sabato 20 novembre 2010

La Carfagna pronta a dimettersi Berlusconi tenta una mediazione

ROMA
Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna è sul punto di dimettersi dal
governo e dal Pdl. Uno strappo che nasce dalle divergenze con i vertici del
partito in Campania e dagli attacchi subiti negli ultimi giorni per un suo
presunto avvicinamento ai finiani.

La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo ed il partito
all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre.
Berlusconi intanto ha provato a convincerla a restare. «Mara hai ragione. Su
tutto. Io non voglio assolutamente che tu faccia passi indietro. Aspetta che io
ritorni, cerca di capire che questo è un momento delicatissimo e complicato.
Sistemiamo tutto», le avrebbe detto il premier durante una lunga telefonata
fata al ministro da Lisbona dove il Cavaliere si trova per partecipare al
vertice della Nato.

Il ministro però si sente «amareggiata per gli attacchi subiti negli ultimi
giorni». A chi ha avuto modo di sentirla, la Carfagna ha spiegato così il suo
stato d'animo. Alla base della "crisi" gli attacchi e i conflitti politici con
il presidente della Provincia di Salerno Edomondo Cirielli e con il
coordinatore campano del Pdl Nicola Cosentino, alcune dure prese di posizione
di alcuni deputati del Pdl, fra i quali Giancarlo Lehner, le foto che le
avrebbe scattato ieri in Aula Alessandra Mussolini, mentre la Carfagna era a
colloquio con Bocchino. E anche oggi, in Transatlantico alla Camera, il
ministro delle Pari opportunità è stata vista a lungo discutere con il
capogruppo di Fli. La Carfagna tuttavia dovrebbe aspetare fino al voto di
fiducia del 14 dicembre sul governo.

Dalla maggioranza ministri e big si schierano a difesa della Carfagna. A
cominciare dai coordinatori del Pdl. «Nessuno può avanzare il minimo sospetto
che il ministro abbia mai avuto qualsivoglia cobelligeranza con esponenti di
Fli», dice La Russa. Esprime «vicinanza» alla Carfagna anche Bondi. E Verdini
afferma di non avere alcun dubbio «sull'assoluta lealtà della Carfagna al Pdl».
Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo però non nasconde le tensioni: «Basta
fuoco amico su di lei», dice. «Si sta alimentando un gioco assurdo ed
irresponsabile per accreditare dissidi e distinguo inesistenti». Ma i falchi
berlusconiani non mollano la presa. La Mussolini, che proprio è stata
protagonista di una lite in Aula con la Carfagna, non arretra: «Se vuole
drammatizzare la situazione faccia pure. E non è che io sia favorevole o
contraria alle dimissioni. Dico solo che è allucinante questo esito di una
situazione politica grottesca».

I falchi all'attacco: troppo vicina a Bocchino
«Non è che noi teniamo una linea e lei può fare quello che vuole», taglia
corto Mussolini. Poi spiega: «Noi tutti deputati campani abbiamo preso
posizione contro di lei sulla questione del termovalorizzatore di Salerno, che
lei voleva affidare a De Luca (il sindaco di Salerno, ndr), che ha già fatto il
commissario senza risolvere nulla». «E poi - prosegue - c'è l'amicizia con
Italo Bocchino. L'amicizia personale sta bene a tutti e non ce ne interessa
niente. Perchè quello che a noi interessa è il condizionamento sul territorio
quantomeno ambiguo che un ministro del governo Berlusconi sta cercando di
esercitare in un momento difficile, avendo rapporti di amicizia politica con un
nostro avversario che tra l'altro è molto sbracato». «Alla dimissionaria
Carfagna dico, con sincerità, che, se vuole bene a se stessa, al Pdl e a Silvio
Berlusconi, dovrebbe rinunciare ai colpi di teatro, confrontandosi apertamente
con quanti le rivolgono critiche, che sono il sale stesso della
liberaldemocrazia», dichiararLehner. «Prometto, anzi, se lo gradisce, di
esserle vicino, anche sul piano mediatico, a patto che si affranchi dal proprio
solipsismo, facendo valere dialetticamente e pubblicamente le sue ragioni,
diradando nebbie e sospetti sui rapporti con Italo Bocchino e il Fli», aggiunge
il deputato tirato in ballo dalla Carfagna stessa per gli attacchi subiti. «La
cosa che ha indignato i deputati del Pdl è che dopo che Mara Carfagna aveva
rimproverato Bocchino per le parole diffamatorie nei confronti di Berlusconi,
si è scoperto che il rapporto intimo e di amicizia tra lei e Bocchino è
continuato, e invece lei avrebbe dovuto troncarlo per rispetto a tutto quello
che Berlusconi ha fatto per lei. Su quello c'è stata una indignazione generale
dei deputati», rilancia a Radio Radicale il deputato del Pdl Mario Pepe.

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