martedì 19 agosto 2008

Aggressione razzista a Genova in 13 picchiano giovane angolano

Aggressione razzista a Genova in 13 picchiano giovane angolano

di MASSIMO CALANDRI


Aggressione razzista a Genova in 13 picchiano giovane angolano

Il piazzale della stazione dove è avvenuto il pestaggio

GENOVA - "Sporco negro, puzzi". Prima insultato e poi picchiato a sangue dal branco razzista all'uscita dalla discoteca. La vittima è uno studente universitario di origine angolana, Assunçao Bonvindo Mutemba, 24 anni, figlio di un funzionario ministeriale del paese africano, iscritto alla facoltà di Economia e Commercio di Genova. Lo avrebbero aggredito venerdì notte tredici persone: il ragazzo è stato ascoltato a lungo ieri pomeriggio dagli investigatori della Digos, che hanno giudicato "attendibile" la ricostruzione dei fatti.

È stata aperta un'inchiesta per violenza privata e lesioni, aggravate dalla discriminazione razziale: i poliziotti stanno ora esaminando il filmato delle telecamere a circuito chiuso della stazione ferroviaria del quartiere di Nervi, che dista pochi metri dal luogo del pestaggio. Tra gli assalitori, sostengono alcuni testimoni interrogati a verbale, ci sarebbero dei simpatizzanti di un locale circolo di Forza Nuova. La Digos non ha trovato riscontri in tal senso, l'organizzazione smentisce seccamente.

"È stato drammatico. Umiliante". Lo studente era in compagnia di una giovane genovese quando, lasciando il locale notturno sul lungomare, è stato improvvisamente circondato da un gruppo di sconosciuti. "Credo volessero vendicarsi di un altro straniero, uno dell'Europa dell'Est, con cui avevano litigato all'interno della discoteca. Lo aspettavano, quello non usciva più. Quando mi hanno visto, se la sono presa con me. Hanno cominciato a riempirmi di parolacce".

Sporco negro. Puzzi. Scimmia. Torna in Africa. Ti ammazziamo. Assunçao non reagisce, cerca solo di farsi largo e di allontanarsi il più rapidamente possibile. Non glielo permettono, il cerchio di stringe e cominciano i primi spintoni. A quel punto è la ragazza che si trova con lui a rispondere per le rime. A gridare di lasciarlo in pace. A mettersi a chiedere aiuto. Dura tutto un paio di minuti, ma sembra un'eternità. Calci, pugni. Lo straniero prova a difendersi ma soccombe.

"Sono arrivati colpi da tutte le parti, non vedevo più nulla: cercavo solo di resistere, di non cadere a terra. E nelle orecchie mi rimbombavano gli insulti". Quando qualcuno dalla discoteca esce per soccorrerlo - i buttafuori, particolarmente robusti, sono anche loro di origine africana - il branco fugge e si disperde. Scappano in direzione della stazione, la telecamera forse li riprende. "Qualcuno di loro aveva la testa rasata. Ma non mi sembra di avere visto tatuaggi o simboli particolari".

La polizia ritiene che si tratti di un gruppo di balordi, senza particolari connotazioni politiche. Di simpatie per l'estrema destra avrebbero parlato persone che hanno assistito all'aggressione, e che sostengono di aver riconosciuto alcuni presunti frequentatori di un vecchio circolo di Forza Nuova del quartiere, chiuso però da diverso tempo.

(19 agosto 2008)

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Francis*PAC

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