Gli hacker in guerra per difendere Assange Attivisti indossano le maschere del gruppo hacker "Anonymous"
NEW YORK - In Olanda la polizia ha arrestato un ragazzo di 16 anni, coinvolto nei massicci attacchi di hacker che hanno paralizzato i siti delle carte di credito Visa e MasterCard. In America uno dei "capi cellula" lavora in una casa di assistenza per handicappati nel Montana. A Londra il 22enne che si fa chiamare "Coldblood" promette un "Internet aperto e liberato dalle interferenze delle multinazionali e dei governi". Sono i militanti della nuova Internazionale rivoluzionaria. Un esercito immenso, capillare e semiclandestino, pronto a colpire di sorpresa.
È uscito allo scoperto per difendere WikiLeaks, e promette di fare molto peggio. I raid paralizzanti contro PayPal, Visa e MasterCard denominati "operazione castigo" (una rappresaglia perché quelle società hanno bloccato i versamenti a WikiLeaks), sono solo un'avvisaglia di quel che verrà. La prossima tappa: se la polizia inglese accetta la richiesta di estradizione in Svezia di Julian Assange, minacciano, la vendetta dell'Internazionale libertaria sarà spaventosa. Eppure Assange ha preso le distanze da loro. Di certo non è lui il capo di questo movimento, molto più antico e ramificato di WikiLeaks. Assange è solo un loro eroe momentaneo, il martire che l'Internazionale degli hacker ha deciso di difendere contro una repressione dipinta come il preludio a un grande Stato di polizia.
Tra le sigle più rappresentative di questo movimento spicca "Anonymous", un gruppo che si è
distinto per gli attacchi particolarmente micidiali che hanno messo Ko i siti delle carte di credito.
con repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento