lunedì 4 agosto 2008

Anoressia/ Blog pro ana e pro mia. Per le giovani diventano filosofia di vita

Anoressia/ Blog pro ana e pro mia. Per le giovani diventano filosofia di vita


Anoressia, ecco la filosofia di Ana e i suoi comandamenti

Sos anoressia/ Il rifiuto del cibo? Non c'entra niente con il mondo della moda. Una storia vera diventa libro

Di Floriana Rullo

La parola d'ordine è 'thin' e l'imperativo è 'think thin', pensare magro. Con tanto di slogan, tutti uguali, come "Ana is not a disease it' a lifestyle" ( Ana non è un disagio ma uno stile di vita). Le icone hollywoodiane a cui si votano si chiamano Kate Moss, Nicole Richie, Linsday Lohan. Icone di ossa ricoperte da sottilissima pelle. Non manca neppure il tributo ad honorem alle ultime modelle uccise dalla malattia.

E' il popolo delle anoressiche per convinzione, tutte unite nella missione "pro-ana". Il veicolo è internet e i siti cosiddetti "pro-ana" e "pro mia" sono centinaia, tutti inneggianti all'anoressia e alla bulimia quali stili di vita. Trovarli nel web è semplice. Basta clikkare queste sigle su internet e il gioco è fatto.



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Ma non solo blog. In rete si trovano anche giochi interattivi che inducono le giovanissime a far diventare i propri personaggi anoressici, dove tutto è lecito. Perfino utilizzare pillole e lassativi virtuali. Ma non solo donne. . E' in aumento anche tra i maschi di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Anche loro aprono un blog "pro-ana" come "monello89" che nel suo post iniziale scrive: "ho scoperto grazie a youtube cosa sia il pro-ana e pro-mia mi sono documentato e ho deciso che da domani di nuovo dita in gola! Sarò un pro-mia finkè nn riuscerò a essere disgustato dal cibo e arrivare a rifiutarlo!". Affaritaliani ha scovato alcuni di questi blog e ha tracciato un quadro della situazione che si può trovare sul web.

Il video "pro ana" sul web

ANA E MIA- Per le adolescenti che frequentano la rete sono solamente Ana e Mia. Nomi carini, che potrebbero essere quelli di due sorelle che frequentano la stessa High school in una delle tante città americane. Ma che invece sono i vezzeggiativi con i quali le adepte chiamano l'anoressia (Ana) e la bulimia (mia). Guai a definirla malattia.
In rete ci sono blog, siti e forum, continuamente chiusi e poi riaperti, interamente dedicati a queste patologie, spesso mortali. Dove le proselite alla filosofia di Ana si raccontano e si danno consigli su come vomitare, ingannare i propri familiari o come superare indenni e con meno tentazioni possibile i morsi della fame. Lo scopo è uno: dimagrire e riuscire a vedersi le ossa.
Nei loro siti campeggiano a tutto schermo glutei sottilissimi, seni inesistenti, visi scavati con zigomi sempre in evidenza, occhi enormi e spenti, corpi diafani vestiti dalle griffe più costose. Ma anche foto di ragazze grasse, perché, come scrive "piccolaana" "una grassa ci da quella motivazione in più per resistere ogni volta che entriamo in un bar e vorremmo un bel gelato o un panino gigante".



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La dieta è la loro ossessione, il loro imperativo è dimagrire, i 40 chili e la taglia 38 il traguardo da raggiungere per arrivare alla perfezione. Per farlo sono disposte a tutto, dal prendere lassativi e pastiglie che le fanno stare male all'indursi il vomito. In questi blog, pubblici e privati, le giovani adolescenti scrivono il loro diario alimentare ma soprattutto cercano sostegno morale per portare avanti la loro guerra contro il cibo e le calorie. Con tanto di dieci comandamenti di Ana da seguire e diete a base di aria. E poi ci sono anche i "motivi per non mangiare", i trucchi per "non destare sospetti" o "per dimagrire".

Affaritaliani

1 commento:

Veggie ha detto...

Purtroppo è vero, ce ne sono fin troppi, e questa è una triste realtà... Queste ragazze mi fanno una grande tristezza perchè non si rendono conto di quello che stanno facendo e finiranno inevitabilmente per essere messe spalle al muro... Lo dice una che dall'anoressia c'è passata e a volte ci passa ancora... e che non si sognerebbe mai d'inneggiare al sintomo...

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