venerdì 3 ottobre 2008

CHE COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL RAZZISMO

CHE COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL RAZZISMO

Il razzismo esiste

Purtroppo, sebbene oggi, in moltissimi paesi del mondo si parli della "cultura dell'intercultura", e di società multiculturali e multirazziali in cui sarebbero garantite la libertà di espressione e la tutela dei diritti umani, di fatto tali auspicabili obiettivi non sono ancora stati raggiunti proprio a causa di insistenti o rinnovati fenomeni di razzismo e xenofobia che creano esclusione e producono sentimenti di alienazione in chi li subisce.

Non è un caso che il razzismo trionfi maggiormente nei Paesi Ricchi, Paesi, cioè, in cui la spinta all'individualismo e alla competitività sono maggiori, dove mancano uno spiccato senso della solidarietà ed una comunione di mezzi e di attività finalizzate al benessere di tutta la comunità, intesa come co-operazione di tutti gli individui che ne fanno parte con uguali diritti di accesso alle risorse e di beneficio dei prodotti ottenuti.

Se, dunque, il problema di fondo è la mancanza di senso della solidarietà e dell'intercultura, questo vuol dire mancanza di rispetto per gli altri, chiunque essi siano, e per i loro diritti. Non dimentichiamo poi che la dicotomia razzista noi-altri è fortemente paradossale perché se attraverso di essa noi identifichiamo gli "ALTRI", in senso negativo e dispregiativo, rispetto al "NOI", non solo anche noi per gli altri potremmo essere "altri" ma, soprattutto, dobbiamo l'esistenza di un NOI, positiva o negativa che sia, proprio alla presenza di "ALTRI": è la presenza degli altri che rende possibile un noi e, quindi, paradossalmente potremmo dire che gli altri fanno parte di noi, che gli altri siamo noi.

Ma, a parte queste disquisizioni di pura logica, è chiaro che non possiamo ignorare che esistano delle differenze a volte anche profonde tra gruppi e che non dobbiamo combatterle, ma difenderle e legittimarle nella stessa maniera e convinzione con cui tendiamo a legittimare la nostra presenza nel mondo.

Il razzismo e la xenofobia sono forti cause di conflitto e nel passato anche recente sono stati all'origine di scontri violenti tra gruppi; noi tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa perché i tragici eventi del passato e i recenti fenomeni di razzismo siano combattuti più efficacemente con nuove e concrete strategie.

Innanzi tutto è indispensabile informare, sensibilizzare ed educare l'opinione pubblica, a partire dalle giovani generazioni affinché siano strumento di promozione di una nuova era, di una nuova società globale in cui siano rispettati i diritti umani di tutti, senza distinzioni di razza, sesso o religione.

La difficoltà principale nell'affrontare il tema del razzismo è quella di rendere evidente il problema poiché è purtroppo una realtà diffusa la mancanza di consapevolezza; c'è infatti una sorta di rifiuto di vedere e di affrontare il problema. Addirittura, molte persone che affermano di non essere razziste, spesso, più o meno inconsapevolmente, evidenziano poi atteggiamenti di razzismo e intolleranza molto forti.

Pertanto, un primo passo è quello di far emergere il problema, renderlo noto informando e studiando la storia del passato perché tenere viva la memoria dei tragici avvenimenti vissuti e comprenderne le cause profonde sarà di insegnamento e di monito per il futuro.

Educare, poi, significa conoscere, conoscere le diverse realtà che ci circondano, scoprirle ed apprezzarle proprio in virtù della loro diversità e della possibilità di un reciproco arricchimento. Un metodo didattico in questo senso può essere quello di puntare molto sull'insegnamento della storia per comprendere a fondo le reciproche influenze tra Paesi, con le loro culture, religioni e sistemi di idee; puntare su una educazione multiculturale, e su una lettura multiculturale degli autori di tutto il mondo per ascoltare la voce di coloro che sono gli "altri".

E quindi, a tal fine, possono essere pensati vari mezzi e strumenti di sensibilizzazione e di informazione, come video, riviste, dibattiti e campagne che coinvolgano direttamente sia le generazioni di giovani che quelle di adulti.

Nel 2001, in Sud Africa si terrà la Conferenza Mondiale Contro il Razzismo, la discriminazione e l'intolleranza; la scelta della sede è certamente appropriata poiché ci riporta direttamente a Nelson Mandela, esempio di trionfo del perdono sull'odio e di riconciliazione. Questa data è importante a livello internazionale ed istituzionale perché in essa confluiranno rappresentanti di tutti i Paesi del mondo per pianificare progetti efficaci per contrastare il fenomeno del razzismo, ma è uno stimolo di riflessione per tutti noi, affinché fin da ora ci prepariamo a tale appuntamento creando i presupposti di una coscientizzazione della realtà del razzismo ed iniziando ad attuare una politica di destrutturazione dello schema "NOI-ALTRI".

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Alcuni suggerimenti

Tutto questo vuol dire educarci ad una inversione di tendenza attraverso una serie di possibili azioni:

dare prova di umanità e solidarietà nei confronti di coloro che, in fuga da un pericolo o da gravi situazioni di povertà, necessitano di accoglienza e sostegno;
adottare a tal fine misure meno restrittive nei confronti di coloro che chiedono asilo e degli stranieri in generale;
promuovere iniziative atte a favorire la conoscenza, la convivenza e l'eventuale inserimento degli "altri" nella nostra cultura e società;
impegnarsi affinché autorità e organi di informazione si facciano promotori di campagne di sensibilizzazione della popolazione;
rendere la diversità culturale parte integrante dei palinsesti radiofonici e televisivi attraverso una programmazione multiculturale che screditi il binomio noi-loro.
adottare una politica di pari opportunità che contrasti in maniera attiva e diretta il razzismo e la xenofobia;
promuovere il rispetto dei diritti umani anche attraverso le attività di formazione e le campagne di Organismi governativi e non governativi impegnati nel campo dei diritti umani;
educare contro l'uso di una terminologia offensiva e fuorviante, che descriva le diversità culturali in maniera denigrante;
educare contro l'uso di stereotipi e metri di giudizio degli individui sulla base della loro appartenenza etnica, razziale o religiosa;
evitare di associare alle diversità i modelli esotici spesso pubblicizzati dai mass media;
non limitarsi a denunciare gli atti di razzismo e xenofobia, ma impegnarsi per creare nuovi modi di combattere il razzismo e la xenofobia.

http://www.volint.it/scuolevis/razzismo/cosa%20fare.htm


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