mercoledì 9 giugno 2010

Occasioni di lavoro: Oltre 900mila le offerte di lavoro nella banca dati europea

Oltre 900mila le offerte di lavoro
nella banca dati europea

Istruzioni per l'uso di Eures, il portale targato Ue
WALTER PASSERINI
(lastampa.it)


Il contatore gira veloce. In questo momento ha oltrepassato 895mila posti, ma mentre voi state leggendo questo pezzo avrà superato quota 900mila. Il dato compare sull'home page della più grande banca dati europea di offerte di lavoro. E' uno strumento pubblico e gratuito e contiene tutto, ma proprio tutto quello che bisogna sapere per trovare lavoro all'estero.

Servizi
Eures, questo è il nome della banca dati europea (www.europa.eu/eures), è molto più di un portale lavoro. Contiene, appunto, oltre 900mila offerte di lavoro, con 22mila datori di lavoro iscritti e 455mila curriculum depositati, ma contiene dati di informazione, consulenza e assunzione. In pratica, il punto di riferimento telematico per chi è alla ricerca del primo impiego o desidera cambiare il proprio lavoro. Le offerte riguardano 31 Paesi europei.

Posti
Volete sapere se cercano un cameriere professionale in Francia? O un informatico in Polonia? Volete sapere se c'è un lavoro agricolo stagionale in Spagna? O se un'autofficina viennese sta cercando un meccanico provetto? Volete sapere se ci sono profili manageriali ricercati? Bene, Eures vi aiuta a saperlo e vi dice tutto quello che dovete fare per cogliere la vostra opportunità. Non solo, ma vi dice anche se il contratto è a tempo indeterminato (la maggioranza dei casi) o a tempo determinato, la sua durata e lo stipendio che viene offerto. E' l'uovo di Colombo per cercare lavoro all'estero, che ci fa rimpiangere la mancanza di un simile strumento per il nostro Paese (la Borsa nazionale del lavoro infatti è incompleta e funziona in parte e solo in alcune regioni).

I consulenti
Una rete fondamentale di appoggio alla banca dati è quella dei consulenti Eures, che sono dei veri e propri Virgilio che accompagnano gli utenti nel loro viaggio verso il lavoro o verso un'opportunità formativa. Sino a questo momento la rete può contare su oltre 700 consulenti, di cui gli italiani sono una sessantina. Il loro numero sta aumentando. Per entrare nella lista sin dall'home page si clicca la voce relativa e si sceglie il Paese o l'area geografica di interesse.

Servizi pubblici
Non solo, ma sotto il bottone dei consulenti, si trova la rete degli uffici pubblici di collocamento dei Paesi europei. Si tratta di oltre 5mila sportelli che offrono tutte le informazioni on line, per il disbrigo delle pratiche, le norme in vigore nei diversi Paesi, l'equivalenza dei titoli di studio, con un'aggiunta: nonostante in Italia i Centri pubblici per l'impiego facciano ancora fatica a raggiungere l'efficacia, negli altri Paesi questi uffici funzionano, meglio che nel nostro. E la rete può essere davvero lo strumento vincente.

Istruzioni per l'uso
La rete è utile se si sa che cosa si cerca, altrimenti può essere un labirinto in cui ci si può perdere. Eures serve sia ai candidati che ai datori di lavoro che vogliano avvalersi delle opportunità internazionali. "Ci sono due limiti che distinguono i candidati italiani", afferma Aurora Scalora, responsabile Eures presso la provincia di Pavia: "da un lato, nonostante i consigli e i richiami, l'effettiva conoscenza delle lingue richieste, dall'altro la minore propensione alla mobilità dei cittadini italiani. Per fare un esempio, i cittadini dei Paesi dell'Est sono molto più mobili". Ogni consulente Eures lavora in regime di reciprocità con uno qualunque dei 31 Paesi coinvolti e interviene su un mercato del lavoro e delle opportunità senza confini. Per esempio, Scalora sottolinea l'impegno di Eures Pavia nel campo della salute: "Abbiamo gestito forti flussi di medici e infermieri italiani verso il Regno Unito", spiega. "Ora quel mercato è saturo, ma si aprono sempre molte altre opportunità in altri Paesi". Eures può servire anche a una piccola provincia del Sud.
"Anche da noi i limiti sono le lingue e la scarsa mobilità", afferma Rosalba Sorice, responsabile Eures alla provincia di Benevento. "Bisogna cambiare spirito, approccio e mentalità verso il lavoro. Noi proteggiamo troppo i nostri giovani, dovremmo favorire una maggiore intraprendenza. Un'esperienza all'estero da parte dei giovani è consigliabile. E poi su Eures si trova non solo lavoro, ma formazione e servizi. E' uno strumento che aiuta ad affrancarsi dal clientelismo".

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