decennali tedeschi e spagnoli ai massimi storici, mentre sale il differenziale
con quelli portoghesi e irlandesi, borse europee in netto calo al pari di Wall
Street. Il piano di salvataggio dell'Irlanda non ha placato l'inquietudine dei
mercati e in Europa cresce il timore del contagio. Secondo la Cancelliera
tedesca Angela Merkel, la crisi irlandese, anche se diversa, preoccupa quanto
quella greca.
Dal canto suo, il presidente dell'Unione europea, Herman Van Rompuy, getta
acqua sul fuoco e afferma che il Portogallo non è l'Irlanda. Intanto i
negoziati tra l'Irlanda e il Fondo monetario internazionale vanno avanti
velocemente, spiega il numero due del Fmi, John Lipsky, secondo il quale spetta
al governo di Dublino prendere le necessarie decisioni politiche, mentre per il
commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, l'Irlanda deve
approvare in tempo la finanziaria, in modo da concludere il negoziato con Ue-
Fmi.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha lanciato l'allarme:
«È in gioco la nostra moneta unica, dobbiamo assumercene la responsabilità».
Cresce intanto la pressione sul primo ministro irlandese, Brian Cowen, perchè
rassegni le dimissioni. Cowen ha chiesto di rimanere al potere finchè il
Parlamento non avrà approvato il piano di austerity. L'opposizione ha ribadito
la richiesta di elezioni entro Natale.
Secondo la Merkel l'euro è in una situazione «eccezionalmente seria» e il caso
dell'Irlanda dimostra che la crisi finanziaria ed economica globale non è
ancora finita. Tuttavia la Merkel nota che «l'europeo migliore non è sempre
quello che aiuta per primo». Inoltre il cancelliere ribadisce che la Germania
non intende addolcire la sua richiesta di inserire i privati nel meccanismo
anti-crisi europeo dopo il 2013.
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