lunedì 8 novembre 2010

"Il coming out poi il pianto" Tutto il dolore di R. Martin

"Il coming out poi il pianto" Tutto il dolore di R. Martin

Alla fine di marzo del 2010 sul suo blog ha fatto il tanto atteso coming out ,
affermando di essere un «fortunato uomo omosessuale». A distanza di pochi mesi
in libreria arriva Me, autobiografia di Ricky Martin che anticipa l'uscita del
suo prossimo album. Il cantante portoricano l'ha presentata dalla regina dei
talk americani Oprah Winfrey, facendo la prima apparizione tv dalla
rivelazione.

Accolto da un pubblico (soprattutto femminile) calorosissimo, Martin ha
ammesso di aver voluto dire la verità «perché non ne potevo più, era troppo
doloroso. Mentre tenevo in braccio la mia cosa più preziosa, i miei figli,
pensavo: "Cosa gli insegnerò, a mentire?". Prima di diventare padre mi ero
accettato per come ero, ma con i bambini in braccio ho detto: "Ok, è ora di
dirlo al mondo"».

Facile a dirsi ma non a farsi: «Quando ho pubblicato il messaggio mi sono
sentito stordito, anche se ero sollevato. Ero da solo nel mio studio e ho
cominciato a piangere come un bambino: mi sentivo leggero, liberato, potevo
dire di amarmi completamente. Per troppi anni ho finto di essere qualcuno,
anche per colpa della cultura e della religione con cui sono cresciuto, che
vedono l'attrazione di un uomo per un uomo come malvagia e sbagliata».

Affascinato dai maschi fin dalla più tenera età, Ricky ha ammesso che i
tentativi di estorcergli la verità negli anni sono stati traumatici e
sgradevoli («Mi sentivo invaso e violato») e l'hanno spinto a negare sempre più
convintamente. Poi un giorno si è deciso e «mi sono sentito favolosamente».
Molto meglio di quando si innamorò per la prima volta di un uomo (anche se a
consolarlo ci pensò la madre): «A 20-21 anni volevo scappare con lui ed ero
pronto a rinunciare a tutto. Ma lui mi disse: "Non dovresti farlo. La tua
missione nella vita è chiara: tu muovi le masse e io non posso essere un
fardello per te". Erano parole bellissime ma capii anche che non voleva più
stare con me. Ero molto triste. E mia mamma se ne accorse e mi chiese: "È per
un uomo?". Io risposi di sì e lei mi abbracciò dicendomi che andava tutto
bene». E lo scoglio del padre? Nessun problema neppure con lui, ammette Martin:
«Ho un papà davvero in gamba!».

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