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Martedì 19/08/08
NEWSLETTER - 19 agosto 2008

Come previsto, l'agenda autunnale sarà dominata dal federalismo, un'incompiuta del sistema istituzionale italiano. Speriamo che sia la volta buona. Le proposte in discussione sul Senato rompono l'attuale bicameralismo perfetto, ma propongono una seconda camera che rappresenterà più i partiti nazionali che i territori. Se si vuole un Senato davvero federale non c'è alternativa a che gli esecutivi regionali nominino, di volta in volta, i loro rappresentanti, così come avviene con il Bundesrat tedesco. Le bozze della bozza Calderoli propongono, sorprendentemente, un federalismo fiscale temperato, ma sono ancora molto vaghe sul funzionamento dei sistemi perequativi. In un'interpretazione, finirebbero per lasciare troppe risorse a Regioni come la Lombardia e l'Emilia Romagna a scapito delle altre e dello stato centrale. Che sia un esempio di lupo che perde il pelo ma non il vizio? Bene anche tenere conto che il drammatico divario tra i sistemi sanitari di Nord e Sud non dipende solo dalle risorse ma anche dalla capacità di governare il sistema.
Con l'avvicinarsi del referendum, tornerà in agenda anche il tema della riforma elettorale. Il sorprendente risultato delle elezioni politiche del 2008 ci consegna, forse per la prima volta, un Parlamento in grado di prendere la strada di una riforma utile per il Paese. Ecco una proposta perché si torni a discutere di maggioritario pur tenendo conto del grande numero di partiti oggi esistenti in Italia: il voto alternativo, oggi praticato in Australia e in Irlanda.

Notizie dal sito
  • Si torna a discutere di riforma del Senato, ripartendo dal progetto elaborato dalla commissione Affari costituzionali nella scorsa legislatura. I senatori non saranno più direttamente votati dai cittadini, ma scelti attraverso un meccanismo di selezione indiretta all'interno dei consigli regionali e delle autonomie. La Camera avrà una netta prevalenza di potestà legislativa. Ma la nuova camera alta di federale avrà solo il nome. Mentre si rafforza, invece, il sistema dei partiti.

     
  • L'attuazione del federalismo fiscale non può prescindere dal problema della perequazione interregionale, per i forti divari territoriali del nostro paese. Qual è la posizione della proposta Calderoli sul tema? E' ancora troppo vaga per dirlo con precisione. Ma le stime suggeriscono che alcune Regioni potrebbero soffrire perdite non irrilevanti, mentre altre avere risorse in eccesso. E' perciò cruciale indicare regole chiare per la redistribuzione e definire un periodo di transizione. E affrontare la questione delle Regioni a statuto speciale.

     
  • Si conferma il drammatico divario tra i sistemi sanitari di Nord e Sud. Non tanto in termini di strutture, personale o spesa, quanto di assetti di governance e risultati prodotti. Che tuttavia non sembrano dipendere dai modelli istituzionali adottati, integrati o separati. La variabile chiave è la capacità di governare il sistema, con la quale si tiene sotto controllo la spesa, si producono servizi di buona qualità e si migliora la salute dei cittadini. Per un reale riequilibrio servono perciò investimenti in formazione, cultura gestionale, tecnologie.

     
  • E' il sistema usato dagli australiani per eleggere il Parlamento e dagli irlandesi per il presidente della repubblica. E' un maggioritario, ma all'elettore si chiede di mettere in ordine di preferenza i diversi candidati. Evita la dipendenza dalle alleanze pre-elettorali. Aiuta l'emergere di due blocchi, anche se non necessariamente di due partiti. Favorisce i partiti maggiori e quelli geograficamente concentrati. Dunque, in questa legislatura, e forse solo in questa, è una riforma che si può fare.

     

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1 commento:

Anastácio Soberbo ha detto...

Ciao, io amo il blog.
Dispiace non scrivere più,
Ho appena scrivere l'italiano.
Un abbraccio da Portogallo

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