Arrestato ex numero due del Congo
Crimini contro l'umanità e di guerra
Il Tpi: "Un avvertimento per tutti quelli che commettono o incoraggiano abusi sessuali"
L'ex vice presidente del Congo e leader dell'opposizione Jean Pierre Bemba
"Nei prossimi giorni verrà portato davanti a un giudice belga - ha detto il consigliere - Noi ci attendiamo che le autorità di Bruxelles lo trasferiscano al Tribunale penale internazionale nelle prossime settimane". Il mandato di cattura contro Bemba contiene due accuse di crimini contro l'umanità, e quattro per crimini di guerra, che avrebbe commesso nella Repubblica centroafricana.
Sconfitto da Joseph Kabila nel secondo turno delle elezioni presidenziali dell'ottobre 2006, Bemba non si era rassegnato, e i suoi fedelissimi avevano ingaggiato una serie di sanguinosi scontri con le forze governative. Il 22 marzo, dopo che i suoi miliziani erano stati sconfitti in una serie di combattimenti con oltre 150 morti, Bemba si era rifugiato nell'ambasciata del Sudafrica a Kinshasa. Da lì, l'ex vice presidente era partito l'11 aprile per il Portogallo, insieme alla moglie e ai suoi cinque figli.
Nel mandato di cattura emesso dal Tribunale penale internazionale, Jean-Pierre Bemba è sospettato anche di crimini sessuali commessi nella Repubblica centroafricana. "Bemba è il presidente del Movimento di liberazione del Congo (Mlc), un gruppo politico-militare che è intervenuto nel conflitto nella Repubblica centroafricana nel 2002-2003, perseguendo una strategia di terrore e di violenza contro le popolazioni civili, segnata in particolare da una campagna massiccia di stupri e saccheggi", ha detto il procuratore del Tpi, Luis Moreno-Ocampo, in un comunicato.
Secondo le accuse, le forze del Movimento di liberazione del Congo di Bemba commisero "sistematici attacchi contro la popolazione civile" rendendosi responsabili di stupri, torture e altri reati fra il 2002 e il 2003 nella Repubblica Centrafricana, dove erano state chiamate dal presidente Ange Felix Patasse per reprimere un tentativo di colpo di Stato.
"L'arresto di Bemba è un avvertimento per tutti quelli che commettono o incoraggiano crimini sessuali - ha dichiarato Moreno Ocampo - non vi sono scuse per centinaia di stupri. Non vi sono scuse per la violenza su una bambina davanti ai genitori. Non vi sono scuse per comandanti che autorizzano o chiudono un occhio su stupri e saccheggi. Abbiamo prove dei crimini di Bemba".
Si tratta del primo arresto nell'ambito dell'inchiesta sulla Repubblica centroafricana da parte del procuratore Moreno Ocampo, anche se - ha sottolineato il Tpi - "l'inchiesta prosegue e questo arresto non sarà l'ultimo".
(25 maggio 2008)
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