domenica 26 settembre 2010

Montezemolo, duro attacco a Bossi «Lega corresponsabile delle non scelte»

Editoriale pubblicato sul sito di Italiafutura: in sedici anni il Paese si è impoverito materialmente e civilmente

MILANO - Duro attacco a Umberto Bossi da parte di Italiafutura, l'associazione vicina a Luca Cordero di Montezemolo. Un articolo firmato da Carlo Calenda e Andrea Romano, pubblicato sul sito dell'associazione, accusa il leader della Lega Nord di limitarsi a lanciare «proclami e provocazioni» e di non fare nulla di concreto per il Paese. «I fatti di chi produce e le parole (e gli insulti) di chi ha fallito» è il titolo dell'editoriale: la Lega viene ritenuta «corresponsabile di 16 anni di non scelte, che hanno portato il Paese a impoverirsi materialmente e civilmente». Quindi gli autori si scagliano contro «la classe politica screditata, di cui gli italiani hanno piene le tasche». Sabato il leader della Lega aveva polemizzato con la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che si è rivolta al governo perché faccia qualcosa di concreto prima che si esaurisca la pazienza dei cittadini e delle imprese. «È facile parlare in questo che è un Paese dove molti parlano e pochi sanno cosa fare - le ha risposto indirettamente Bossi -: questo governo ha dimostrato di saper fare ed è quindi già qualcosa in mezzo a tanti parlatori».

Alternate HTML content should be placed here. This content requires the Adobe Flash Player. Get Flash «LEGA CORRESPONSABILE» - «Ha ragione Bossi. È facile parlare e più difficile agire. Bisogna ascoltarlo quando discetta sul valore dei proclami perché si tratta di un vero esperto in materia - è la stoccata di Italiafutura -. Negli ultimi sedici anni Bossi ha costruito il successo della Lega sul lavoro di organizzazione del partito ma anche sulle provocazioni (e ultimamente anche su qualche gesto). Di fatti invece se ne sono visti ben pochi. Se non la corresponsabilità della Lega in questi sedici anni di non scelte che hanno portato il Paese a impoverirsi materialmente e civilmente. Anche sul fronte delle rivendicazioni specifiche del suo elettorato Bossi ha combinato ben poco (guardare alle promesse sul federalismo per credere). Dubitiamo infatti che i suoi elettori l'abbiano mandato in Parlamento per difendere Cosentino o Brancher Ha ragione Bossi: in Italia (e in particolare nella sua Padania immaginaria) la chiacchiera va per la maggiore e delle parole a vanvera di una classe politica screditata gli italiani ne hanno piene le tasche. In particolare quelli che lavorano e producono (e al convegno di Genova della Confindustria ce n'erano tanti). Quegli italiani che, a differenza di Bossi, tengono in piedi il paese con i fatti e non con le parole».

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