domenica 21 settembre 2008

Biografia del giorno: Sergio Zavoli

Giorno per giorno i profili di star, miti e personaggi famosi che si sono meritati un posto nella nostra storia oggi: 21/09/08 » S. Matteo
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Sergio Zavoli 21 settembre 1923
Con grande reputazione

Sergio Zavoli
Sergio Zavoli nasce a Ravenna il 21 settembre 1923. Cresce a Rimini, città di cui poi diventerà cittadino onorario. Ostile al regime di Mussolini durante il periodo fascista, lavora come giornalista radiofonico negli anni dal 1947 al 1962. Poi passa alla Rai, per cui conduce diversi trasmissioni, alcune di notevole di successo; tra le prime storiche inchieste da lui realizzate vi è "Nascita di una dittatura", del 1972.

La sua posizione politica lo avvicina al Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi; in passato già condirettore del Telegiornale, direttore del GR1, direttore de "Il Mattino" di Napoli, unico giornalista al mondo ad aver vinto per due volte il "Prix Italia", viene nominato presidente della Rai nel 1980, carica che ricoprirà per sei anni.

Nel 1981 pubblica il suo primo libro "Socialista di Dio", che vince il Premio Bancarella.

Una volta abbandonata la poltrona di dirigente Rai, torna e continua comunque la sua carriera televisiva presentando programmi quali "Viaggio intorno all'uomo" (1987), "La notte della Repubblica" (1989), "Viaggio nel Sud" (1992); anche la produzione letteraria non si arresta: scrive e pubblica "Romanza" (1987), che vince il Premio Basilicata e la prima edizione del Premio dei Premi.

Nel 1994 decide di buttarsi nella politica. Si schiera nel partito dei Democratici di Sinistra e viene eletto senatore prima nel 2001, poi nel 2006.

Tra i suoi reportage più riusciti, che hanno ottenuto premi e riconiscimenti sia in Italia che all'estero, vi sono "Nostra padrona televisione" (1994), "Credere non credere" (1995), Viaggio nella giustizia (1996), "C'era una volta la prima Repubblica" (1998), "Viaggio nella scuola" (2001).

Con la raccolta di poesie "Un cauto guardare" (1995) vince il Premio Alfonso Gatto e nel settembre 1998 il premio "Giovanni Boccaccio".

Ha dedicato a temi della salute quattro libri: "I volti della mente", insieme con Enrico Smeraldi (Marsilio, 1997); "La lunga vita", con la collaborazione di Mariella Crocellà (Mondadori, 1998); "Dossier cancro" (1999), "Il dolore inutile. La pena in più del malato" (2005).

I suoi ultimi libri sono "Diario di un cronista. Lungo viaggio nella memoria" (2002), "La questione. Eclisse di Dio o della storia?" (2007).

Il 26 marzo 2007 la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata gli conferisce la laurea specialistica honoris causa in "Editoria,
comunicazione multimediale e giornalismo", per lo "straordinario contributo apportato alla causa del giornalismo italiano".

«Se è vero che ci sono dei valori che nascono all'interno delle società a seconda del tempo che queste società hanno il destino di vivere, nondimeno ci sono valori che attraversano queste società e che lasciano segni, tracce, destinati a durare perchè quei valori hanno un carattere assoluto.»
«I fatti figliano fatti, i pensieri pensieri, le passioni figliano passioni.»
«Oggi abbiamo bisogno di capire perchè stiamo vivendo un tempo che, per molti versi, non ci piace.»
«Mentre siamo molto orgogliosi per le cose che riusciamo a fare, non lo siamo altrettanto per le cose che sentiamo, perchè all'orgoglio per le cose, non corrisponde quasi mai, o poco, il consenso interiore a ciò che noi viviamo. Perchè si è perso il contatto con noi stessi: non indugiamo più su noi stessi. E questo dipende molto dalla velocità della comunicazione, che non ci mette più in condizioni di indugiare su nulla.»
«La rivoluzione non è più il cambiamento, è la velocità del cambiamento.»
«L'ingresso di nuovi strumenti mediatici come la televisione da una parte e la velocità della comunicazione dall'altra, provocano sconquasso all'interno della nostra capacità di vivere e di capire quello che ci succede.»
«La televisione ha un ritmo errabondo, insegue se stessa perchè la velocità è tale per cui quello che ha appena detto è già smentito dal fatto che sopravviene, e i giornali che hanno perduto il primato della notizia debbono convertirsi al commento della notizia.»
«Sono uno che, se potesse, scriverebbe ancora con la penna d'oca. Però quello che ha introdotto Internet, ed è in grado di introdurre, la capacità di far conoscere le cose del mondo, l'apertura mentale che offre a chiunque, a me sembra il segno di qualcosa che dovrà nascere di buono. All'inizio le forme della conoscenza sono sempre un po' spurie, ma poi quando avvengono le grandi selezioni, quando si sedimentano i caratteri della comunicazione e questi assumono anche dei valori, allora la cosa cambia e diventano di grande utilità.»
«Non sarà una risposta militare, ma l'isolamento civile e la solitudine morale a scoraggiare i nuovi terroristi.»
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