sabato 4 dicembre 2010

Giallo portavalori: Rosario Caiazzo si consegna Ma dei 2,5 mln non c'è traccia

La guardia giurata sparita pochi giorni fa a bordo del furgone blindato
dell'Ivri con dentro 2,5 milioni di euro si è costituito. Ha raccontato di
avere dormito in piazzole di soste della provincia e nascosto i soldi in un
fosso sotto un albero. Ma ai militari non risulta. E' in stato di fermo per 3
diverse accuse. Proseguono le indagini. La sua vita sentimentale su Facebook
LEGGI Guardia ruba 2,5 mln e scappa


Tre giorni e tre notti è durata la fuga dell'Arsenio Lupin in divisa. Rosario
Caiazzo, il vigilante dell'Ivri sparito martedì scorso con due milioni e mezzo
di euro ritirati da banche e negozi, venerdì pomeriggio verso le 15.30 si
presentato spontaneamente ai carabinieri di Parma. In compagnia del suo
avvocato, ma senza il ricco bottino. Un po' provato, però tranquillo. Si è
assunto la responsabilità del furto. Ha dichiarato non essersi allontanato
dalla provincia di Parma in questi tre giorni, di aver dormito in auto in
piazzole di sosta delle strade provinciali, soprattutto in Appennino. Per la
paura di incappare in un posto di blocco non avrebbe mai mangiato. Non si
aspettava che il suo colpo suscitasse tanto clamore, per la pressione è
crollato e si è consegnato in via delle Fonderie. E' stato sottoposto a fermo
di polizia giudiziaria per il reato di furto aggravato. Attualmente si trova
nel carcere di via Burla, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

SI CONSEGNA. Caiazzo ha rilasciato sommarie informazioni al pm Francesco
Gigliotti sulla dinamica del colpo. Ha dichiarato di aver fatto tutto da solo.
Martedì pomeriggio si è allontanato dal parcheggio del centro Cavagnari quando
i due colleghi stavano effettuando l'ultimo ritiro di contanti, ha guidato il
furgone blindato lungo via La Spezia, ha imboccato la tangenziale ed è uscito a
Vicofertile. Lì, secondo il suo racconto, aveva parcheggiato la sua automobile.
Ha caricato tre grosse buste piene di denaro sulla Hyundai Matrix e si è dato
alla macchia. Il furgone blindato è stato ritrovato col segnale Gps.
Nell'abitacolo Caiazzo aveva lasciato la sua pistola.

I SOLDI "SONO IN UN FOSSATO". MA NON E' VERO. La guardia giurata ha consegnato
ai militari una "mazzetta" di diecimila euro in banconote di diverso taglio,
sostenendo di aver preso solo quel denaro dalle buste e di aver nascosto il
resto. "Ma gli altri soldi dove sono?" hanno chiesto i militari. "Li ho
nascosti in un fossato sotto a un albero, ho provato a sotterrarli" è stata la
vaga risposta di Caiazzo, che ha indicato anche un luogo in provincia di Parma.
Poco convinti, i carabinieri hanno comunque provveduto a controllare. Come
previsto, la caccia al tesoro è andata a vuoto: nessuna traccia dei soldi nel
luogo indicato. Caiazzo non ha dato altre spiegazioni, avrebbe incolpato i
soliti ignoti: "Li avranno rubati". Ovviamente, l'ipotesi è che Caiazzo voglia
tornare a prenderli uscito di prigione, o che li abbia consegnati a qualcuno di
fiducia.

LE ACCUSE. Le accuse a carico del vigilante sono di furto aggravato (per via
del fatto che stava compiendo pubblico servizio e aveva in custodia i soldi),
abbandono di arma per aver lasciato la pistola sul furgone blindato e
detenzione di cartucce di arma da guerra, che sono state trovate nella sua casa
a Torrile durante la perquisizione. Con queste tre accuse Caiazzo può restare
nello stato di fermo sino alla convalida del gip. All'inizio della prossima
settimana si terrà l'interrogatorio di garanzia. Rischia una pena di un massimo
di 8 anni.

IL PIANO. Caiazzo ha confessato di aver iniziato a pensare al piano due
settimane fa. Poi ha agito, ha detto, "completamente da solo". Secondo le
indicazioni della guardia dunque non ci sarebbero complici, ma i carabinieri
continuano a vagliare ogni ipotesi. Il vigilante ha dichiarato di essersi
disfatto di tutti i suoi cellulari per rendersi irreperibile. Gli inquirenti
stanno cercando di ricostruire tutta la rete di contatti dell'uomo prima del
colpo. Chissà che, trovati eventuali complici, non salti fuori il bottino. Per
ora però non risultano altri indagati.

CHI E'. Rosario Caiazzo 42 anni, originario di Napoli e residente da solo in
un appartamento di Torrile, da anni era dipendente dell'Ivri. E' descritto dai
colleghi come una persona disponibile e gentile, il classico "insospettabile".
Non ha parenti in provincia di Parma, ma negli ultimi mesi avrebbe avuto
diverse relazioni sentimentali. Da tempo lamentava di dover lavorare con turni
scomodi e pesanti.

CAIAZZO SU FACEBOOK. La guardia giurata ha un profilo sul noto social network
da cui emergono particolari sulla sua vita sentimentale. E anche qualche
stranezza. Caiazzo infatti non risulta particolarmente attivo sulla sua pagina,
non scrive nulla per mesi e mesi. Fino all'ottobre scorso. Meno di due mesi fa
sembra rinascere l'interesse di Caiazzo per il social network: la guardia il 15
ottobre fa sapere a tutti di essere passato da "single" a "fidanzato
ufficialmente". Lei è una donna brasiliana residente a Reggio Emilia. Leggendo
i commenti, però, si comprende che la donna ha l'accesso al profilo del
fidanzato e pubblica con il suo nome sulla sua bacheca, senza farne segreto:
scrive frasi in portoghese, risponde agli amici di lui (sic) "Grazie tesoro
sono a fidanzata diro che hai fato auguri mi chiamo xxx" e "Idem sara un
piacere anche per me conoscerti a presto ti invitero ao mio fidanzamento
ufficiale con caiazzo-". Il 26 novembre, quattro giorni prima di sparire col
malloppo, Caiazzo (o chiunque utilizzi il suo profilo) sente l'esigenza di
comunicare a tutti che è tornato single, ha rotto il fidanzamento con la
brasiliana (cosa avvenuta, stando al profilo di lei, a metà novembre). Come
spiegazione agli amici stupiti lui commenta (sic) "le donne creano solo
problemi , sono rompe paleee".

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