Lasciare dei segni visibili sul corpo, mordersi a vicenda e succhiarsi il sangue "solo per l'emozione di farlo". E' questa la nuova moda che ha preso piede tra i giovani americani che si sentono in qualche modo vampiri perchè ossessionati dalla saga "Twilight". "Questi sono ragazzi che pensano veramente di essere dei vampiri, ed è proprio la nota saga che fa sembrare la cosa molto intrigante e accattivante dove il tutto è mescolato con una buona dose di passione" ha affermato Orly Avitzur, consulente medico di Cosumers Union, che ha tenuto conversazioni con alcuni di questi ragazzi, ma soprattutto ha analizzato alcuni siti online dedicati ai vampiri, dove i giovani postano i loro commenti, come 43things.com oppure experienceproject.com.
"Vorrei diventare un vero e proprio vampiro", "Io bevo il sangue", "Avere quel denso sangue caldo dal sapore di rame in bocca è la migliore cosa mi viene in mente ora" sono alcune delle frasi postate sul web. Questa nuova tendenza potrebbe, però, essere molto pericolosa: "Se si spezza la pelle – ha precisato Thomas Abshire dell'American Academy of Pediatrics – la bocca è piuttosto sporca. La flora batterica della bocca umana è più sporca di quella di un cane o un gatto". Il rischio è che le malattie si possano diffondere più velocemente. Michael Kaplor, 16 anni di Dallas, ha detto di avere morso per più di un anno la sua fidanzata non per gioco e nemmeno per ossessione ma come forma di intimità: "E' un modo con cui si riceve la felicità ed è una cosa che senti per tanto tempo dopo averlo fatto". Stando a quanto sostengono gli esperti, i film e i libri possono seriamente compromettere il cervello degli adolescenti. "Non sappiamo esattamente in che modo colpisca, ma sappiamo che lo fa" ha precisato Maria Nikolajeva, docente all'Università di Cambridge.
"Quello che siamo riusciti a comprendere negli ultimi anni – ha affermato Karen Coast dell'Illinois University - è che il cervello di un ragazzo giovane tende a elaborare le informazioni in un modo diverso da quello di un adulto e ha maggiori probabilità di rispondere emotivamente alle situazioni ma soprattutto è meno incline a considerare le conseguenze attraverso la premeditazione razionale".
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