Festival dell'Economia: "Mercato e democrazia"
Passera: «La crescita bassa mette a rischio la democrazia»
dall'inviato Piero Fornara
TRENTO - Appuntamento al Castello del Buonconsiglio di Trento, giovedì pomeriggio 29 maggio, per la "vernice" del Festival dell'Economia. L'iniziativa, giunta alla terza edizione, è promosso dalla Provincia autonmoma, dal Comune e dall'università del capoluogo trentino e Organizzato dal "Sole 24 Ore" e dalla casa editrice Laterza, avendo Intesa Sanpaolo come partner e Fiat Group, Gioco del Lotto e Vodafone come main sponsor.
Tema di quest'anno è "Mercato e democrazia", di cui hanno discusso tra gli altri, nel dibattito di apertura, l'amministratore delegato di Banca Intesa Corrado Passera, il presidente delle Fs e dell'università di Trento Innocenzo Cipolletta, il coordinatore scientifico del Festival e docente alla Bocconi Tito Boeri. «Mercato e democrazia - ha messo in rilievo Cipolletta - non sembrano più andare di pari passo, così come ci si aspettava, e paurosamente, c'è chi vuole rinunciare all'uno o all'altro per proteggersi o per promettere protezioni a fronte di eventi che sembrano scappare di mano. Mercato e democrazia - ha continuato - non sono però i due poli opposti entro i quali occorre scegliere una via di mezzo. Sono il prodotto delle regole e dei comportamenti costruiti da noi e da noi vanno dunque continuamente rielaborati per poterli far crescere. Assieme».
«In queste condizioni - ha aggiunto Innocenzo Cipolletta c'è chi sottolinea come il mercato può distruggere le fondamenta della democrazia moderna minando le basi sociali ed economiche della convivenza civile: mentre c'è chi sostiene che i regimi non democratici rischiano di essere più competitivi sui mercati internazionali perché non devono rispettare regole e costi imposti dalla democrazia». Fenomeni come l'affacciarsi sulla scena mondiale dei fondi sovrani e l'immigrazione stanno producendo, ha messo in rilievo «un clima di paura in molti soggetti che rischia di provocare un precipitoso ritorno all'indietro, verso sistemi di protezione e di chiusura nei confronti degli scambi internazionali, della libertà di circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e delle persone, delle libertà nel loro insieme.»
«Come democratici - ha invece sottolineato Tito Boeri - non dobbiamo temere il mercato, che presuppone l'esistenza di regimi democratici. Dove si è cercato di abbandonare il mercato, la democrazia non ha retto». L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo si è dichiarato meno ottimista di Boeri: «il mercato - ha messo in rilievo - attraversa tutto il mondo mentre le vere democrazie ne coprono meno del 20 per cento. E non è detto che l'evoluzione sia verso le democrazie più compiute. Sentiamo dire spesso che la democrazia "viene dopo", la storia dimostra invece che si può perseguire coesione sociale e crescita economica: non ci può essere mercato forte senza democrazia forte». L'Europa può giocare un ruolo: «Dobbiamo - ha affermato - competere di più come Europa, come mercato, ma anche come realtà politica. Anche per dimostrare che mercato e democrazia possono convivere in maniera positiva».
Con un "retro-pensiero" all'Italia, Passera ha sottolineato che «una crescita economica limitata mette a rischio anche la democrazia. Con un livello di crescita così basso i nostri problemi aumentano, tutto diventa più difficile da risolvere. La democrazia - ha detto ancora Passera - va in crisi sia quando non riesce più a decidere, a rispondere all'esigenza dei cittadini, sia quando c'è la paura che si diffonde e che dobbiamo naturalmente fronteggiare per il futuro. E in molte classi della società questo timore per il futuro si sta diffondendo. Tutti noi - ha concluso l'ad di Intesa SanPaolo - dobbiamo lavorare per favorire la crescita ed evitare di dover scegliere tra mercato e democrazia».
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