Sesso, sempre più ragazze giovani
alle prese con il calo del desiderio
In aumento ansia da prestazione e mancanza di orgasmo. Si provano cerotti e pillole-biancaneve
TORINO - Giovani, senza desiderio sessuale e con l'ansia da prestazione a letto. Sono in aumento le donne con meno di 35 anni che chiedono aiuto al medico per disturbi sessuali, dal calo del desiderio alla mancanza di orgasmo, un problema sempre più sentito anche dalle immigrate. Lo rivelano i dati dell'ambulatorio di sessuologia clinica e ginecologia psicosomatica dell'ospedale ginecologico Sant'Anna di Torino, presentati sabato al convegno «La funzione erotica femminile», organizzato dall'Università di Torino.
I DATI - Il 67% delle 300 donne che, nel 2007, si sono rivolte al servizio aveva un'età compresa tra i 19 e i 35 anni. Nel 2000 le under 35 erano il 59%. In crescita anche la percentuale delle immigrate: l'anno scorso sono state il 24%, sei anni prima erano il 9%. «Emerge tra le donne - racconta Chiara Benedetto, che dirige il dipartimento di Discipline ginecologiche e ostetriche dell'Università di Torino - un generale malessere causato dall'errata convinzione di doversi adeguare a modelli sociali e sessuali non corrispondenti alla loro esperienza». «Il desiderio sessuale femminile - osserva il sessuologo Giovanni Cociglio - è stato storicamente oscurato dalla funzione riproduttiva. Oggi, invece, emerge in tutto il suo valore sociale, psicologico e biologico».
IL DISTURBO DELL'ECCITAZIONE PERSISTENTE - Ma, se la maggior parte delle donne con disfunzioni sessuali lamenta un calo del desiderio, ora dagli esperti è stata introdotta nella classificazione dei disturbi dell'eccitazione femminile anche una nuova patologia. È il disturbo dell'eccitazione sessuale persistente. La donna che ne è affetta ha un'eccitazione fisica intensa e continua. Praticamente è l'equivalente femminile del priapismo. «Una delle cause del calo del desiderio nelle donne giovani è da rintracciare nella carenza cronica di sonno», dice Alessandra Graziottin, direttrice del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell'ospedale San Raffaele di Milano. In uno studio condotto a Milano su duecento donne tra i 25 e i 40 anni, la ginecologa ha riscontrato disturbi del desiderio sessuale nelle donne che dormono solo sei ore per notte, o anche meno. «Questo peggioramento quantitativo e qualitativo del sonno - ha spiegato - produce una drastica riduzione dell'energia vitale, che causa anche alterazione del ciclo e incremento della sindrome pre-mestruale». La tipologia della donna in età fertile con disturbi sessuali, secondo Graziottin, «è un soggetto che lavora, ha figli da accudire e cerca di fare tutto al meglio». Il fenomeno è particolarmente diffuso in ambito metropolitano.
IL CEROTTO E LA PILLOLA DI BIANCANEVE - Per Marco Massobrio, direttore del dipartimento universitario dell'ospedale ginecologico Sant'Anna di Torino, «solo un terzo delle donne con calo del desiderio vive questo fenomeno come patologico e non lo accetta». La proporzione, ovviamente, aumenta tra le giovani. «Sono particolarmente incoraggianti - afferma Massobrio - i primi risultati del nuovo cerotto a base di testosterone che abbiamo cominciato a prescrivere contro il calo del desiderio sessuale, in abbinamento alle terapie ormonali sostitutive. Lo impieghiamo soprattutto nelle donne alle quali siano state asportate le ovaie». Di più ampia diffusione, invece, potrebbe essere la «pillola di Biancaneve», a base di flibanserina. In Europa sta prendendo il via una sperimentazione clinica su 900 donne in età fertile con disturbi del desiderio sessuale. Lo studio avrà luogo in 13 Paesi. La flibanserina, già in uso come antidepressivo, agisce sui recettori della serotonina e della dopamina, neurotrasmettitori sui centri cerebrali del desiderio. L'ospedale di Torino è uno dei quattro italiani (con Pisa, Catania e Pavia) a partecipare alla sperimentazione europea della «pillola di Biancaneve» ed è in corso il reclutamento di 45 volontarie.
24 maggio 2008
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Corriere
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