giovedì 9 ottobre 2008

La Rete del Grillo: "LE BANCHE MATERASSO"

La Rete del Grillo del 2008/10/09
LA RETE DEL GRILLO
    Blog Blog Iscriviti La Settimana Help Contattaci 09/10/2008
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Il post di Beppe Grillo
LE BANCHE MATERASSO
Una banca serve a far girare i soldi, a prestarli ai privati, alle aziende. Se non li presta è perché non li ha o perché non si fida. In questo momento sono vere tutte e due le ipotesi. Ha pochi soldi e, soprattutto, non si fida. Le banche sono diventate dei materassi. I soldi se li tengono in casa e non li prestano più a nessuno, in particolare alle altre banche. Se queste fallissero perderebbero il credito. Le banche fanno quello che rimproverano ai correntisti, mettere i risparmi nel materasso. Fidi non ne concedono a nessuno, non si fidano… E' la politica del sospetto. I clienti stanno diventando a loro volta sospettosi. E spostano i loro soldi dalle banche ai titoli di Stato. ... [continua]


Il miglior commento

LE BANCHE E LA POLITICA CIALTRONA

di Gianluca Marazzi (Voti: 96)
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VELTRONI: PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE E A SOSPENDERE LA MANIFESTAZIONE DEL 25 OTTOBRE

"Non capisco perché ci sia tanta preoccupazione per una manifestazione democratica". Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, risponde a una domanda durante la conferenza stampa al termine della riunione straordinaria del governo ombra del Pd sulla crisi finanziaria, in merito alla manifestazione promossa dal Pd per il prossimo 25 ottobre. Detto questo, precisa, "è ovvio che se la situazione dovesse precipitare ulteriormente e diventare una vera emergenza, siamo tutti consapevoli delle priorità, abbiamo la testa sulle spalle...".

VELTRONI, E' UNA VITA CHE HAI LA TESTA SULLE SPALLE…
PER QUESTO BERLUSCONI OCCUPA IL POSTO CHE OCCUPA
PENSA SE AL GOVERNO NON CI FOSSE STATO LUI COME AVREBBE APPROFITTATO ANCHE DI QUESTA TRAGEDIA!
E TU GLI VAI IN SOCCORSO! OGNI VOLTA CHE LUI E' IN DIFFICOLTA' TU GLI VAI SEMPRE IN SOCCORSO…
SOSPENDI PURE LA MANIFESTAZIONE!...TANTO, PER QUELLO CHE SERVIVA!...
SAI UNA COSA? IO SONO STANCO ANCHE DI VEDERTI IN TELEVISIONE…

Lettere dalla Rete

VAJONT - 45mo ANNIVERSARIO

del MeetUp Amici di Beppe Grillo di Brescia

Caro Beppe,
ho trascorso l'ultimo fine settimana a Longarone.
Longarone è uno dei paesi che il 9 ottobre 1963 vennero travolti dall'onda che tracimò dalla diga del fiume Vajont. I morti furono quasi 2000, fiero trofeo degli interessi e delle negligenze di allora.
Ogni anno, nel fine settimana che precede l'anniversario, alcuni superstiti e parenti delle vittime organizzano una veglia nei pressi della diga, per celebrare il ricordo dei cari estinti.
Quest'anno, nel quale ricorre il 45° anniversario della strage, ho avuto l'onore di partecipare. Lo considero un onore, sì. Perché trascorrere anche pochi istanti, in silenzio, al fianco di anime di tale straordinaria umanità, sensibilità e rispetto, è per me un tesoro di inestimabile valore. Ogni sguardo è una lezione di vita, ogni gesto un cenno da emulare e condividere, ogni parola è saggezza da conservare.
Sabato 4 ottobre eravamo oltre quaranta persone, lassù. Bambini, madri, ragazzi, nonni. Tra queste anime Lucia Vastano, giornalista ed autrice del libro inchiesta "Vajont, l'onda lunga", e Mario Pozzobon, che nella strage ha perduto il senso di un'esistenza. Un'intera famiglia spazzata via, la notizia che lo raggiunge quando è fuori da Longarone, la corsa a casa. Che non c'è più. E nessun sostegno al quale appigliarsi. La solitudine che ti lascia per terra, inerme, incapace di rialzarti. Come lui tanti, tantissimi altri.
Siamo rimasti lì per ore ad ascoltare impietriti le agghiaccianti storie e le ingiustizie che i superstiti hanno dovuto subire in tutti questi anni. Lo Stato Italiano ha fatto sentire la propria immancabile presenza-assenza soprattutto nel momento in cui si dovevano tirare le somme per i risarcimenti ai superstiti, ponendosi il vero obiettivo: come pagarli il meno possibile.
Abbiamo ascoltato le loro parole in silenzio. Quanto fosse emozionante trovarsi lì lo si percepiva soprattutto da quei silenzi. Era l'unico modo per sentirci più vicini al loro immane dolore.
Sono arrivati a raccogliere 30.000 firme, portandole direttamente a Roma, al Presidente della Repubblica Napolitano, perchè i responsabili della strage, tra cui lo Stato Italiano e l'ENEL, riservassero loro finalmente le scuse mai arrivate in 45 anni. Una raccolta che chiedeva a gran voce l'istituzione di una giornata per la memoria, per commemorare tutti i disastri ambientali causati dall'uomo. Niente da fare. Per questo genere di richieste non c'è spazio.
Eravamo tutti lì, a raccontarci attorno al fuoco. Tutti accomunati da un unico sentimento: la speranza di non dover mai vivere un'esperienza del genere. Ma con la voglia di condividere, raccontare e rinverdire la memoria di un tempo che tanto, tanto ancora ha da insegnarci. Esattamente come l'oggi in cui viviamo.
La domenica seguente, centinaia di palloncini colorati sono volati in cielo. Ognuno di essi recava con sé un messaggio, scritto da un bambino e dedicato ad un altro bambino, uno dei 465 morti l'8 ottobre del 1963. I bambini hanno chiesto che non venga mai più causata una disgrazia come quella del Vajont.
Quando è giunto il momento dei saluti, una signora ci si è avvicinata porgendoci le sue scuse. "Perché ci chiede scusa, signora?" "Perché vi abbiamo regalato questo mondo. Perdonateci, ragazzi".
Il disastro del Vajont rappresenta tutto ciò contro il quale combattiamo ogni giorno. Dagli interessi alle negligenze, all'opportunismo, alla politica subordinata all'economia.
Quella disgrazia è il simbolo di ciò che non saremmo mai dovuti diventare.
Eppure lo stiamo diventando, inesorabilmente, o lo siamo già diventati.
Siamo noi la frana del Vajont e continuiamo a cadere, a travolgere tutto ciò che incontriamo sul nostro cammino, senza limiti di decenza.
Eppure questo è il mondo che stiamo costruendo per loro. Per i nostri figli.
Loro non molleranno, noi neppure.


CRISI FINANZIARIA

di M.V.

Caro Beppe,
sono M., un ragazzo di Roma. E'la prima volta che ti scrivo e, per onestà intellettuale e per correttezza, ti dico subito che non sempre sono d'accordo con quello che dici, ma allo stesso tempo ti dico grazie, perché una coscienza critica è non importante, ma fondamentale in un Paese che si voglia definire democratico. In questo caso ti scrivo perché sono d'accordo con quello che hai scritto sul blog in relazione alla crisi finanziaria internazionale che stiamo vivendo. Il mio vuole essere uno sfogo, che ha raggiunto l'apice quando ho sentito Tremonti dire che chi gioca con carte false è un comunista!!!
Si Tremonti sono un COMUNISTA!!!
Beppe correggimi se sbaglio, ma non era lui quello che propugnava a piene mani la finanza creativa? Quella stessa finanza che adesso ci sta mettendo in ginocchio?? Non erano lui e lo psiconano a dire che lo stato deve essere "leggero" perché a regolare tutto pensa il mercato? Non erano sempre loro a dire che il modello liberista portato fino alle sue estreme conseguenze era il futuro, e chi diceva il contrario era un assistenzialista, uno statalista, un COMUNISTA schifoso sconfitto dalla storia??
E adesso? Cosa dicono questi due cervelli che abbiamo la fortuna di ospitare in questo Paese?
Negano è ovvio! Magari è colpa dei giornalisti che per 20 anni hanno travisato le loro parole. Ma stavolta non possono barare; il caso Alitalia è emblematico. Contro ogni più elementare regola del "libero mercato" si è dato luogo all'operazione più assistenzialista degli ultimi 20 anni; hanno regalato la parte sana della compagnia a degli imprenditori per scaricare la parte malata sui contribuenti contravvenendo ad ogni norma che regola il mondo che loro hanno sempre esaltato e portato ad esempio come panacea di tutti i mali, il mondo liberista.
La crisi che stiamo vivendo smentisce il castello di bugie che hanno costruito e detto, ma non so quanti se ne accorgeranno.
La storia insegna che il popolo italiano prima di muoversi deve sbattere il grugno, ma in maniera pesante.
In un paese civile i giornalisti dovrebbero essere come Marco Travaglio, e invece siamo pieni di Vespa, Fede e loro cloni (o brutte imitazioni, che è anche peggio).
E a proposito di etica nella finanza, volevo ricordare a Tremonti, che è lui il padre di una legge che ha previsto, non tanto il condono (che già in sè è antietica), ma addirittura il condono anonimo, te lo ricordi Beppe??
E adesso devo pure sopportare le stronzate del professorino Tremonti??
Dopo aver giustificato per anni i suoi fallimenti dicendo che c'era ancora la crisi dovuta all'11 settembre, adesso che cosa ci dirà, che risentiamo della crisi per i sesterzi spesi per allestire le truppe di Scipione l'africano contro Annibale?
Raccogli lo sfogo per quello che è, un saluto e un abbraccio Beppe


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Vajont - 45 anni di ingiustizie
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