mercoledì 1 dicembre 2010

150 unità d'Italia: Notte tricolore, mostre ed eventi Così l'Italia festeggerà i 150 anni

ROMA
Prima di tutto il restauro dei "luoghi della memoria", dallo scoglio di Quarto
di Genova al parco del Gianicolo di Roma. Ma anche musei, mostre, convegni, un
portale di storia e persino una notte bianca, anzi "bianca, rossa e verde", per
festeggiare la festa nazionale del 17 marzo con musei aperti ed eventi di
piazza.

Il governo presenta a Palazzo Chigi il programma ufficiale delle celebrazioni
per i 150 anni dell'Unità d'Italia e il presidente del Comitato dei Garanti,
Giuliano Amato - che ha accanto il sottosegretario alla presidenza del
consiglio Gianni Letta e il ministro della cultura Bondi - sintetizza
soddisfatto: «Saranno celebrazioni corali, della Repubblica, non solo dello
Stato». Di certo c'è che il programma degli eventi ufficiali, dopo le
incertezze di qualche tempo fa, può contare su una copertura finanziaria
sicura, «ci sono i soldi, anche se non tantissimi», annuncia Amato.

In tutto 33,5 milioni, che arrivano da un fondo della Presidenza del Consiglio
(18,5 milioni) da Arcus (la spa in condominio tra ministero della cultura e
infrastrutture che garantisce 13 milioni 350 mila) e dalle Fondazioni bancarie
(2,2). Tant'è, sottolinea l'ex presidente del consiglio, «basteranno» per
coprire il programma di Stato («ricco e articolato seppure sobrio ed
essenziale» lo definisce Bondi), che sarà comunque accompagnato da una valanga
di altri avvenimenti organizzati da enti locali, privati, scuole. Amato ricorda
più volte Ciampi, che lo ha preceduto nel ruolo di presidente del Comitato dei
Garanti, «lui ha avuto la parte più difficile», dice. E per ribadire l'impegno
sui 150 anni del presidente emerito della Repubblica interviene anche Letta:
«Non nascano equivoci, Ciampi ha lasciato solo per ragioni d'età», sottolinea
ricordando le polemiche che accompagnarono quella decisione, «ci ha scritto una
nobilissima lettera».

Il calendario è ricco, elencato in una pubblicazione ad hoc anche se il
coordinatore Paolo Peluffo sottolinerà che si tratta di un «programma aperto,
non definitivo e quindi soggetto a variazioni». Amato parte dai Luoghi della
memoria «oltre 400 quelli censiti, 100 quelli per i quali sono stati
individuati possibili lavori, 30 quelli sui quali si è concentrata l'attenzione
per il 2011»'. Tra questi ricorda Quarto e Caprera, il Gianicolo a Roma, San
Martino alla battaglia. Poi ci sono gli interventi sui musei, le mostre, tra
cui una grande esposizione dedicata alle Regioni e una rassegna, all'Archivio
di Stato, «dedicata alla Storia dello Stato italiano e insieme agli italiani
che hanno innovato», i convegni, un portale (italia150.it) affidato a Ernesto
Galli della Loggia «ricchissimo di testimonianze, testi, filmografia, documenti
sul risorgimento». Il presidente del Comitato cita la collaborazione delle tv,
il servizio pubblico Rai prima di tutto («che destinerà ai programmi per i 150
anni 20 milioni di euro derivanti da raccolta aggiuntiva di risorse
pubblicitarie») ma anche Mediaset, che con Fedele Confalonieri «ha offerto la
sua disponibilita» e manderà in onda con Retequattro opere musicali
risorgimentali.

Si tocca poi la questione, non del tutto risolta, della festa nazionale,
indetta dal Consiglio dei Ministri per il 17 marzo. Ed è occasione di un
siparietto politico (non il solo) con Letta: «Sto cercando di capire cosa
accadrà il 17 marzo», comincia Amato riferendosi alla festa nazionale per la
quale il governo non ha ancora chiarito se saranno chiusi scuole, uffici e
negozi, «Pensavo dicessi che vuoi capire cosa accadrà il 14 dicembre», ribatte
ridendo Letta citando invece la discussione parlamentare sulla fiducia al
governo. «Grazie Gianni, ma io vivo 150 anni fa - replica il dottor Sottile - e
ci sto benissimo: so di più di Cavour e Garibaldi che di Berlusconi e Fini e so
anche come Š andata a finire, che è un bel vantaggio...». In coda si parla
delle infrastrutture da finire, il Palazzo del Cinema di Venezia, l'Auditorium
di Firenze e quello di Isernia, per i quali, viene confermato, servono circa
100 milioni di euro. Il governo, assicura Letta, «li sta cercando».

con lastampa.it

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