giovedì 23 dicembre 2010

Yara, trovate scarpe in una siepe Gli investigatori: «Non sono sue»

Erano in un alto cespuglio sulla strada percorsa
dalla ragazza per tornare dal centro sportivo a casa

MILANO - La novità sul caso della scomparsa di Yara si è già smontata sul
nascere. Non sarebbero infatte sue le scarpe trovate dagli agenti della polizia
scientifica in una siepe di via Morlotti, a Brembate Sopra, lungo la strada che
dal centro sportivo conduce all'abitazione della tredicenne scomparsa il 26
novembre scorso. Secondo fonti investigative, si tratterebbe infatti di un paio
di scarpe da uomo, non compatibili dunque con i piedi della ragazza. Ancora non
è chiaro il motivo che ha spinto gli investigatori a cercare le tracce di Yara
nella via che costeggia il centro sportivo di Brembate Sopra e che la ragazzina
avrebbe dovuto percorrere per tornare a casa il giorno della sua scomparsa. La
strada è stata chiusa per oltre un'ora fino alle 18.15; oltre alle scarpe, sono
stati repertati altri oggetti, ma secondo indiscrezioni, nulla di ciò che è
stato trovato sarebbe utile alle indagini.

IL RITROVAMENTO - Il paio di scarpe era stato ritrovato da una delle squadre
impegnate nelle ricerche di Yara Gambirasio. Intorno alle 17.15 gli agenti
della polizia scientifica e una squadra dei vigili del fuoco aveva
improvvisamente chiuso al traffico Via Morlotti, la strada che la piccola Yara
ha utilizzato per andare dal centro sportivo verso casa il giorno della
scomparsa, e proprio lì si pensa sia avvenuto il rapimento. Perlustrando
un'altissima siepe che si stende a ridosso della palestra, gli agenti hanno
ritrovato un paio di scarpe che sono state subito sigillate e portate via. In
questo momento la strada è sbarrata e gli agenti stanno continuando le
ricerche.

IL PASTORE TEDESCO - Nel corso di questa nuova giornata di ricerche le
attenzioni sono state di nuovo rivolte al cantiere del centro commerciale di
Mapello già volte ispezionato. Questo perché pare si sia voluto dare spazio
all'offerta di un cinofilo di Como, proprietario di un pastore tedesco definito
«molto sensibile», che in passato è riuscito a recuperare persone rimaste sotto
le valanghe. Ma a un certo punto si era perfino diffusa la voce che si stesse
dando credito a una sensitiva, visto che un operaio ha raccontato di avere
visto carabinieri e volontari della protezione civile seguire le indicazioni di
un'anziana signora. Questo dà una volta di più l'idea del clima che si respira
intorno alla vicenda dopo 26 giorni di ricerche, indagini, voci e preghiere.

PREGHIERE PER YARA - Oggi sull'Asse interurbano che parte proprio da Mapello
per circondare tutto l'hinterland di Bergamo è stato affisso un lenzuolo con la
scritta: «Chiunque siate, siamo a Natale. Yara fatecela trovare». E dopo la
preghiera interreligiosa di studenti cristiani e musulmani a Filago, stamattina
la madre di Yara ha accompagnato la figlia maggiore Keba nella chiesa delle
Grazie di Bergamo per la Messa di Natale per le scuole della zona celebrata dal
vescovo Francesco Beschi. Nel corso della Messa la madre della piccola Celilia
(bimba morta di meningite a un anno di età alla quale è stato intestato un
orfanotrofio in Malawi) è intervenuta unendo il suo dolore a quello di Maura
Gambirasio. Anche le compagne di scuola di Keba hanno rivolto un messaggio di
speranza alla compagna, per aiutarla a portare «un carico troppo pesante per
una ragazza di 15 anni». Maura Gambirasio ha ceduto all'emozione e si è
appartata con un'insegnante. (Fonte: Agi)

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