domenica 12 dicembre 2010

Sudafrica: un filmato mostra Shrien Dewani pagare Zola Tongo il tassista autore materiale del delitto

Video incastra il marito sospettato di aver fatto uccidere la moglie in luna di
miele

Anni Dewani venne ritrovata senza vita la mattina del 14 novembre

MILANO - Sta diventando una telenovela la storia della donna rapina nata e
uccisa durante la luna di miele in Sudafrica, ma in questo caso non ci sarà
alcun lieto fine, perché sempre più indizi sembrerebbero inchiodare il marito
che, stando all'accusa, sarebbe il mandante del brutale assassinio. Dopo le
accuse mosse a Shrien Dewani da Zola Tongo, l'autista del taxi ingaggiato per
trovargli i sicari per uccidere la moglie Anni, venerdì è stato, infatti,
rivelato nel dettaglio il filmato in alta risoluzione (già mostrato dal tabloid
londinese "Sun" il giorno prima) che mostrerebbe il facoltoso inglese
originario di Bristol mentre paga il tassista con una piccola borsa di plastica
bianca il 16 novembre scorso, ovvero due giorni dopo il ritrovamento del
cadavere della donna. Nel video si vede poi Tongo nascondere la busta sotto ai
vestiti e andare in bagno, presumibilmente per contare il denaro.

PROVA DECISIVA - A detta di una fonte della polizia sudafricana che ha chiesto
l'anonimato, questa sarebbe la prova decisiva per dimostrare il ruolo di Dewani
nel piano criminale per liberarsi della moglie, sposata a fine ottobre a
Mumbai. E l'autista (condannato nei giorni scorsi a 18 anni di galera per il
suo coinvolgimento nell'azione) sarebbe pronto a confermare di aver ricevuto
1000 rand (pari a poco meno di 100 sterline) da Dewani, mentre è emerso anche
che, poche ore prima della morte della moglie, l'uomo d'affari inglese avrebbe
cambiato 1500 dollari al mercato nero, dove non servono documenti per
certificare la transazione. Malgrado le prove sembrerebbero schiaccianti, ieri
l'Alta Corte ha, però, disposto la libertà su cauzione per il sospettato (la
sua famiglia ha pagato 250mila sterline) che rischia sempre l'estradizione in
Sudafrica.

L'OMICIDIO - Anni Dewani venne ritrovata senza vita la mattina del 14
novembre: la sera prima, lei e il marito stavano facendo un giro a Cape Town
sul taxi di Tongo quando erano stati aggrediti da due uomini armati (si tratta
di Xolile Mngeni e Mziwamadoda Qwabe, ingaggiati dallo stesso tassista e ora
accusati di omicidio, rapina e sequestro di persona, ndr) che erano poi
scappati con l'auto, con la donna a bordo. Dopo essere stata derubata, Anni
sarebbe stata quindi uccisa con un colpo di pistola alla testa. In base alla
ricostruzione degli inquirenti, il finto agguato sarebbe stato orchestrato
proprio da Dewani che, però, continua a professarsi innocente. «Le nuove prove
indeboliscono il racconto che ci ha fatto il signor Dewani – ha spiegato in
aula Ben Watson, emissario delle autorità di giustizia sudafricane – e lo
accusano pesantemente. C'è una nuova testimonianza che rivela che Dewani cambiò
1.500 dollari (poco meno di 1.000 sterline, ndr) in moneta locale la mattina di
sabato 13 novembre al mercato nero, mentre Tongo sostiene di essere andato all'
Hotel Cape Grace, dove alloggiava la coppia, il giorno 16 e di aver ricevuto
dalle mani di Dewani 1.000 rand come pagamento per l'omicidio della moglie. E
questo particolare sarebbe confermato anche da un video, dove si mostra il
passaggio di denaro». Una ricostruzione dei fatti che, però, è stata duramente
contestata da Max Clifford, il guru delle pubbliche relazioni ingaggiato da
Dewani per fargli da portavoce. «Il video mostra solo il mio cliente pagare l'
autista del taxi – ha detto Clifford al "Daily Mail" – e quindi cosa c'è di
così insolito nel pagare un tassista?». Secondo la polizia sudafricana, ci
sarebbe anche un quinto sospettato che, al pari di Tongo, sarebbe stato
ascoltato come testimone: si tratta di Monde Mbolombo, citato proprio dal
tassista come il tramite che lo mise in contatto con Mngeni e Qwabe. A quanto
si è appreso, esisterebbero anche delle telefonate registrate fra Dewani e i
due assassini.
con corriere.it

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