mercoledì 10 settembre 2008

La Rete del Grillo: "informazione di regime, informazione dei cittadini"

LA RETE DEL GRILLO
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Il post di Beppe Grillo
informazione di regime, informazione dei cittadini
La Stampa ha pubblicato un'intervista a Milena Gabanelli dal titolo:"Io non prenderei mai i soldi dei cittadini". "È facile dire community journalism, citizen journalism o frasi così, nell'Italia dilaniata dalla furia antipolitica, dalla sfiducia verso le caste, dalla percezione diffusa che i giornalisti altro che cani da guardia - cani da salotto, sono sempre più, del potere...E in definitiva, è davvero un mondo migliore quello in cui i giornalisti anziché esser pagati da editori - in Italia grandi gruppi economici, oppure lo Stato - prendono soldi direttamente dai cittadini che li leggono? ... [continua]


Il miglior commento

LA DEMOCRAZIA SI E

di giovanna s. (Voti: 11)
leggi il post

GIACOMO SEI UN ESEMPIO DA SEGUIRE.
Finalmente qualcuno che non si limita a parlare a vuoto ed agisce, almeno ci prova.
GRANDISSIMO. I PROSSIMI SAREMO NOI CONTRO IL PROBABILE FUTURO INCENERITORE DI SCHIEPPE DI ORCIANO

Lettere dalla Rete

RISCHI AMBIENTALI A VITERBO

di Associazione italiana medici per l'ambiente

L'Associazione italiana medici per l'ambiente chiede alla Asl di Viterbo un impegno per la prevenzione in relazione ai fattori di rischio ambientale.
Il 9 settembre a Viterbo si e' svolta una riunione della Asl per presentare ai medici di medicina generale un progetto aziendale riguardante la gestione di nuove attivita' ambulatoriali.
Nel corso della riunione e' intervenuta nel dibattito anche la dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Isde (Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia) che ha posto all'attenzione dei presenti alcune importanti emergenze ambientali che riguardano il territorio viterbese. In particolare la dottoressa Litta ha illustrato il grave impatto che avra' su ambiente e salute la minacciata messa in funzione della centrale riconvertita a carbone di Tor Valdaliga Nord a Civitavecchia, ed ha fatto rilevare, anche in considerazione delle sempre minori disponibilita' finanziarie della sanita' regionale, la necessita' di dare priorita' assoluta a progetti di monitoraggio e studio dello stato di salute delle
popolazioni e della situazione dell'ambiente.
Il territorio viterbese e i suoi abitanti infatti continuano a subire aggressioni ambientali: dalle servitu' energetiche col loro carico inquinante alle discariche abusive, alla presenza di metalli pesanti nelle acque potabili - in particolare dell'arsenico - e ai processi di eutrofizzazione dei laghi che favoriscono la presenza e lo sviluppo di alghe in grado di produrre tossine estremamente dannose per la salute. In tale contesto occorre non disperdere risorse ed energie, e promuovere invece la prevenzione con adeguate iniziative che coinvolgano tutte le istituzioni in difesa della salute di tutte le persone.


IN BRIANZA SI VUOLE UCCIDERE LA DEMOCRAZIA

di C. C.

Caro Beppe,
chi ti scrive è un comitato di cittadini di Brugherio, una città in provincia di Milano.
Abbiamo deciso di contattarti perché, anche alla alla luce di quanto riportato dal tuo blog su quanto successo in questi giorni a Desio (che dista pochi chilometri da dove viviamo noi), siamo sempre più preoccupati per l'attacco alla democrazia che si sta verificando nel nostro territorio, da parte di quei rappresentanti istituzionali (appartenenti a qualunque schieramento politico) che dovrebbero avere come compito quello di difendere il bene della comunità e dei cittadini, e che invece appaiono sempre più concentrati sulla salvaguardia degli interessi della propria casta.
Lo stiamo subendo anche noi da diversi mesi a Brugherio.
Il nostro comitato si chiama "Comitato per il Governo Metropolitano Brugherio-Vimercate e, come dice il nome, ha lo scopo di promuovere (in attuazione del Titolo V della Costituzione) la Città Metropolitana di Milano, opponendosi all'istituzione della Provincia di Monza e Brianza, da noi considerata un inutile e dannoso spreco di denaro pubblico ed una altrettanto dannosa frammentazione territoriale delle istituzioni.
La nostra attività di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini di Brugherio ha avuto fino a questo momento come elemento centrale il tentativo di istituire un referendum consultivo (come previsto dallo Statuto del Comune) per chiedere ai cittadini stessi di svincolare il Comune di Brugherio dalla istituenda (nel 2009) Provincia di Monza, facendo in modo che rimanga con quella di Milano, in prospettiva della creazione della Città Metropolitana.
Siamo poche persone, tutti volontari con un lavoro e una famiglia, che hanno deciso di impegnare una parte del loro tempo e delle loro energie per cercare di raggiungere quello che per loro è un risultato importante: far partecipare le persone al governo del loro territorio, dar loro modo di esprimersi e di indicare a chi li governa la strada che ritengono migliore.
L'entrata di Brugherio nella Provincia di Monza e Brianza è stata a sua volta decisa da un referendum analogo a quello che cerchiamo di organizzare noi.
Era il 1997. Erano diverse le leggi e, soprattutto, non era ancora emerso con chiarezza quanto grande fosse lo spreco di denaro pubblico e quanto grave fosse la proliferazione di Enti inutili.
Il nostro Comitato ritiene che una questione importante come questa vada ridiscussa e che vada ridata la parola ai cittadini.
Nel mese di aprile 2008, la Commissione Tecnica per i referendum consultivi del Comune di Brugherio ha dichiarato ammissibile il quesito referendario da noi proposto.
Nello stesso mese di aprile è iniziata da parte nostra la raccolta delle firme necessarie a richiedere l'indizione del referendum (il 10% degli aventi diritto al voto, pari a circa 2700 firme da raccogliere).
Abbiamo cercato di spiegare ai brugheresi le nostre ragioni, raccogliendo anche contributi autorevoli come quelli di Giuseppe Boatti e di Franco Bassanini, intervenuti come relatori in occasione di un incontro pubblico da noi organizzato, (e totalmente snobbato dagli esponenti politici della zona).
Nei tre mesi di tempo a nostra disposizione (a norma di regolamento), con un'attività quotidiana di contatto con la gente, di visite porta a porta, di banchetti nelle piazze, abbiamo raccolto circa 3000 firme.
Esse sono state autenticate e validate dagli uffici comunali, e la Commissione Tecnica, in data 17 luglio 2008, ha giudicato ammissibile il referendum.
A questo punto il regolamento del Comune di Brugherio per i referendum consultivi prevede:
"Il Sindaco, dopo aver fatto predisporre il preventivo di spesa e l'attestazione di copertura finanziaria, indice il referendum entro 30 giorni, da svolgersi nella giornata di domenica."
In data 19 agosto 2008 il Comitato ha consegnato al protocollo del Comune una lettera dove richiede al Sindaco di avere notizie dello stato di avanzamento dell'iter per l'indizione del referendum.
Il 1 settembre il Sindaco ci ha risposto per iscritto che nel bilancio comunale non ci sono fondi per il referendum, in quanto "spesa non prevista", e che quindi è necessario provvedere ad una variazione di bilancio.
Questo rappresenta l'ultimo e più grave elemento di una ininterrotta attività di boicottaggio e ostruzionismo attuata dall'Amministrazione Comunale e dalla grande maggioranza della classe politica locale (di ogni partito e schieramento).
Siamo stati isolati, attaccati sulla stampa, attaccati in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno votato da maggioranza e opposizione (eccettuati tre Consiglieri Comunali che appartengono al Comitato).
Hanno cercato di fare in modo che non raccogliessimo le firme. Quando ci siamo riusciti (e, in base al regolamento, il referendum DEVE essere fatto) cercano di far arenare la procedura inventandosi che non ci sono i soldi.
Le spese elettorali, in una democrazia, sono spese obbligatorie: si vota in base a regole precostituite, non in seguito alle variabili della congiuntura economica.
L'istituto del referendum consultivo è previsto dallo Statuto Comunale (peraltro recentemente aggiornato): non si tratta quindi di un "imprevisto" se non per chi lo avesse votato pensando che nessuno avrebbe mai utilizzato l'opportunità di richiedere una consultazione popolare.
Il comportamento di questi politici lascia pensare che intendano tirare la faccenda per le lunghe, cercando di far scadere il termini regolamentari per l'indizione del referendum (almeno 6 mesi prima delle elezioni amministrative, che saranno nelle primavera del 2009).
Tutto questo rappresenta, come i fatti avvenuti in occasione del Consiglio Comunale di Desio, una totale mancanza di rispetto delle più elementari regole della democrazia.
Ti scriviamo, caro Beppe, oltre per offrire la nostra solidarietà a Giacomo Sicurello , per chiederti, se condividi la nostra rabbia e la nostra indignazione, nonché le finalità del nostro lavoro sul territorio, di rendere pubblica la nostra battaglia, fornendole quello spazio che le è stato sottratto dai politici e, troppo spesso, dai mezzi di comunicazione locali.
Un caro saluto.


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