martedì 28 settembre 2010

È nata la bimba della donna in coma La madre, una somala di 28 anni, era tenuta in vita solo per salvare la figlia

TORINO - Pesa 800 grammi ed è in buone condizioni la bambina nata all'ospedale Sant'Anna di Torino da un madre in coma da un mese e tenuta in vita solo per salvare la figlia. La piccola si chiamerà Edil, proprio come la mamma.

EDIL - Lunedì la gestazione era entrata nella 28/a settimana e i medici hanno tentato di prolungare il più possibile la permanenza della bambina nel grembo materno. Alle 7 di martedì mattina è stato effettuato sulla donna il taglio cesareo. Sarebbe stato il peggioramento delle condizioni della donna a far decidere i medici per l'intervento. Durante la fase di gestazione in cui la donna era in coma il feto si è sviluppato naturalmente nonostante la situazione della mamma, ma il peggioramento delle condizioni della giovane rischiava di mettere in pericolo la vita della bambina. La piccola si trova ricoverata ora nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale, come tutti i bimbi che nascono prematuri.

I MEDICI - «Abbiamo deciso che fosse il momento di far nascere la bimba perché i rischi che si correvano lasciandola nell'utero erano maggiori di quelli che si sarebbero corsi facendola nascere» ha spiegato la professoressa Tullia Todros, direttore del Dipartimento di ostetricia e neonatologia dell'ospedale Sant'Anna. «La bimba - ha aggiunto - è nata bene, ha avuto un cesareo veloce, è durato circa 10 minuti. È piccola, però vivace, ha pianto quando è nata».Benché tutto sia andato per il meglio, la pofessoressa Todros specifica che sulle condizioni della bambina «bisogna essere molto cauti e aspettare i prossimi giorni».

ACCERTAMENTO MORTE - La madre di Edil sarà tenuta adesso sotto osservazione per sei ore dalla commissione per l'accertamento della morte cerebrale. Dopo le verifiche e ulteriori analisi da parte dei membri del comitato, ne sarà dichiarata la morte. Per il momento il cuore della donna batte ancora e l'intervento del parto è stato fatto in anestesia generale perché i medici non potevano avere la garanzia che Edil, anche se in coma, non soffrisse. Il padre non ha assistito al parto cesareo perché la decisione è stata presa tempestivamente dai medici e quando è arrivato al S. Anna la piccola era già nata.

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