lunedì 15 novembre 2010

Pane e pasta integrali servono anche a ridurre la pressione Ne bastano tre porzioni al giorno. L'abbassamento pressorio può tradursi in una riduzione dell'incidenza di malattie coronariche e ictus del 15 e del 25%

Scoperti nuovi meriti dei cereali non raffinati

MILANO - Sappiamo che i cereali integrali possono aiutare a controllare il
peso perché danno un maggior senso di sazietà, che possono essere sono utili
nella prevenzione di diabete e malattie cardiovascolari e perfino per
proteggerci da alcuni tumori, ma ora uno studio clinico controllato ci dice che
i cereali integrali possono anche ridurre la pressione. Nello studio,
pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition, alcuni ricercatori
inglesi, dell'Università di Aberdeen, sono andati a verificare gli effetti
sulla pressione arteriosa dell'aggiunta di cereali integrali alla dieta. Lo
studio ha coinvolto più di 200 uomini e donne sani, di mezza età, i quali, dopo
un periodo iniziale di dieta "raffinata", sono stati divisi in tre gruppi: uno
ha continuato con questo tipo di alimentazione, gli altri due hanno sostituito
tre porzioni di cereali raffinati con pari quantità di cereali integrali (di
solo frumento, in un gruppo; di frumento e avena, nell'altro).


Per intenderci: due porzioni di cereali al giorno equivalgono, per esempio, a
70-80 grammi di pane, mentre 30-40 grammi di cereali da prima colazione
equivalgono a una porzione). Dopo tre mesi si è osservato che nei gruppi a
dieta "integrale" la pressione sistolica (la "massima") era diminuita di 5-6
mmHg rispetto a un solo mmHg in meno registrato nell'altro gruppo. Se
confermati, questi risultati si potrebbero tradurre, a livello di popolazione
generale, in una riduzione dell'incidenza di malattie coronariche e di ictus
rispettivamente del 15 e del 25%. Allora, i cereali integrali diventeranno il
nuovo caposaldo della dieta anti-ipertensiva? Risponde Vincenzo Savica,
professore di nefrologia all'Università - Azienda ospedaliera Papardo di
Messina, coautore di un recente articolo su "Dieta ed ipertensione", pubblicato
dall'Annual Review of Nutrition. «Premesso che l'ipertensione arteriosa è anche
un pesante fattore di rischio per malattie renali, che possono poi condurre al
trattamento dialitico - dice Savica -, è assai probabile che la risposta alla
domanda sia affermativa. Se altri studi confermeranno quanto si è ora visto, i
cereali integrali potrebbero diventare uno "strumento" particolarmente
vantaggioso per la salute di cuore e arterie, in grado, da un lato, di ridurre
o stabilizzare i valori pressori e, dall'altro, di diminuire i livelli di
colesterolo (come hanno già chiarito altre ricerche). Si ipotizza che l'effetto
anti-ipertensivo dei cereali integrali sia da attribuire all'insieme delle
sostanze che contengono, più che a singoli componenti, anche se restano da
chiarire i meccanismi d'azione e rimane da capire se alcuni prodotti siano
migliori di altri. Non bisogna dimenticare, però, che i derivati dei cereali
sono fra le principali fonti di sodio, la cui riduzione resta uno dei pilastri
della dieta antiipertensiva».

Cereali integrali a riduzione del sodio a parte, che cosa può servire per
abbassare la pressione? «Senz'altro, ridurre il peso quando è in eccesso -
chiarisce Savica - e va anche assicurata la presenza di adeguate quantità di
potassio (buone fonti sono soprattutto frutta e verdura), che potrebbe
contribuire a ridurre i valori pressori con l'aumento dell'eliminazione del
sodio. Attenzione, però: chi decide di testa propria di sostituire il sale da
cucina con quello "della farmacia" più povero di sodio, forse non sa che la
notevole ricchezza di potassio di questo prodotto può essere dannosa per le
persone che soffrono di malattie renali (magari senza saperlo) e tanto più per
le persone in dialisi perché le espone ad aritmie cardiache anche gravi. «Anche
il calcio, come quello del latte e dei derivati a basso contenuto di grassi, -
prosegue Savica - e gli acidi grassi omega-3, di cui è ricco il pesce azzurro,
potrebbero servire. Come pure un moderato consumo di tè, per il suo contenuto
di flavonoidi che influenzerebbero positivamente il funzionamento delle cellule
endoteliali (che rivestono la superficie interna delle arterie), migliorando il
controllo dei valori pressori». E il cioccolato può aiutare come si dice?
«Probabilmente sì, almeno nel caso del cioccolato fondente, ricco di
flavonoidi. Questi effetti positivi si manifesterebbero già con piccole
quantità: circa 6 grammi al giorno». «Riguardo all'alcol, mentre modeste
quantità di vino rosso potrebbero avere un effetto positivo grazie all'azione
vasodilatante dei fenoli - conclude Savica -, va evitato l'abuso, che aumenta
il rischio d'ipertensione oltre che di ictus».

Nessun commento:

Related Posts with Thumbnails