«Ma se entrambi facciamo bene rubiamo punti agli avversari»
SUZUKA
Fernando Alonso si dice fiducioso di poter centrare il terzo podio di fila a Suzuka, in Giappone, su un circuito nelle previsioni tra i più difficili per la Ferrari, al punto da poter dire che «se faccio bene come a Monza l'aiuto di Felipe non è fondamentale».
Il pilota spagnolo, già due volte vincitore del campionato piloti, accarezza il tris mondiale grazie al rilancio centrato nelle due gare di Monza e Singapore, fino a ridurre ad appena 11 punti il distacco dal leader Mark Webber. Rispondendo a una domanda su quanto possa essere di aiuto il compagno di scuderia Felipe Massa, a quattro prove dalla fine campionato 2010 con una in Corea del Sud dal futuro ancora incerto, Alonso dice in modo netto e senza mezzi termini che «non è stato fondamentale a Singapore e tutto l'aiuto di Felipe non sarebbe bastato a Spa». «Se entrambi facciamo bene togliamo punti agli avversari», aggiunge in conferenza stampa, e con la McLaren in seconda posizione con un vantaggio di 43 punti in classifica costruttori tutto è ancora possibile.
«Sei podi consecutivi», è il ragionamento dello spagnolo, hanno tutte le caratteristiche per aumentare le sue chance di vincere il titolo considerando l' incostanza che finora hanno caratterizzato le prove dei suoi diretti concorrenti. La Red Bull «domina dal 2004 e quest'anno ha centrato 12 pole su 15 gare», ammette, ma il recupero della Casa di Maranello delle ultime gare mette Webber «nelle condizioni di doversi guardare indietro. Speriamo in una sorpresa». Su quanto possa valere in questa fase l'esperienza dei due titoli osserva di preferire «un alettone che mi dà due decimi», ma in questi casi «prevale il pacchetto», cioè la capacità del team di essere unico con strategie efficaci e massima concentrazione.
Disturbate, tuttavia, dai contenuti di un'intervista concessa a "Sport Bild" in cui Massa - secondo quanto gli veniva attribuito - diceva di non voler «diventare un altro Rubens Barrichello», cioè un numero due predestinato alle spalle di Alonso. «Ho visto una cosa che non ho mai detto», osserva il brasiliano nel gazebo Ferrari, «sono un professionista e penso sempre alla vittoria: il nome di Barrichello - rileva - è venuto fuori non so da dove: hanno scritto sicuramente quello che non ho detto. Se mi proponessero un contratto dove io devo essere secondo non lo firmerei. Prima di pensare alla prossima stagione, speriamo di fare ora i risultati migliori possibili».
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