ROMA - Ancora Borriello. Il giorno dopo, la Roma ringrazia l'attaccante per il successo sul Cluj che rilancia la squadra anche in Champions League: terzo gol in appena 385 minuti di Roma, autentico trascinatore sin dal giorno del suo arrivo. Il simbolo della campagna acquisti di successo. Una campagna acquisti che, però, si specchia anche nei volti poco sorridenti di Simplicio e Adriano.
ACQUISTI SÌ – Inutile ricordare la modalità di acquisto di Borriello: "Un nostro investimento", secondo il vice ad di Unicredit, Paolo Fiorentino. Di fatto, il primo (dopo quello per Burdisso) grande contributo della banca nella gestione del club. E sul campo l'attaccante "sta confermando la bontà dell'affare", come confermato da Rosella Sensi al termine della sfida di ieri. Contrappunto ideale dell'acquisto di Borriello, Adriano, arrivato a costo zero. Zero come le possibilità economiche del club prima dell'intervento bancario, che avevano consigliato i dirigenti ad investire su una "scommessa". Che, oggi, sembra già in bilico: 113 minuti e nessun gol in gare ufficiali dal giorno del suo arrivo a Trigoria, e mesto contrappunto del Borriello trionfante di queste ore.
ADRIA-NO – Adriano continua a lavorare, il morale è segnalato in crescita, anche se la posizione in campo non è quella preferita. Ranieri gli ha spiegato che partendo da destra – come ieri – può sfruttare le
sue doti di tiro meglio che giocando a centro area. Lui si applica, studia il nuovo ruolo, ma restano i dubbi. A Brescia il miglior Adriano in maglia giallorossa, quando ha giocato in posizione meno defilata, più vicino alla porta. Senza, però, riuscire a essere determinante. Nei prima tre mesi a Roma, la dieta, i primi (due) gol in amichevole contro dilettanti o poco più, l'infortunio. Il lento recupero e poi di nuovo il campo, sempre però in affanno. Anche il "caso" di sabato, con il rifiuto mascherato da ritardo ad entrare in campo per gli ultimi cinque minuti contro gli ex compagni dell'Inter. I quarantacinque minuti contro il Cluj non hanno restituito serenità all'attaccante, accolto a luglio come un imperatore prima di dover assistere allo sbarco del nuovo eroe romanista. Simbolo, forse, di due gestioni sovrapposte ma non per questo ugualmente efficienti.
CASO SIMPLICIO – Ancora più rumorosa la situazione di Simplicio. Come Adriano, arrivato in estate senza costare al club un solo euro oltre l'ingaggio. Lui però l'infortunio se lo portava dietro addirittura dai tempi di Palermo. Lento recupero estivo in "incognito", mascherando l'antico guaio muscolare con un'unghia incarnita. Dopo la guarigione, però, posti in squadra intasati con Ranieri decisamente poco incline a ridiscutere le gerarchie, nonostante l'andamento poco convincente della squadra. "Non è ancora in forma", sussurrano da Trigoria da più di un mese. Con il Bologna, però, arriva il debutto per una manciata di minuti e l'illusione di poter essere utile. Illusione rimasta tale. Neanche una panchina contro Inter e Cluj, al suo posto addirittura Julio Baptista, epurato o quasi dopo il mancato trasferimento estivo. Sempre presente in allenamento, mai in campo: quello di Simplicio inizia a somigliare a un caso. A cui, però, nessuno sembra voler offrire una risposta.
IENE – In mattinata, visita inattesa a Trigoria: telecamera, microfono e completo nero d'ordinanza, nella tana dei "lupi" sono arrivate le Iene di Italia Uno. Obiettivo: strappare ai giallorossi un commento sulle parole di Bossi, che non più tardi di due giorni fa aveva tradotto l'acronimo S.P.Q.R. con "Sono porci questi romani". È scivolato via sorridendo, ma senza commentare, Totti (sposato con la presentatrice del programma, Ilary Blasi): la sua risposta era già arrivata tramite il sito ufficiale. Ironico Menez: "Bossi non capisce niente", commenta il francese utilizzando un'espressione lievemente più colorita. Evasivi ma divertiti De Rossi e il "padano" Cassetti, diretto invece Cicinho: "I romani sono come i brasiliani, Bossi non non li conosce". In molti, però, hanno preferito non commentare. Anche per rispettare il silenzio stampa – sempre meno vincolante – imposto dal club. (29 settembre 2010)
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