Proprio di un colpo, avrebbe bisogno ora l'Inter: nella notte di Montecarlo è sembrata una squadra stanca, la sorella brutta di quella della tripletta targata Mourinho. Un gruppo confuso caduto contro l'Atletico di Sanchez Flores: per questo Moratti era e resta irritato. Il presidente voleva il quinto titolo, ma nonostante non si arrivato, il numero uno nerazzurro non si è ancora convinto che la squadra, spompata dalle gare della scorsa stagione, necessiti di nuovi innesti. I nomi che Rafa Benitez ha fatto al club sono quelli di Mascherano e Kuyt: due rinforzi ha chiesto, uno per il centrocampo, l'altro per l'attacco dopo la partenza di Mario Balotelli per il Manchester City. Ma nessuno dei due desideri del tecnico nerazzurro sarà esaudito: l'argentino è andato al Barcellona, mentre l'olandese compagno di Sneijder in nazionale resterà al Liverpool. Lo ha detto lui stesso, la partita a questo punto sembra davvero chiusa.
Dal canto suo, Benitez proprio ieri però ha iniziato a mostrare irritazione per i mancati arrivi. «Ogni allenatore vorrebbe giocatori che conosce, io sono il tecnico e ho detto cosa mi piace. Ora la società vedrà cosa è possibile fare – dice Rafa -. Io parlo con Branca e lui parla con il presidente, la comunicazione è chiara. Noi pensiamo al Bologna, sulle altre cose lavorano loro due». Al netto delle difficoltà mostrate in campo, proprio questo è il cuore del problema e proprio qui risiede il malumore di Benitez: abituato in Inghiterra a fare il manager, e non solo l'allenatore, qui si trova senza quel potere che ormai aveva imparato a gestire alla perfezione. Un concetto (e una mancanza) che lo spagnolo tra l'altro sottolinea fin dal giorno della sua presentazione. «Io sono un tecnico, al mercato ci pensa la società», continua a ripetere da quel dì. Una frase che nasconde un messaggio non difficile da decifrare: se non vinciamo nulla è colpa di chi non ha voluto prendere rinforzi, non certo di chi quegli acquisti li aveva individuati. Oltre a questo, c'è un messaggio ancora più chiaro che l'ex tecnico del Liverpool ha già fatto pervenire ai vertici: vi ho dato i nomi dei giocatori che volevo, gli altri non mi interessano.
Questo il senso delle parole di Benitez che questa sera senza Maicon (non convocato per infortunio) esordisce in campionato al Dall'Ara contro il Bologna ma comincia a mordere il freno e la prospettiva che dopo Castellazzi, Biabiany, Coutinho (più Mancini e Suazo di ritorno), non lo fa certamente felice. Se così fosse Benitez si ritroverebbe a dover giocare una stagione con i resti della squadra voluta da Mourinho: troppo poco per reggere tutti i fronti in cui l'Inter è impegnata. Questo almeno fino a gennaio, quando il mercato riaprirà. Ci sono ancora due giorni, oggi e domani, per mettere a segno almeno l'acquisto di un attaccante, utile a tamponare la partenza di Balotelli. Ma lo scenario di queste ultime settimane non fa ben sperare né i tifosi, né Benitez.
Nessun commento:
Posta un commento