Da oggi in molte case potrebbe sollevarsi un nuovo inquietante quesito: ci sono abbastanza occhialini per tutti? E allora caccia aperta in salotto alle lenti superleggere e polarizzate, da calcare sul naso e non mollare fino alla fine del film: passi non avere i pop corn, ma stasera quei vetri a cristalli liquidi saranno l'unico modo per entrare nell'era della tv tridimensionale.
Dopo alcuni tentativi, il piccolo schermo in 3D brinda al suo esordio ufficiale con la messa in onda su Mediaset Premium del film di Robert Zemeckis, «La leggenda di Beowulf». Non basta: l'effetto «Avatar» torna il 3 ottobre con la diretta di Sky della Ryder Cup di golf. Evento nell'evento per gli appassionati: del cinema e dello sport goduto sul divano e dell'adrenalina da tecnologia in movimento.
È questo l'identikit di base dell'acquirente che dall'aprile scorso ha deciso di investire nel televisore 3D, e se non è un single amante della visione solitaria, è ben disponibile ad ampliare il kit da occhialini per famiglia e amici. La svolta, cui il cinema ha tirato la volata, non ha però ancora convinto i telespettatori a una reale corsa al super televisore 3D: i negozi non sono stati presi d'assalto e la vera attesa è l'abbassarsi dei prezzi sul mercato.
«Il passaggio a una nuova tecnologia è sempre delicato, questa è una grande innovazione ma sicuramente il boom lo vivrà nel periodo di Natale - dice Alessandro Gasiglio, direttore vendite di Mediaworld al Centro Commerciale Le Gru a Torino -. Sono molte le famiglie che hanno acquistato il 3D, certo il costo non è così accessibile». Anche perché la perfetta definizione richiede uno schermo almeno da 40 pollici e i prezzi vanno da 1700 a 7000 euro: quasi il doppio di un tv 2D.
Tante le persone che si fermano alle «isole» di prova. Il primo test sono davvero gli occhiali: c'è chi non li sopporta, chi ha qualche dubbio sul fatto che non creino problemi alla vista, o semplici mal di testa. «Sono sincero: ho comprato un televisore 3D perché lo hanno voluto i miei figli - afferma Luigi Romano, 60 anni, libero professionista -. Gli occhiali non li ho nemmeno mai provati. Sono i ragazzi a essere spesso davanti allo schermo per giocare con i videogame». E aggiunge ridendo della sua lontananza con la tecnologia: «Ho solo staccato l'assegno, il 3D non penso mi catturerà».
Forse non sa che ogni apparecchio può già offrire una visione tridimensionale parziale anche di tg e fiction grazie a un decodificatore, ma questo non è ancora sufficiente per convincere all'acquisto chi ha appena cambiato la tv l'anno passato quasi obbligato dal passaggio al digitale terrestre. Colpisce il design, un mega schermo dallo spessore di appena tre centimetri, quasi un quadro alla parete. Una macchina perfetta, la definiscono gli abili venditori. È la tv che scelgono i maniaci dello sport in tutte le sue declinazioni. «Se solo costasse un po' meno...», dice la signora a bassa voce mentre osserva l'estasi del marito già proiettato ai prossimi mondiali e Olimpiadi. A lei non verrebbe mai in mente di mettersi gli occhialini mentre apparecchia la tavola e cerca di non farsi scappare i titoli del telegiornale. Sai che fastidio.
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