C'E' DAVVERO di tutto, nei cablo della diplomazia americana rivelati da Wikileaks. E nel frullatore di fatti e circostanze rivelate dagli ambasciatori di tutto il mondo finisce anche Anna Nicole Smith, la playmate maggiorata protagonista, per anni, delle cronache rosa. E poi tristemente finita in cronaca nera, in occasione della sua morte avvenuta lo scorso anno in una stanza d'albergo della Florida, a causa di un'overdose di farmaci. Ma come mai la starlette diventa oggetto di attenzione, da parte del governo a stelle e strisce? Al centro dei report che la vedono protagonista la sua permanenza alle Bahamas, definita devastante nel documento appena venuto alla luce: "Niente aveva fatto tanti danni, sull'isola, dai tempi dell'uragano Betsy del 1965", scrive un dirigente d'ambasciata con toni quasi letterari.
LA FOTOSTORIA DI ANNA NICOLE SMITH 1
Una relazione confidenziale relativa a fatti del 2006 - e pubblicata oggi dal britannico Guardian - che non lesina particolari piccanti. Centrati sulla relazione tra la Smith e il ministro dell'Immigrazione locale, Shane Gibson. Il cablo dell'ambasciata Usa riferisce di come i media del luogo avessero sottolineato la velocità sospetta (un mese) con cui era stata concessa alla donna la residenza (in media ci vuole un anno).
Altre circostanze imbarazzanti emerse: lei aveva regalato a lui un orologio da 25 mila dollari, aveva assunto sul suo yacht il padre
e aveva pagato profumatamente la madre per fare da baby sitter alla sua bambina. Lui, Gibson, si era difeso sostenendo che la pratica Smith era stata identica a tutte le altre, e che non c'era stato alcun trattamento di favore. Ma il documento rivelato da Wikileaks enfatizza una circostanza a dir poco sospetta: le foto di Anna Nicole e dell'esponente del governo che si abbracciano in camera da letto.
Ma più che l'entità della bufera mediatica che si era abbattuta sulle Bahamas - e che aveva portato alle dimissioni del ministro - ciò che colpisce sono i commenti un po' sovraeccitati di chi scrive: dopo aver notato, in tono neutro, che "lo scandalo Anna Nicole ha mostrato Gibson come un burattino nelle mani dei privilegiati, più che un difensore della gente del posto", l'estensore enfatizza l'importanza dei "dettagli prurignosi" sul legame pericoloso tra il ministro e l'ex coniglietta.
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