Il fondatore di Wikileaks Julian Assange è stato arrestato oggi dalla polizia
britannica. Scotland Yard ha riferito che Assange è stato arrestato alle 09.30
(le 10.30 in Italia) sulle base di un mandato d'arresto europeo. L'arresto è
avvenuto in una stazione di polizia londinese dove si è presentato il cittadino
australiano dopo aver preso appuntamento con i poliziotti. Successivamente
Assange comparirà davanti alla corte di Westminster.
Definendo l'azione come politicamente motivata, il legale di Assange, Mark
Stephens, ha detto che il suo assistito vuole sapere quali siano i rilievi che
gli vengono mossi così da poter difendersi. La vicenda sulla quale è stato
spiccato il mandato d'arresto internazionale (il secondo, perchè il primo era
incompleto) risale al mese di agosto quando due donne accusarono il patron di
Wikileaks di averle aggredite sessualmente, accuse che Assange ha sempre
negato. Secondo Sky News, dopo esser stato interrogato dalla polizia, Assange
comparirà dinanzi ai magistrati di una corte britannica (la City of
WWestminster) che decideranno sull'estradizione; ma il suo avvocato ha ribadito
che Assange si opporrà con tutte le sue forze a ogni tentativo di estradizione,
perchè il rischio è che possa essere «consegnato agli americani».
Secondo il Guardian, il fondatore di Wikileaks avrebbe chiesto ai suoi
sostenitori di farsi garanti per lui e di raccogliere una cauzione stimata tra
le 100.000 e le 200.000 sterline. Assange crede di aver bisogno di almeno sei
persone come garanti. Negli ultimi giorni, il giornalista avrebbe confidato ad
alcuni amici di essere convinto del ruolo svolto dagli Stati Uniti in tutta la
sua vicenda giudiziaria.Intanto un network di hacker, «Operation Payback»,
afferma di aver lanciato con successo oggi attacchi informatici contro PayPal e
PostFinance, in risposta alla chiusura delle donazioni per Wikileaks e del
conto di Julian Assange in Svizzera.
«La banca svizzera (PostFinance) che ha chiuso il conto a Assange è stata
tirata giù oggi con un Ddos attack (negazione del servizio, lo stesso lanciato
in più occasioni contro i domini di Wikileaks in questi giorni, ndr)», recita
un annuncio del gruppo su Twitter. Qualche ora prima, un altro assalto
informatico era stato lanciato contro PayPal, sempre da Operation Payback. Le
due società non hanno confermato la notizia. Su Twitter, il gruppo aveva
annunciato con anticipo «l'ora X» invitando i membri a «fare fuoco» al momento
convenuto. Operation Payback è un gruppo hacker di «difensori della pirateria
informatica» nato per rispondere ai tentativi di oscurare Torrent e altri
programmi di condivisione dei file in rete messi in atto da «hacker pagati
dalle aziende» per tutelare il copyright.
con la stampa.it
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