lunedì 22 settembre 2008

La Rete del Grillo: "MILLS GIUDICATO, BERLUSCONI CONDANNATO"

La Rete del Grillo del 2008/09/22
LA RETE DEL GRILLO
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Il post di Beppe Grillo
MILLS GIUDICATO, BERLUSCONI CONDANNATO
Riporto il testo dell'intervento di Marco Travaglio:

"Buongiorno a tutti. Oggi avrei dovuto parlare ancora di Alitalia, ma ne parleremo già Giovedì ad Annozero, quando ripartiremo, su RaiDue, e avremo modo di rifletterci. Oggi vorrei parlare di una questione che lega Israele all'Italia. Forse perché ho sentito dire, in coda a qualche telegiornale, che si è dimesso il Primo Ministro Olmert, come aveva promesso. ... [continua]


Il miglior commento

IL MURO DI VELTRUSCONI

di Nando Meliconi (in arte "l'americano"), roma (Voti: 35)
leggi il post

GRILLO OLTRE A DIMAGRIRE HA FATTO QUALCOS'ALTRO!
Non solo è dimagrito tant'è che non potremmo più chiamarlo panzone,ma è sceso in mezzo alla gente gratuitamente e per il genovese che è in lui non mi sembra poco.
Lanciando il "simbolo unico" per le liste civiche e annunciando il "programma" tratto dalle primarie dei cittadini in rete,ha dato un segno chiaro ed inequivocabile di una campagna elettorale.
Ha annunciato un incontro nazionale con le liste civiche ed i meet up che si terrà ad inizio anno dove incontrerà personalmente quanti sono già attivi sul territorio.
Per annunciare queste importanti iniziative Grillo si è reso conto che c'è molta volontà ma poca coesione tra quanti si danno da fare.
Il programma verrà fatto in base alle indicazioni di quanti in occasione delle primarie dei cittadini hanno dato la loro opinione usando la rete.
Siamo già in campagna elettorale,manca solo il programma.
Ci vogliono azioni mirate ed efficaci a partire dalle realtà locali dove ognuno di noi conosce meglio la realtà delle cose,dove gli amministratori si conoscono di persona e si possono avvicinare e filmare nonchè scambiarci due parole.
Io aspetto il programma,è da quello che voglio partire,perchè sarà la linea guida per tutti.
Arrivederci e grazie.

Lettere dalla Rete

LA CORTE EUROPEA CONDANNA L

di V. M.

Con sentenza del 17 luglio 2008 (ricorso n. 42211/07), la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, pronunciandosi su un caso di diffamazione a mezzo stampa, ha condannato l'Italia per violazione dell'art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che sancisce la libertà di espressione di ogni persona, intesa come libertà d'opinione e di ricevere o comunicare informazioni o idee, "senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche".
La Corte Europea, nel delineare i confini tra diritto di informazione e tutela della reputazione, si sofferma sui caratteri di liceità del diritto di cronaca (verità dei fatti, interesse pubblico, continenza espositiva), sottolineando altresì che le condanne risarcitorie per diffamazione a mezzo stampa sono, in certi casi, suscettibili di dissuadere i giornalisti dal continuare ad informare il pubblico su temi d'interesse generale e che, pertanto, sono legittime solo se "necessarie in una società democratica".
Il processo civile, che ha visto coinvolto il Dott. R. per diffamazione a mezzo stampa, si concludeva con sentenza definitiva in Cassazione, con la quale il docente palermitano veniva condannato nel marzo 2007 a risarcire il M. con 140 milioni di vecchie lire.
Per quanto riguarda le espressioni ironiche utilizzate dal ricorrente, la Corte ricorda che la libertà giornalistica può comprendere il ricorso possibile ad una certa dose di provocazione.
Un'altra importante conclusione della Corte è stata che, "data la situazione finanziaria di R., la sua condanna a pagare tali somme era suscettibile di dissuaderlo dal continuare ad informare il pubblico su temi d'interesse generale" e, pertanto, la condanna della persona si traduce in "una interferenza sproporzionata con il suo diritto alla libertà di espressione e non si muove come necessaria in una società democratica". Di conseguenza, secondo la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, c'è stata violazione da parte dello Stato italiano dell'articolo 10 della C.E.D.U. e pertanto, a seguito della pronuncia in esame, lo Stato italiano, che ha tre mesi per tentare il ricorso, dovrà risarcire con 60.000 € il ricorrente dott. C. R.


DIRITTO ALLO STUDIO

di C. P.

Ci risiamo.
Inizia un nuovo anno accademico e migliaia di giovani si muoveranno da ogni parte del Paese per raggiungere le sedi universitarie scelte.
L'entusiasmo e la sprovvedutezza delle matricole si mescolerà con le delusioni e la rabbia dei fuoricorso nelle chiacchiere che accompagneranno le lunghe file agli sportelli delle segreterie delle facoltà, dove la burocrazia, spesso obsoleta ed esercitata con cinismo da svogliati impiegati, si accanisce su giovani animati da grandi ideali minati da preoccupazioni reali per il loro futuro lavorativo.
Tasse esose che serviranno a foraggiare una delle caste più "fannullona" del nostro sistema educativo (ndr: i docenti universitari e le loro corti).
Moduli e cartacce inutili da compilare e quasi fatti apposta per far commettere errori e costringere a ricorsi o a nuove lunghe file.
Testi doppioni, talvolta poco comprensibili ed inutili, da acquistare per compiacere i baroni.
Facoltà e relativi istituti distribuiti in luoghi lontani tra loro che costringono i poveri studenti a faticosi, dispersivi e costosi vagabondaggi nelle città.
Affannosa ricerca di una camera in affitto e scoperta di approfittatori che speculano sulla necessità ed offrono tuguri a prezzi e condizioni che tante famiglie non possono sostenere.
Così lo studio garantito a tutti dalla Costituzione di fatto diventa un privilegio per pochi eletti residenti nelle città sede di Università o provenienti da famiglie benestanti.
Gli Altri, e sono la maggioranza, partono con un pesante handicap e sono costretti a condizioni di vita non idonee a creare un clima sereno che li aiuti a rendere meglio nello studio. Alcuni, più caparbi, si trovano un lavoro per mantenersi e restano inevitabilmente indietro con gli esami. Altri, meno tenaci o più delusi, finiscono per abbandonare gli studi con grandi rimorsi che li accompagneranno per il resto delle loro vite. Pochi riescono a farcela con sacrifici enormi e, spesso, sono proprio questi che poi diventeranno seri e capaci professionisti.
Pochissimi e sono certamente da considerare fortunati, riescono ad ottenere un posto-letto nelle residenze universitarie, un pasto caldo nelle mense universitarie, un assegno di studio per le spese più necessarie e l'esonero dalle tasse.
Ed è grazie a questa minoranza che lo Stato e i suoi famelici apparati riescono a giustificare le loro garanzie di democrazia e di "diritto allo studio per tutti".
Ma non ci vuole molto a contestare tali dichiarazioni di "democrazia non compiuta".
Ora, non vogliamo che il Governo e l'abile Ministro della Scuola distribuiscano a somari e svogliati ingenti risorse a "fondo perduto".
Ma un più efficace controllo dei metodi di studio, delle ore di lezione, dei testi adottati, dei calendari di esami, degli spazi e degli strumenti messi a disposizione degli studenti, delle commissioni di esami, delle ingiustizie e degli abusi perpetuati da alcuni baroni, ecc…., sarebbe opportuno ed utile.
E sarebbe anche necessario, anzi indispensabile, che si offrisse agli studenti fuori-sede la possibilità di vivere in camere decenti in Case dello Studente ben attrezzate che lo Stato dovrebbe impegnarsi a costruire in tempi brevi.
Il modello dei Campus americani o dei College inglesi non è irraggiungibile ed i costi non sono così esosi se paragonati ai tanti cancri degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni che nessun Governo riesce a guarire semplicemente perché non gli conviene curarli.
Avanti allora, illustrissimo Ministro della Scuola e generoso e sorridente Premier, datevi da fare per cambiare lo status degli studenti universitari italiani.
Lasciate così la vostra impronta nella storia di questo bel Paese così poco amato dai suoi amministratori.
Liberate tanti giovani studiosi e volenterosi studenti universitari dalle grinfie di strozzini proprietari di malandati appartamenti affittati a prezzi inaccettabili.
Fate vivere a tanti giovani un sereno ed indimenticabile "tempo dell'Università".
Mettete a loro disposizione Case dello Studente e Mense vicine alle sedi degli istituti da frequentare.
Metteteli nelle mani di docenti capaci e dediti all'insegnamento.
Migliorate le università e l'insegnamento.


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