mercoledì 16 febbraio 2011

Sanremo: Il duetto di Luca e Paolo dà la scossa all'Ariston

con lastampa

Un crescendo. Che culmina così: «Ti sputtanerò, al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans, e consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni: sputtanato sei. Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu: e le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby e ti fotterò. Ti sputtanerò, sarà un po' il mio tarlo con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi. Ti sputtanerò, non mi butti giù, ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu».

Come Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu avrebbero riscritto l'innocente «In amore» che Gianni Morandi cantava con Barbara Cola, era uno dei misteri di inizio Festival. I due non hanno deluso. Dicendo di voler «omaggiare» le grandi coppie comiche italiane, hanno alluso ad una postura in stile Fratelli De Rege, e poi: sorpresa! Dietro di loro, sono arrivate le foto gigantesche di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, con il simpatico canto del reciproco «Ti sputtanerò».

Molto efficace, l'elemento trasgressivo («la linea di Morandi è: "Giovinezza bella, ciao!"») in un Festival di stile complessivamente compassato, quietamente soporifero, soprattutto nella parte iniziale. Adesso la domanda è: sapevano Gianni Morandi, il direttore di Raiuno Mazza e tutti gli alti comandi che cosa avrebbero cantato le due Iene, ex Cavalli Marci? E che cosa avrebbero detto anche dopo, nel corrosivo monologo della mezzanotte? Ovviamente lo sapevano, non è che, per dirne una, la gigantografia di Berlusconi e Fini si materializzi da sola per partenogenesi. Sapevano e hanno approvato.

Nel programma più seguito della tv italiana. Vuol dire qualcosa di sicuro. L'inizio era stato decisamente moscio. Avevano fatto sospirare l'ingresso delle ragazze Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, ordine alfabetico. Esse sono arrivate sul palcoscenico dell'Ariston, scendendo la famigerata scala tenendosi per mano, vestite una di rosso e una di blu, esattamente alle 22,15. E non è che dovessero entrare in scena Julia Roberts e Angelina Jolie, anche se a loro sono state dedicate 1264 copertine di riviste, e su internet tutti le inseguono. Dice Morandi: «Non vi ho scelto io, siete state imposte».

Ohilà. Sèguito: «Dalla volontà di tutti gli italiani». Ah, beh. Comunque, l'apertura del Festival di Sanremo numero 61 era stata riservata ad Antonella Clerici, conduttrice 2010. E meno male che Gianni Morandi non può restare incinto, così non racconterà mai la favola della sua maternità, «la storia di una mamma normale che fa un lavoro straordinario» a una figlietta allibita, giustamente imbronciata.

Clerici non ha dunque portato con sé gli annunciati spartiti che avrebbero richiamato la rivolta orchestrale dell'anno scorso. Luccicante lei, luccicante lui, suggestiva scenografia di Gaetano Castelli e poetica coreografia di Daniel Ezralov con le campionesse italiane di ginnastica ritmica. Morandi ricorda i suoi Festival vissuti nell'ormai mitologica Monghidoro, appare ingessato nel suo smoking di lamé, sarà legittima emozione, essendo stata la preparazione lunga e meticolosa.

Il ritmo blando dell'inizio non era stato aiutato dal piccolo inghippo con il regista Duccio Forzano dietro le sue dieci telecamere e con le sue quindici persone sul pullman di regia: andiamo in pubblicità, sì, no, forse. Decidetevi, su. Il gruppo d'ascolto Festival si chiedeva in quanti, ormai, avrebbero cambiato canale per vedere Milan-Tottenham, oppure «Ballarò».

Poi le ragazze arrivano, cominciano a presentare e a tutto il gruppo degli annunciatori, a tutta la «squadra», come Morandi ripete a mo' di mantra, «restiamo uniti», va riconosciuto il merito di scandire molto bene i nomi degli interpreti, dei direttori d'orchestra e delle canzoni. In una televisione dove le parole vengono ossessivamente urlate o tirate via, questo è un ottimo segno distintivo.

I brani? Come sempre a un primo ascolto sembrano tutti meno belli di come saranno domani, e dopodomani. Davide Van de Sfroos è il più convincente, Anna Tatangelo ha sbagliato brano, pettinatura, acconciatura, Max Pezzali si è vestito da nonno e Anna Oxa da Avatar. E le due Anne, Tatangelo e Oxa, sono state le due cantanti eliminate ieri sera, tra i «Big».

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