martedì 22 dicembre 2009

Lettera di Natale del Direttore di Affaritaliani.it: "Grazie del vostro tempo"

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Cari lettori, grazie del vostro tempo

di Angelo Maria Perrino

Vi piace Affaritaliani.it? Fatelo conoscere a tre amici. Cresceremo insieme

Grazie, cari lettori, grazie di cuore. Per merito vostro, noi di Affaritaliani.it abbiamo realizzato un progetto che è quasi il coronamento di un sogno: 100 mila lettori al giorno, uno zoccolo duro compatto ed omogeneo (un target, come si dice nel linguaggio pubblicitario) di persone di qualità (opinion leader e trend setter, sempre per usare le parole della scienza di Séguéla), che credono che una buona informazione quotidiana sia un must del proprio mix quotidiano, amano il racconto in diretta e multicanale (ora anche mobile) del giornale online e non quello in differita e statico della gazzetta cartacea. E premiano oltre all'immediatezza, il lavoro redazionale di selezione, semplificazione e riduzione dell'attualità ai fatti chiave (il giornale come gatekeeper), da evidenziare e valorizzare con tratti di penna blu e caratteri fosforescenti. Gente molto impegnata, nel lavoro e nella vita privata, che non ha tempo da perdere con la fuffa e la panna montata di certi quotidiani e siti, è allergica alla marmellata mediatica o all'informazione piatta, fredda e riepilogativa dei portali e dei motori di ricerca, vuole (deve) sapere le cose che contano (e possibilmente anche il loro significato) nel momento in cui accadono. E affidano per questo una delega a una redazione di cui hanno fiducia.

E' quel che accade a questa comunità di lettori consolidatasi nel tempo intorno ai nostri bit (uomini e donne di tutte le età, di buon reddito e livello culturale medio-alto) e alla redazione di Affaritaliani.it (la più giovane e la più grande tra le redazioni online) che tutti i giorni, dalle 7,30 del mattino alle 9,30 di sera, sforna per loro la sua informazione indipendente, e, come ci piace definirla, croccante.

Centomila affezionati dunque, che leggono in media tra undici e dodici pagine a visita e si soffermano, ogni volta che entrano in Affaritaliani.it (e lo fanno anche più volte al giorno) per 7,46  minuti. Un dato elevatissimo, il secondo in assoluto, dietro solo a Repubblica (e prima del Corriere della Sera, a 6.49, da noi appena scalzato dal secondo posto).

E' il dato che conta, questo del tempo di permanenza. Soprattutto per i centri media che gestiscono gli investimenti pubblicitari delle aziende. Il traffico di un sito, infatti, si può incrementare artificiosamente o comprare (basta investire qualche milione, come fanno le grandi case editrici, nell'acquisto di parole chiave su Google, molti giornali blasonati vivono nei loro modestissimi siti solo di traffico indotto), il tempo di permanenza no, puoi solo conquistartelo con olio di gomito, giorno dopo giorno. E' un po' come dire la credibilità di un giornale, la sua reputation. Indica il livello di fidelizzazione e di gradimento della testata. Il legame emotivo e di fiducia che ha stabilito con i suoi lettori, fattore chiave per determinare la sua autorevolezza e quindi l'efficacia dei suoi contenuti giornalistici e, di conseguenza, della sua offerta commerciale e pubblicitaria.
 
Grazie, dunque, cari lettori.

Si avvicina il Natale e l'anno nuovo, è tempo di bilanci e di auguri. Il nostro bilancio è quello fin qui descritto ed è lusinghiero. Siamo riusciti, pur in un anno tra i più difficili, funestato dalla grande crisi economica e dalla forte contrazione del mercato pubblicitario (su cui è costruito il modello di business del quotidiano online) a conquistare ormai una posizione di primo piano nella nuova editoria digitale. Siamo ormai percepiti come il giornale della Rete e il giornale del futuro, non appesantito da organici elefantiaci e pesi produttivi e organizzativi asfissianti, pronto a spiccare il salto verso la leadership del settore. A fronte di testate storiche in difficoltà, costrette a piatire i denari pubblici e a regalare copie truccando le tirature, o di grandi colossi decotti da anni, rimasti in piedi grazie ai collaterali ma ora afflitti da perdite di bilancio mostruose, siamo riusciti a crescere mantenendo contemporaneamente e miracolosamente i conti in ordine, condizione indispensabile per tutelare l'indipendenza di un giornale, prerequisito indispensabile per parlare di libera informazione.

Un bel miracolo, insomma.Un caso editoriale ma anche di management. Realizzato insieme con voi che partecipate tutti i giorni, con le vostre email, i vosti invii, i consigli, le critiche, alla fattura del giornale.
 
Tredici anni fa, nel marzo 1996, registrando in tribunale il primo giornale online d'Italia (e forse d'Europa), abbiamo portato l'informazione  nel web e il web nell'informazione. Accanto alla lungimiranza, c'è voluta molta costanza, sacrificio, una grande passione per andare avanti in tutti questi anni, in un percorso a zig zag funestato da mille ostacoli (com'è stata del resto la storia e la vita del web), tra resistenze e freni messi in atto da tutti i conservatori dello status quo che si sono sentiti minacciati dal cambiamento e l'hanno contrastato. Ma la rivoluzione digitale, come a noi era chiaro sin dall'inizio, ha lavorato in profondità, come una goccia cinese. E infine ha battuto i conformismi e le vetustà delle tante "salme che parlano di tombe" (la definizione è di Beppe Grillo) che popolano l'editoria, l'advertising e la comunicazione italiana.

Nessuno ci ha regalato niente, a noi di Affaritaliani.it in questo percorso impervio e solitario. Anzi, molti "amici" li abbiamo persi per strada (ora stanno tornando). Ma nuovi amici e compagni di viaggio abbiamo conosciuto strada facendo. A nessuno dobbiamo restituire nulla. Affrontiamo perciò il 2010 e il nostro quattordicesimo anno di vita con serena consapevolezza, convinti che ora venga il bello e che finalmente anche da noi si inizierà a pedalare in discesa. Tante novità  sono in cantiere, salute e mercato (cioè lettori) permettendo. Abbiamo appena lanciato la pagina del Sociale (un bel successo in pochi giorni), unico giornale generalista che toglie dal ghetto e promuove il Terzo settore, il no profit e i temi dell'economia civile, del privato sociale, dello sviluppo sostenibile al rango di canali tradizionali come Politica, Sport, Economia, Spettacoli, Cronache, Culture.

Ora coltiviamo due sogni.Uno giornalistico: sbarcare a Roma, aprendo nella capitale una sezione che ripeta il successo straordinario della analoga pagina meneghina MilanoItalia, una delle nostre aree cult.

L'altro sogno è imprenditoriale. Dopo aver rinnovato il giornalismo vorremmo dire una parola nuova anche nel marketing editoriale e nella comunicazione pubblicitaria. Stiamo perciò strutturando al nostro interno un laboratorio creativo di idee di comunicazione e di marketing innovativo e non convenzionale, che valorizzi la nostra esperienza sul web e la ponga al servizio di quelle aziende innovative e indipendenti stanche della pubblicità tradizionale e intenzionate a  confrontarsi con le logiche e i linguaggi del web 2.0 e della comunicazione "virale".
 
Ne parleremo a tempo debito. Presto. Intanto auguri a tutti di buon Natale e buon anno, cari lettori. 
Se vi piace il regalo quotidiano rappresentato da Affaritaliani.it, aiutateci a crescere facendo conoscere il giornale a tre vostri amici che come voi amano l'informazione croccante e l'indipendenza dell'editore puro,  il valore che noi incarniamo. Facciamo crescere insieme la comunità di Affari, il giornale degli italiani intraprendenti e innovatori, ma solidali e soprattutto responsabili. Insieme possiamo andare lontano.


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