Un nuovo Parco per i diritti dei bambini I «giochi» accessibili anche a chi ha disabilità temporanee o permanenti. Ogni installazione evoca un diritto |
MILANO - Più che un parco per bambini è un parco dei diritti dei bambini, tradotti da sette designer di fama internazionale in giochi accessibili anche a chi ha disabilità temporanee o permanenti. C'è una coloratissima casetta in materiale fonoassorbente in cui Antonio Citterio ha sintetizzato il «diritto al silenzio»; un grande naso di maiale («Musino degli odori»), progettato da Matalì Crasset, in cui sono nascosti vasi a forma di foglie piene di erbe e fiori, rivendica il «diritto agli odori»; il «diritto al selvaggio» è chiamato in causa da «Big faces», oggetti/sculture con forme insolite e divertenti formati da una palla componibile, creati da Stefano Giovannoni. È toccato, invece, a James Irvine, celebrare il sempreverde «diritto all'ozio»: suo è il paesaggio «Lazy-scape» composto da sedute a forma di rocce. Tobia Repossi-Zona Uno ha firmato «Non perdere il filo», ovvero il «diritto all'uso delle mani»: percorsi in acciaio con tre differenti impugnature delle maniglie, pensati in modo particolare per i bambini con disabilità motoria manuale. «Millepiedi» è il tavolo delle meraviglie, ideato da Gabriele Pezzini, dedicato al sacrosanto «diritto a sporcarsi»: ha due livelli (accessibili sia da posizione seduta che eretta) ed è prediposto per giocare con acqua e sabbia. Infine, il «diritto alla strada», per il quale Franco Raggi ha curato la progettazione del «Percorso gioco dei diritti dei bambini», una pista immateriale, disegnata col gesso sull'asfalto per i «tollini» e sollevata da terra per renderla accessibile a bambini che non possono inginocchiarsi, e un labirinto. Il Parco è stato presentato al pubblico con una grande merenda nel giardino pubblico della Fondazione Catella. 29 aprile 2008 |
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