rappresentano senza dubbio uno spettacolo suggestivo, il momento clou di feste
e celebrazioni importanti. C'è però un aspetto a cui nessuno pensa: i fuochi d'
artificio possono avere ricadute dannose per la salute. «Ricadute», nel vero
senso del termine: tutte le particelle metalliche contenute nel fumo emesso dai
fuochi d'artificio, o risultato delle esplosioni che si verificano durante il
lancio e l'esplosione dell'oggetto pirotecnico, raggiungono pian piano il
terreno e vengono inalate dalle persone che, con il naso all'insù, assistono
estasiate alla magica pioggia luccicante. Più lo spettacolo pirotecnico è
multicolore e abbondante di effetti speciali, maggiore sarà la presenza di
additivi alla polvere da sparo che si disperderanno nell'atmosfera sotto forma
di microscopiche particelle metalliche in grado di raggiungere gli alveoli
polmonari. È sufficiente un breve elenco delle sostanze che si riversano nell'
aria dopo una ventina di minuti di fuochi d'artificio per capire il reale
rischio per l'apparato respiratorio, in particolare di quelle persone che
soffrono di malattie come l'asma: stronzio (86 volte più della media
accettabile), potassio (26), bario (11), ossido di carbonio (9), piombo (7),
rame (5), zinco (4), solo per citare i più importanti.
LA FESTA DI SAN JUAN - A queste conclusioni è giunta una ricerca condotta dall'
équipe di Teresa Moreno, dell'Istituto di valutazione ambientale e ricerche
acquatiche di Girona, in Spagna, e pubblicata sulla rivista Journal of
Hazardous Materials. Così come da noi in Italia, infatti, anche nel Paese
iberico è molto in voga l'impiego di materiale pirotecnico per concludere
manifestazioni di ogni tipo. Lo studio si è focalizzato sulla festa di San
Juan, che si svolge durante la notte del 23 giugno nella cittadina di Girona, a
una novantina di chilometri da Barcellona. I ricercatori hanno monitorato, per
otto settimane, la qualità dell'aria nella zona del parco cittadino dove si
tiene solitamente la festa e anche nelle aree limitrofe. I risultati lasciano
poco spazio al dubbio: a seguito dei fuochi d'artificio, l'atmosfera era più
ricca in modo preoccupante di almeno una trentina di sostanze chimiche che non
fanno bene all'apparato respiratorio umano. E queste polveri sottili non erano
localizzate nel punto in cui si svolgeva lo spettacolo ma, complice il vento,
venivano trasportate nel raggio di più chilometri. Quanto emerso conferma le
evidenze di precedenti studi, compiuti sempre in Spagna, sul rapporto tra
fuochi d'artificio e inquinamento atmosferico. «Come se non bastassero gas di
scarico, ciminiere delle fabbriche e consumo di sigarette, dobbiamo guardarci
da un altro nemico dei nostri polmoni», conclude Teresa Moreno.
COME PROTEGGERSI - Che cosa fare quindi quando il cielo buio viene illuminato
da mille colori che allietano le nostre serate estive? Munirci di mascherine da
mettere sul naso o addirittura chiuderci in casa e assistere allo spettacolo
dietro vetri rassicuranti? Non proprio, si possono trovare vie di mezzo meno
drastiche. Un consiglio valido è quello di non stazionare proprio sotto alla
cascata di luci e fumi. Anche da una posizione più defilata si può godere della
manifestazione pirotecnica. Importante sarà anche decifrare la direzione del
vento, in modo da evitare la caduta delle polveri sottili sulla nostra testa.
Da parte degli organizzatori di eventi con fuochi d'artificio, è fondamentale
che scelgano prodotti autorizzati e conformi alle disposizioni che regolano la
materia, privilegiando quelli che contengono sostanze poco dannose e non
materiali tossici per l'organismo, come per esempio il piombo. Sarebbe davvero
un peccato se la millenaria tradizione dei fuochi d'artificio, risalente all'
invenzione della polvere da sparo, dovesse interrompersi a seguito delle scorie
che aleggiano nell'aria dopo che feste ed emozioni sono passate.
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