martedì 16 settembre 2008

La concezione strutturale nel progetto di architettura

LA CONCEZIONE STRUTTURALE NEL PROGETTO DI ARCHITETTURA
A cura di: Enzo Siviero, Andrea Benedetti
Editore: Editrice Compositori
Collana: Materiali e strumenti
Formato: 24 x 25 cm
Pagine: 328
Legatura: brossura
Anno: 2002
ISBN: 88-7794-339-2
Prezzo (di copertina): 38,00 Euro
Prezzo archimagazine (sconto del 30%): 26,60 Euro

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Il volume inaugura una sezione della Collana Materiali e Strumenti dedicata all'architettura strutturale, o meglio, alla concezione strutturale in architettura. Grazie alla supervisione di Enzo Siviero, professore ordinario presso lo IUAV, e ai contributi di numerosi esperti e studiosi della materia, questa serie di volumi intende trovare la migliore interpretazione di concezione strutturale, nella sintesi fra teoria e progetto, studio teorico e ricerca applicata, sperimentazione concettuale e dialettica strutturale. Ogni autore propone infatti una propria interpretazione di un'opera di un insieme di opere, oppure una visione a tutto campo della problematica strutturale. Uno strumento perfetto per gli allievi architetti nei laboratori di progettazione.

PREMESSA
Quando, attorno agli anni Sessanta, Eduardo Torroja diede alle stampe Razon y ser de los tipos estructurales, Franco Levi, allora docente all'IUAV di Venezia, ne propose una brillante traduzione: La concezione strutturale. Vera e propria pietra miliare, questo testo appartiene ormai a buon diritto alla storia delle costruzioni, tanto che per la ristampa più recente, la prefazione è stata affidata a Edoardo Benvenuto (chi non conosce la sua Scienza delle Costruzioni nel suo sviluppo storico?).
Ma in Italia altri maestri dell'architettura strutturale hanno lasciato testimonianze di altissimo livello su questi temi.
Il notissimo Pier Luigi Nervi idolo degli architetti.
Il meno noto, ma assai profondo nei suoi pensieri, Sergio Musmeci (come non ricordare le parole che Bruno Zevi gli ha dedicato dopo la sua prematura scomparsa?).
L'italo americano Mario Salvadori divulgatore "colto" (i suoi libri hanno fatto il giro del mondo) trattato da molti ingegneri con sufficienza, se non con fastidio, la cui scomparsa è passata pressoché inosservata (non migliore sorte è toccata, almeno in Italia, a Fritz Leonhardt uno dei più grandi ingegneri del Novecento).
Il quasi veneziano Giulio Pizzetti "ingegnere tra gli architetti" che, da Torino a Venezia e poi ancora a Torino, ha vissuto la facoltà di architettura lasciando un segno indelebile con Principi Statici e Forme Strutturali nella cui presentazione Elio Giangreco non esita a dichiarare che leggendo quel testo molto ha appreso.
Questo il substrato culturale che mi ha spinto a coltivare il dialogo con gli architetti sul tema delle strutture in architettura. In ciò favorito da frequentazioni non episodiche con alcuni colleghi: da Giorgio Macchi, mio primo maestro, a Elio Giangreco e Piero Pezzati (che all'inizio degli anni Novanta hanno presentato con un vero e proprio saggio sulle due culture la collana editoriale Architettura e Strutture da me diretta), a Vittorio Nascé anch'egli attivissimo testimone del travaglio degli ingegneri nel mondo dell'architettura.
E ancora Emanuele Filiberto Radogna, una vita per la Tecnica delle Costruzioni, Antonio Migliacci con il suo L'Architettura dell'equilibrio e della deformazione e Francesco Martinez y Cabrerà con il quale il dialogo si è improvvisamente spezzato nel momento di maggiore intensità culturale e concettuale lasciando un vuoto difficilmente colmabile.
Ma tanti altri ne potrei citare, che attorno a questo tema, a vario titolo, hanno speso parte della loro stessa vita. Non me ne vorranno gli amici, tutti li sento vicini attorno all'arte del costruire.
Per organizzare questa serie di volumi mi sono prefisso di coinvolgere molta parte della nostra Italia (pur con netta prevalenza delle facoltà di architettura) costruendo un disegno didattico che, traendo spunto dalle esperienze del passato, vivesse appieno il presente, proiettandosi verso il futuro.
Nella centralità del progetto di architettura (lo slogan ricorrente nelle varie sedi) il progetto strutturale che gli architetti debbono comprendere è la vera "razon y ser".
Si è dunque deciso di percorrere il sentiero di una didattica in simbiosi con la professione più colta, mescolando studi e ricerche, sperimentazione e modellazione, all'insegna di un pensiero culturale che, per dirla alla Schlaich, si può sintetizzare nel "conceptual design" variamente declinato, dalla concezione generale del progetto, alla definizione più puntuale del dettaglio costruttivo, percorrendo le fasi della modellazione, così come quelle delle modalità realizzative.
Ogni autore ha dato il meglio di sé, proponendo una propria interpretazione di un'opera o di un insieme di opere o ancora nella visione a tutto campo della problematica strutturale articolata inizialmente nella suddivisione in tre volumi Progetto di architettura, Progetto di riabilitazione e i materiali innovativi (FRP). Altri ne seguiranno. Il riferimento è ai vari materiali impiegati: dai più tradizionali legno, ferro, cemento armato (richiamando la vecchia dizione della Tecnica delle Costruzioni) alla muratura, all'accoppiamento acciaio calcestruzzo, alla sempre valida prefabbricazione, ai nuovi materiali che tanta suggestione emotiva sanno suscitare nei progettisti e nei committenti (è il caso del vetro strutturale, vera e propria sfida per gli ingegneri strutturisti), così come gli FRP la cui attualità è così forte da dedicarvi l'intero terzo volume.
Con questo strumento gli allievi architetti (ma forse ancor più gli allievi ingegneri edili) potranno impegnarsi con maggior profitto nei laboratori integrati di progettazione, trovando alcune esemplificazioni complete di approccio metodologico alla progettazione strutturale e quindi alle scelte anche architettoniche che ne completano la "costruzione".
Si tratta dunque di una serie di volumi che bene interpreta il recentissimo ordinamento didattico, con utilizzabilità sia nella fase terminale della laurea triennale, sia, ancor più, all'interno della laurea specialistica biennale.
Non certo un punto d'arrivo (troppo ampio e articolato è il mondo delle strutture in architettura), ma un momento di sana riflessione sul progettare e costruire correttamente (Nervi docet). Un omaggio a Torroja la cui "razon y ser" tradotta in inglese "philosophy of structures" viene meglio interpretata con la traduzione di Levi "concezione strutturale". Così si ritorna al già citato Conceptual design of Structures di Jòrg Schlaich con il quale teoria e progetto, studio teorico e ricerca applicata, sperimentazione concettuale e dialettica strutturale in una parola "architettura strutturale" trovano la migliore interpretazione anche nella aule universitario.
Nel merito del primo volume, dopo una riflessione filosofica generale di Paolo Jossa, troviamo il tema delle costruzioni in zona sismica affrontato in modo ampio ed esauriente da Guido Sarà.
È poi la volta di Andrea Benedetti che affronta la "geometria strutturale" nel sistema reticolare.
Mauro Mezzina e i suoi collaboratori trattano la problematica sempre vivissima delle costruzioni in muratura.
E ancora il legno classico: Lucio Bonafede e Maurizio Piazza, cui si accompagna il legno lamellare: Marcello Arici e Marco Alaimo. Trattando un materiale meno sviluppato nei tradizionali corsi di Tecnica delle Costruzioni si è ritenuto di ampliare l'ambito anche ad aspetti più generali.
Raffaele Landolfo sviluppa il tema delle costruzioni in acciaio offrendone una sintesi assai efficace.
Io stesso con Bruno Brisighella e Tobia Zordan propongo un esempio di costruzione in e.a. nel passaggio interattivo tra progetto architettonico e progetto strutturale.
A Paolo Spinelli il compito di trattare le strutture composte con un esempio di calcolo di grande interesse applicativo.
Marco Menegotto tratta le strutture prefabbricate che ancora oggi occupano una fascia di mercato molto consistente.
Infine, da due diversi punti di vista, Odine Manfroni e Lucio Blandini offrono una lettura della tematica relativa al vetro strutturale affondando nel passato ottocentesco con una apertura verso il futuro delle nuove architetture.
Un progetto editoriale così ambizioso ha richiesto ai numerosi autori un impegno indubbiamente assai gravoso, ad essi sono profondamente grato. Ma il vero motore di questa iniziativa è stato Andrea Benedetti instancabile e competente lavoratore la cui pazienza è stata messa più volte a dura prova. Senza la sua tenacia questo progetto sarebbe miseramente fallito. A Paolo Foraboschi va pure il mio ringraziamento per l'impegno profuso sin dall'inizio a raccogliere i manoscritti e stimolare gli autori nel coordinamento redazionale.
Un particolare riconoscimento va dato a Ferdinando Laudiero che ha curato l'intero terzo volume, individuando puntualmente i vari aspetti che connotano gli FRP e "costruendo" un vero e proprio trattato, su un tema così impegnativo per le sue implicazioni teorico-sperimentali e applicative.
Un grazie infine a Francesca Di Palma della Editrice Compositori che sopportando, e supportandoci, nei vari momenti di lavoro, mai si è persa d'animo, favorendo così il felice concludersi di questa avventura che, debbo dire, essendo un percorso molto articolato è un punto di arrivo intermedio. Altre tappe sono infatti già programmate. Con l'aiuto di tutti concluderemo il grand tour dell'architettura strutturale. Un mondo ancora parzialmente inesplorato che è nostro preciso dovere, come docenti di Tecnica delle Costruzioni, percorrere e far percorrere a chiunque, architetto o ingegnere, intenda progettare nel solco della più viva tradizione ma con un grande slancio verso il futuro.

Enzo Siviero

INDICE
Premessa - Enzo Siviero
Progetto e documento - Paolo Jossa
Capitolo 1 - Vulnerabilità sismica e caratteristiche architettonico-strutturali delle costruzioni - Guido Sarà

Capitolo 2 - Modularità, strutturale ripetitività e costruzione geometrica di una forma strutturale - Andrea Benedetti
Esempi applicativi
A Showroom e officina a Portogruaro
B Copertura reticolare a Quarona di Borgosesia
C Meeting point a Mitzpe Ramon, Israele
D Torre porta insegne ad Afragola, Napoli

Capitolo 3 Costruire in muratura portante - Mauro Mezzina, Calogero Dentamaro, Carlo Moccia, Giuseppina Uva
Esempi applicativi
A II progetto di una casa per anziani a Trani - Carlo Moccia

Capitolo 4 - Costruzioni in legno - Lucio Bonafede, Maurizio Piazza
Esempi applicativi
A Copertura lignea di una palestra scolastica a Cimone, Trento

Capitolo 5 - Coperture in legno lamellare - Marcelle Arici, Marco Alaimo
Esempi applicativi
A Stadio-velodromo "Paolo Borsellino", Palermo
B Complesso parrocchiale "Madonna di Pompei", Palermo

Capitolo 6 - Progettare in acciaio - Raffaele Landolfo
Esempi applicativi
A Fabbricato A della Caserma dei Vigili del Fuoco di Napoli
B Fabbricato B della Caserma dei Vigili del Fuoco di Napoli
C Struttura di copertura dell'Aerostazione passeggeri di "Malpensa 2000"

Capitolo 7 La progettazione strutturale in calcestruzzo armato - Enzo Siviere, Bruno Briseghella, Tobia Zordan

Capitolo 8 - Soluzioni composte. L'acciaio-calcestruzzo nelle costruzioni - Paolo Spinelli
Esempi applicativi
A Centro Didattico Polifunzionale, Firenze

Capitolo 9 Strutture prefabbricate - Marco Menegotto
Esempi applicativi
A Un grande parcheggio multipiano
B Un pipe-rack per impianto chimico
C Un elemento per coperture di grande luce

Capitolo 10 - Il vetro strutturale
Parte I. Passato e presente - Odine Manfroni
Parte II. Presente e futuro - Lucio Blandini

Apparati Bibliografia
Indice analitico

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