"L'avevo già toccata un'altra volta" ha detto Michele Misseri al giudice per le indagini preliminari nelle dichiarazioni durante l'udienza di convalida del fermo che si è svolta nel pomeriggio. L'ammissione, riferita dal suo avvocato, Daniele Galoppa, conferma l'ipotesi che Sarah avesse raccontato a qualcuno delle molestie subite. Ipotesi sostenuta dal fratello, Claudio, secondo il quale la quindicenne, il giorno prima di scomparire, si era lamentata con Sabrina dell'atteggiamento dello zio Michele. Ma la cugina ha sempre negato.
Misseri intanto è rinchiuso in una cella del carcere di Taranto, in isolamento. Nel corso dell'udienza di convalida la procura gli ha contestato, oltre a quelli di omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere, anche il reato di vilipendio di cadavere, in relazione allo stupro che l'uomo ha raccontato agli inquirenti di aver compiuto dopo che aveva già ucciso la nipote strangolandola. Il medico legale eseguirà ulteriori accertamenti per capire se la ragazza sia stata violentata. Lo zio di Sarah, secondo l'avvocato , avrebbe anche manifestato intenzioni suicide. Per questo viene guardato a vista in carcere a Taranto.
Enorme il dolore dei familiari, ancora increduli davanti all'esito delle indagini. "Quello deve pagare e basta. Non ho mai avuto il sospetto di mio cognato Michele e non ho mai parlato con lui in questi giorni, ora sto male e basta...", dice il padre della ragazza. Mentre cresce la rabbia in paese. "Pena di morte per lo 'zio' animale" c'è scritto su uno striscione esposto stamani davanti alla casa di Sarah Scazzi: lo striscione è stato portato dalla madre di uno dei compagni di scuola di Sara. "E' una mia iniziativa personale perché sono mamma di due figli della stessa età di Sarah".
Sul fronte delle indagini emergono nuovi particolari. A partire dal cellulare della 15enne fatto ritrovare il 29 settembre proprio dallo zio 2. Il telefonino era privo di batteria ma aveva all'interno la scheda Sim, contrariamente a quanto si era saputo nei giorni scorsi. La presenza della scheda Sim ha consentito agli investigatori di controllare sino all'ultimo il traffico telefonico in entrata e in uscita. L'uomo lo aveva tenuto nascosto nel suo podere vicino al luogo in cui aveva gettato il corpo della ragazza. Successivamente lo aveva abbandonato per circa un'ora vicino a un supermercato con l'intento di farlo ritrovare. Poco dopo Misseri ha deciso di riprenderlo nascondendolo nuovamente nel suo podere. Poi il 29 settembre la messinscena del ritrovamento.
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