domenica 25 maggio 2008

Assalto al Pigneto, «non c'è matrice politica»!!! Intanto si distruggono i negozi degli extracomunitario a Romaaaaaaaaaaa!!! IL FASCIO E' ARRITO!

Assalto al Pigneto, «non c'è matrice politica»

Secondo la questura il raid al negozio di un extracomunitario sarebbe la ritorsione per il furto di un portamonete

ROMA -L'assalto compiuto sabato contro alcune attività commerciali gestite da extracomunitari nel quartiere romano del Pigneto, «non ha un connotato politico con una matrice, ma è piuttosto un gesto sintomo di una forte intolleranza e insofferenza». A questa conclusione sono arrivati gli investigatori della Questura di Roma, che hanno ricostruito i fatti attraverso alcuni «dettagli» ritenuti «essenziali» per capire cosa sia avvenuto.

IPOTESI RITORSIONE - Fonti della Questura ritengono che l'assalto ai tre negozi tra via Macerata e via Ascoli Piceno sia stata una «ritorsione di un gruppo di cittadini italiani, probabilmente dello stesso quartiere, fatta dopo il furto di un portamonete contenente anche documenti e denaro». Gli investigatori della Questura di Roma, in sostanza, hanno appurato che ieri mattina, attorno alle 10,30, nel negozio di via Macerata gestito da un cittadino indiano con regolare permesso di soggiorno, si trovavano un cinquantenne italiano, un extracomunitario del Bangladesh e altri due avventori del quartiere. Ed è stato l'italiano a rivolgersi al cliente extracomunitario del negozio chiamandolo Mustafà e pretendendo documenti e soldi che lui gli aveva rubato qualche giorno prima.

«I SOLDI O SPACCO TUTTO» - L'immigrato ha risposto di aver messo i documenti in una buca delle lettere e di non essere più in possesso dei soldi. A quel punto, sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori attraverso diverse testimonianze, il cinquantenne avrebbe detto che nel pomeriggio attorno alle 17 sarebbe tornato a riprendersi il denaro, e che altrimenti «spaccava tutto». E così è stato. Nel pomeriggio il negozio di via Macerata è stato improvvisamente invaso da una decina di persone, tutte a volto coperto, che urlavano insulti e intimidazioni verso gli immigrati «ma mai nessuno slogan politico».

DIECI MINUTI DI RAID - La ricostruzione fatta nel corso della serata ha permesso di appurare che lo stesso gruppo di persone, girando l'angolo di via Macerata e dirigendosi in via Ascoli Piceno, ha danneggiato le vetrine e altri due negozi gestiti da extracomunitari, un alimentari e un call-center, di proprietà di cittadini bengalesi in Italia con regolare permesso. Il tutto sempre alla «ricerca di Mustafà ». Il raid, hanno accertato gli investigatori, è durato in tutto una decina di minuti: all'arrivo della prima volante, avvertita da una decina di chiamate al 113, nella zona del gruppo non c'era più traccia. I funzionari della Questura sono ora al lavoro sia sulle testimonianze sia su alcune foto scattate da telefonini, ora al vaglio di Digos e Scientifica. L'ipotesi più credibile è che il gruppo di persone, guidate dal cinquantenne, fosse composto da abitanti del quartiere, a volto coperto per evitare di farsi riconoscere. Un accorgimento che non sarebbe comunque bastato per celare completamente le loro identità.




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Francis*PAC

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