Il ragazzo, 24 anni, era agli arresti domiciliari per già provato ad ucciderla
un anno fa dopo la fine della loro relazione. La madre della giovane: "Lei era
terrorizzata. In questi mesi sono arrivata anche telefonate di minaccia. E'
probabile che qualche amica l'abbia condotta lì"
Quando Eliana ha detto che sarebbe rincasata tardi perchè l'avevano invitata
in discoteca, la madre non è apparsa affatto preoccupata. La ragazza negli
ultimi tempi infatti usciva assai di rado, ancora traumatizzata dalla
bruttissima esperienza vissuta il 20 dicembre dello scorso anno quando il suo
ex, Luigi Faccetti, non rassegnandosi alla fine della loro storia, l'aveva
quasi ridotta in fin di vita con quattordici coltellate.
Quell'appuntamento in discoteca era invece una trappola: Eliana Fermiano, 25
anni, invece di andare a ballare è stata condotta da qualcuno da Napoli a
Terracina, nella casa di Luigi Faccetti e qui è stata uccisa, con decine di
coltellate inferte con un coltello da cucina. I colpi non hanno risparmiato
neanche il volto. L'omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento di via
Capirchio, a pochi passi dal centro storico della cittadina dove il ragazzo di
24 anni si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a
Napoli, di uccidere Eliana.
I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era
finita ma l'uomo non si era rassegnato alla fine della storia e l'aveva
perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di
casa e l'aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. Dopo un intervento
la ragazza era riuscita a guarire e l'uomo si era dato alla fuga e solo in
seguito aveva deciso di costituirsi. Gli era stato notificato un provvedimento
di fermo per tentato omicidio. Ad un anno di distanza è tornato ad aggredire.
Ieri sera i due si sono incontrati nell'appartamento, forse per l'ennesimo
chiarimento. Nella notte è nato un violento litigio che ha poi scatenato la
furia omicida di Faccetti. Dopo aver colpito a morte la donna, il ragazzo è
fuggito raggiungendo il pronto soccorso di Villaricca, nel napoletano, dove si
è fatto medicare una ferita alla mano. Poco dopo è scattato l'allarme alle
forze dell'ordine della provincia di Napoli.
Dopo un lungo interrogatorio l'uomo ha confessato di aver ucciso la ex
convivente nel suo appartamento di Terracina. I carabinieri della compagnia
hanno quindi raggiunto l'abitazione di via Capirchio, all'interno di un
residence, e hanno trovato il corpo martoriato della ragazza.
Che Eliana Femiano, 25 anni, sia stata attirata in un tranello sono convinti i
familiari, a cominciare dalla madre, Luisa Falanga: "Si è allontanata da casa
verso le dieci di sera, dicendo che sarebbe andata a ballare con alcune amiche.
Ero contenta perché da quando fu accoltellata il 20 dicembre scorso non usciva
quasi mai. Soprattutto aveva paura di quell'uomo". Per questo respinge la
definizione di "conviventi" che gli organi di informazione hanno dato in
mattinata dei due giovani.
"Lei era terrorizzata. In questi mesi sono arrivata anche telefonate di
minaccia, ma nessuno immaginava che sarebbe finita così"."E' probabile - spiega
la donna - che qualche amica, complice di Faccetti, l'abbia convinta a uscire e
l'abbia condotta a Terracina. Eliana mi aveva detto di non stare in pensiero
perchè sarebbe andata in discoteca e avrebbe lasciato il cellulare in macchina.
Ma alle quattro di mattina non era rincasata ancora e allora ho chiamato, ma il
telefono squillava a vuoto. Alle otto di stamattina mi hanno telefonato i
carabinieri per darmi la notizia della morte".
Il dolore si accompagna alla rabbia. I familiari ritengono che l'omicidio
poteva essere evitato se solo la giustizia fosse stata più rigorosa nei
confronti di Faccetti. Dopo aver ferito gravemente Eliana ha trascorso in
carcere otto mesi poi in estate un giudice per le indagini preliminare, di
turno "feriale", gli ha concesso gli arresti domiciliari nella casa di
Terracina, dove vivono i genitori. Nel frattempo il giovane è stato condannato
a 8 anni di reclusione per tentato omicidio al termine di un processo con rito
abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena. Il gip di Napoli,
nel concedere i domiciliari, aveva ritenuto attenuate le esigenze cautelari in
considerazione del fatto che l'indagato, che è incensurato, si era costituito e
aveva confessato.
"Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l'incoscienza dei giudici che hanno
rimandato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridotto in fin di
vita Eliana", ha detto lo zio della vittima, Antonio Marauccio. Ma la tragedia,
ad avviso dei parenti, chiama in causa anche altre responsabilità: "Nella casa
di Terracina - sottolinea la mamma di Eliana - comunque abitavano anche il
padre e la madre di quell'uomo. E' possibile che erano presenti al momento
dell'omicidio, come è possibile che potevano soccorrere Eliana e l'hanno
lasciata invece morire".
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