Philip Dormer Stanhope, IV conte di Chesterfield, noto in letteratura anche e più semplicemente come Lord Chesterfield, nasce a Londra il 22 settembre 1694. Compiuta l'istruziona scolastica a Cambridge, si dedica ai viaggi che lo portano in giro per i principali paesi europei.
Entra nella
House of Commons come Lord Stanhope di Shelford nel 1715. Alla morte del padre, nel 1726, diviene Lord Stanhope, Conte di Chesterfield, entrando ad occupare il suo posto in parlamento nella
House of Lords.
Amico di
Voltaire, gli farà visita durante il suo soggiorno a Bruxelles; con lui trascorre anche qualche tempo a Parigi, dove si lega ai più giovani Crebillon, Fontenelle e Montesquieu.
Divenuto sordo, presto a questo handicap si aggiunge quello della cecità: la sua memoria e le sue maniere raffinate lo lasceranno comunque in vita.
Uomo di stato e letterato, Lord Chesterfield è anche un uomo egoista, calcolatore e sprezzante; la sua indole non è per nulla generosa, pratica anzi l'inganno fino a farlo diventare elemento del dna della sua vita.
Di fatto il suo carisma lo fa considerare come una persona dal brillante talento, grazie alla formidabile ed ottima educazione ricevuta, tuttavia la sua vita non può essere definita un successo.
In qualità di uomo politico e di statista, la sua fama si adagia sulla sua breve amministrazione dell'Irlanda. Come autore, lo ricordiamo come brillante saggista ed epigrammista. Le lettere scritte al proprio figlio, pubblicate per la prima volta dalla vedova di Stanhope nel 1774, e "The Letters to his Godson" (1890), sono scritte in modo eccellente, piene di eleganza e saggezza, ricche di profonda intelligenza, di grande capacità descrittiva, di ottimo spirito di osservazione ed istruzione.
Philip Dormer Stanhope muore il 24 marzo 1773.
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