ROMA - A Palermo senza Vucinic. È bastata una mattinata per passare dai dubbi da abbondanza alla limitazione di una scelta obbligata. In piena partitella, l'attaccante montenegrino si è impuntato su una zolla sollevata dalla pioggia delle ultime ore: distorsione nella parte bassa della caviglia, forte dolore al collo del piede (nella parte centrale, non laterale) e forfeit inevitabile per il viaggio in Sicilia. Un infortunio che verrà valutato meglio soltanto nelle prossime ore - probabilmente lunedì gli esami strumentali per vedere prima se l'articolazione si gonfierà - e che scioglie con oltre ventiquattro ore d'anticipo il toto tridente. Senza Vucinic, senza Adriano, influenzato e fermato da un risentimento alla caviglia riportato oggi in allenamento, senza Okaka, che tornerà ad allenarsi in gruppo martedì insieme a Perrotta e Taddei, Ranieri potrà contare soltanto sui tre a cui aveva deciso di affidarsi già da ieri: Menez Totti e Borriello, con Baptista unica alternativa.
MALUMORE - Non vedendo il nome di Vucinic tra i convocati, poteva anche venire in mente qualche strano pensiero: dopo l'esclusione contro l'Udinese e il cambio con il Bayern un po' di malumore per l'attaccante sembra inevitabile. Ranieri prova a chiudere il discorso sul nascere: "Non credo sia vero, io lo vedo sempre allegro. Preferisco commentare i fatti, ma non parlo per lui. Stiamo creando una rosa di prima scelta, se qualcuno non lo accetta ne verrà a parlare con me o con la società.
Ma non credo sia questo il caso". Resta un'assenza pesante: "Purtroppo per l'attacco mi resta solo Baptista. Questi sono i nostri problemi, non avere gente a disposizione. Avrei preferito avere tutti a disposizione e non sarebbe stato certo un problema". A questo punto, formazione praticamente fatta, con il tridente Menez Totti e Borriello davanti ad un centrocampo a tre che battezzerà il rientro dal primo minuto di Pizarro: "Sta al cento per cento e gioca - assicura Ranieri - prima restava fuori perché non aveva i novanta minuti e c'era una squadra che vinceva". Ai suoi lati De Rossi e il confermatissimo Simplicio. Per il tecnico il brasiliano "è un grande giocatore e non è un caso che da quando sia entrato abbia fatto bene la squadra. Poi non è un singolo che cambia la squadra, ma lui è entrato rapidamente nei meccanismi". In difesa, Mexes sostituisce lo squalificato Burdisso, accanto a Juan con Cassetti e Riise esterni.
MENEZ E PASTORE - L'infortunio di Vucinic non sposta però l'attenzione da un Palermo-Roma che sa già di prova di maturità. Per entrambe. Ranieri tira il bilancio del momento: "Veniamo da una partita giocata bene contro una grande, ma ora dobbiamo pensare alla prossima. Quando fai una partita del genere l'euforia è a mille: poi c'è l'euforia positiva e quella che ti fa montare la testa. Il Palermo è la squadra giusta per farci capire quale delle due sia la nostra". Con il Palermo, anche, per sciogliere il tabù delle vittorie in trasferta: l'ultima in campionato risale all'ultima giornata della scorsa stagione, Chievo-Roma 0-2. "Capita - spiega il tecnico - sono momenti. Prima piangevamo e stavamo a più due sull'anno scorso. Ora non piangiamoci addosso, io non vedo problemi, e non ne vado a cercare". Dopo quella con i rosanero, subito altre due trasferte in serie, contro Chievo il 4 dicembre e a Cluj 4 giorni dopo. Ranieri chiede calma: "Le partite vanno analizzate singolarmente, ora pensiamo solo alla prima. Il Palermo ha una rosa molto molto competitiva, lo stadio sarà strapieno e spingerà a mille. Noi dovremo essere forti caratterialmente per rispondere colpo su colpo. Da loro però mi aspetto una grande partita, hanno fatto risultati positivi e hanno tre attaccanti che fanno la differenza". Tra i tre, spicca soprattutto Pastore. Che qualcuno, per età, ruolo, e prestazioni, vorrebbe mettere a confronto con Menez. Non Ranieri: "Non possiamo dire quale dei due è più forte. Pastore sta facendo diversi gol, Jeremy sta lavorando anche per migliorare in questo aspetto. Sono due giovani belli da vedere, danno fantasia e il calcio è questo. Sentiremo parlare a lungo di entrambi". Nell'Europa che ha rilanciato la Roma, anche la richiesta di Mourinho a due suoi giocatori di farsi espellere per ripulire la "fedina"di diffidati: un episodio su cui l'Uefa ha aperto un'inchiesta. La rivalità con lo Special One non impedisce a Ranieri di schierarsi con lui: "Ma perché, nel calcio quello che ha fatto è una cosa nuova? Non prendiamoci in giro...". Chiaro, no? (27 novembre 2010)
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