anticipazione del libro: "Pronto a dimettermi se non fossi più in grado di
guidare la chiesa". Oggi messa solenne a San Pietro con i 24 nuovi cardinali
Benedetto XVI su uso preservativi L'Onu: "Significativo passo avanti"
Benedetto XVI
CITTA' DEL VATICANO - "Un significativo passo avanti". Così l'agenzia Onu per
la lotta all'Aids (Unaids) ha definito le parole di Benedetto XVI che nel libro-
intervista La luce del mondo ha affermato che "vi possono essere singoli casi"
in cui l'uso del preservativo "è giustificato 1". Nelle anticipazioni del
volume, che sarà in libreria da martedì, Ratzinger ha anche ammesso la
possibilità delle dimissioni se le condizioni generali di salute e fisiche non
gli permettessero più di assolvere al proprio ufficio. Come Paolo VI e Giovanni
Paolo II, anche Benedetto XVI ha infatti considerato la possibilità delle
dimissioni se una malattia non gli permettesse più di guidare la chiesa. Nel
libro il Pontefice spiega di essere pronto a dimettersi volontariamente se
"fisicamente psichicamente e spiritualmente non fossi più in grado di assolvere
al proprio ufficio". E ancora sul problema più generale delle sue condizioni di
salute, spiega: "Le mie forze stanno diminuendo", tuttavia conferma che sarà
alla Giornata mondiale della gioventù di Madrid della prossima estate: "Grazie
a Dio sono ancora vivo".
L'agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all'Aids approva l'apertura del
Papa sull'uso del condom. "Questa affermazione riconosce che un comportamento
sessuale responsabile e l'uso dei preservativi
hanno un ruolo importante nella prevenzione dell'Aids", commenta in una nota
il direttore Michel Sidibe, che ha affermato di aver registrato grandi
progressi nei colloqui avuti in Vaticano sul tema della prevenzione dell'Aids.
"Insieme possiamo costruire un mondo con zero nuovi contagi dall'Hiv, zero
discriminazioni e zero morti per Aids", ha assicurato il responsabile
dell'Unaids.
Se nel libro affronta l'argomento citando come esempio l'uso giustificato dei
profilattici da parte delle prostitute, oggi Benedetto XVI cambia registro e
riconosce che il compito del Papa è difficile "perché non si allinea al modo di
pensare degli uomini". Lo ha detto nell'omelia della messa solenne concelebrata
oggi nella basilica di San Pietro con i 24 cardinali nominati ieri 2 nel
Concistoro ai quali ha consegnato l'anello cardinalizio.
Il "ministero" del Papa e dei cardinali "è difficile", ha detto Ratzinger,
"perché non si allinea al modo di pensare degli uomini, a quella logica
naturale che peraltro rimane sempre attiva anche in noi stessi". Il Papa ha
ricordato che "il primo servizio del Successore di Pietro è quello della fede"
e ha sottolineato, che anche il messaggio delle letture odierne, rivolto "a me,
Successore di Pietro, e a voi, cardinali", "ci chiama a stare con Gesù", senza
"chiedergli di scendere dalla croce", ma rimanendo "lì con Lui". "E questo - ha
spiegato -, a motivo del nostro ministero, dobbiamo farlo non solo per noi
stessi, ma per tutta la Chiesa, per tutto il popolo di Dio".
Secondo Benedetto XVI, "il Papa e i cardinali sono chiamati a essere
profondamente uniti prima di tutto in questo: tutti insieme, sotto la guida del
successore di Pietro, devono rimanere nella signoria di Cristo, pensando e
operando secondo la logica della Croce, e ciò non è mai facile nè scontato".
"In questo dobbiamo essere compatti - ha concluso -, e lo siamo perché non ci
unisce un'idea, una strategia, ma ci uniscono l'amore di Cristo e il suo santo
spirito".
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