al proprio
partner e addirittura a volte anche a se stesso. Quelle che si condividono in
genere sono le cosiddette "fantasie da bar". Quelle del tipo: «Quanto mi piace
quest'attore o quell'attrice...» dove il "mi piace" viene di volta in volta
sostituito con verbi che rientrano più o meno esplicitamente nella sfera
sessuale.

No, quelli di cui si parla stavolta sono tutti quei pensieri erotici che hanno
lo scopo di soddisfare un desiderio di piacere, spesso libero e disinibito. Ma
altre volte possono essere anche fonte di frustrazione, sensi di colpa, grande
sofferenza, o addirittura a volte possono rappresentare una minaccia perché
potenziale sintomo di una tendenza "pericolosa".

Brett Kahar, ricercatore di Psicoterapia e Igiene Mentale britannico di
impostazione freudiana, ha esplorato questo sconfinato terreno facendosi
raccontare, in maniera anonima, le più inconfessabili fantasie sessuali,
contestualizzandole, interpretandole e spiegandole nel libro Indovina chi viene
a letto (ed Tea, € 9,00, 413pp).

Naturalmente ognuno ha la sua particolarissima fantasia, il suo proprio modo
di eccitarsi e quindi di stimolare e accompagnare la masturbazione col
pensiero. Alcune fantasie possono apparire stuzzicanti ad alcuni e disgustose
ad altri, ma hanno tutte ugual diritto d'esistere. In generale si tratta di
veri e propri film in cui ciascuno è l'assoluto sceneggiatore e regista, spesso
è anche attore, ma con altrettanta frequenza gli attori sono altri. Ci sono
fantasie semplici, quasi banali nella loro essenzialità, altre estremamente
complesse e altre ancora che chi le espone si affretta poi subito a
giustificare perché apparentemente troppo peccaminose. Pensieri sadici e più
spesso masochistici che però possono nascondere proprio l'inconscio desiderio
di controllare un'istinto aggressivo e una rabbia repressa.

Molti poi fantasticano sul proprio partner, ma moltissimi altri no e pur
essendo sposati o fidanzati o conviventi attuano quello che viene definito
tradimento intraconiugale, cioè quello perpetuato solo col pensiero. C'è chi lo
accetta da sé e dal partner e lo vive serenamente, e chi al contrario
nell'attuarlo o scoprendolo nel compagno ne rimane colpito, turbato, deluso.
Fantasie di quest'ultimo tipo non solo necessariamente legate a una situazione
di mancanza di soddisfazione all'interno del rapporto di coppia, ma possono
rappresentare campanelli d'allarme o essere la manifestazione esplicita di un
dolore implicito e quindi di un desiderio frustrato che si cerca di soddisfare.
A volte fantasie omosessuali sono l'esternazione di un'omosessualità celata, ma
altre volte possono essere la manifestazione in campo erotico di un particolare
modo di reagire a traumi infantili. Altre volte c'è chi pensa di avere delle
fantasie che considera perverse e ne soffre, ma che agli occhi di uno
psicoterapeuta non apparirebbero mai tali.

Alla base delle fantasie erotiche è quindi un universo sotterraneo molto
complesso e ciascuna andrebbe analizzata in relazione al vissuto della persona
che la crea perché tutte, indistintamente, sono maturate dall'esperienza. Sia
che si tratti di fantasie nate per appagare un desiderio inconscio, sia di
fantasie che servono a fuggire la realtà o risolvere traumi infantili. O ancora
fingono da autoconforto e consolazione o attraverso le quali si sperimentano
nuovi giochi erotici. O infine servono per sfogare l'aggressività repressa o
gli impulsi sadici, a vincere paure e quindi equilibrare la persona.

Per mettere gli animi tranquilli, in conclusione del libro Kahar spiega che
oltre a essere perfettamente normale avere fantasmi erotici delle più diverse
nature (alcuni suoi pazienti sognavano incontri sessuali con alieni) ed
eccitarsi anche non immaginando il proprio compagno, è altrettanto nornale non
confidare i propri pensieri al partner o agli amici: in questi casi non
esistono regole, ma senz'altro nel caso si voglia mettere a conoscenza delle
proprie fantasie sessuali il compagno o la compagna per poi cercare di
attuarle, si sappia che il presupposto fondamentale è sempre un'estrema
complicità. E comunque non è detto che questo migliori (ma neanche che
comprometta) il rapporto.
con Libero News

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