sabato 23 ottobre 2010

Rapina in casa dell'ex senatore Pd, la moglie sequestrata e picchiata

Per mezz'ora due uomini hanno legato e minacciato con un coltello Antonella
Brocca. Prognosi di un mese. Il marito, Marcello Basso, in quel momento era a
Cagliari
Marcello Basso, ex senatore, ex sindaco di San Stino (Venezia) e ora
presidente di Anpi Venezia

SAN STINO DI LIVENZA (Venezia ) — L'hanno aspettata al rientro a casa e
picchiata a sangue, sequestrata, minacciata con un machete ed un coltello
puntato alla gola, per farsi consegnare le chiavi della cassaforte. Oltre mezz'
ora di incubo per Antonella Brocca, noto medico di base del paese ma anche
moglie dell'ex senatore Pd ed ex sindaco Marcello Basso, che al momento dell'
aggressione era a Cagliari. Il fatto è avvenuto nella notte in via Nievo,
strada arginale che conduce verso Corbolone, a circa un chilometro dal centro.
Due individui nell'oscurità della notte hanno aperto un varco nella rete di
recinzione e hanno atteso in giardino il rientro della 54enne. A mezzanotte
circa l'aggressione. La donna ha posteggiato l'auto, è giunta davanti all'
ingresso di casa poi è stata assalita a pugni in faccia e calci, trascinata
infine per un braccio all'interno dell'abitazione. Antonella Brocca ha tentato
di reagire urlando e mordendo la mano ad un aggressore, il quale ha risposto
con altre botte, rischiando anche di soffocarla (le ha tappato bocca e naso),
pur di non farla urlare. «O stai zitta o ti ammazziamo», le ha intimato uno dei
due, puntandole un coltello alla gola.

A quel punto la donna ha desistito, si è lasciata legare le mani dietro la
schiena ed è stata portata in salotto, dove ha consegnato le chiavi e indicato
la posizione della cassaforte. Gli aggressori sarebbero stati probabilmente
pronti a torturarla se non avesse accondisceso. E solo un caso fortuito, un'
auto che si è fermata davanti allo spiazzo dell'abitazione, ha fatto fuggire
gli aggressori attraverso un varco sulla recinzione, con un bottino di 20 mila
euro tra oro e preziosi. I due si sono diretti verso la golena del Livenza e
probabilmente verso l'asilo del paese, dove li attendeva un'auto e forse un
complice. «Perché tanta violenza, perché!», ha ripetuto l'ex senatore al suo
rientro dalla Sardegna, da una convention dell'Anpi. «Sono sicur che queste
persone ci abbiano pedinato —ha continuato Basso—sapevano che io e mia figlia
eravamo lontani e che in casa c'era solo mia moglie. Lei ha più volte detto che
stavo rientrando ma i banditi le rispondevano che non era vero».

A compiere la rapina probabilmente due professionisti italiani (nessuna
inflessione dialettale o straniera), che avevano individuato in quella «nota »
abitazione sprovvista di sistemi d'allarmela fonte di un grosso bottino. Tutto
è stato curato nel dettaglio: volto travisato da passamontagna, l'uso di tute
da operaio e scarpe rivestite con degli stracci (rinvenuti nella golena del
Livenza) per non lasciare alcuna traccia agli investigatori. I carabinieri
allertati dalla stessa vittima sono piombati sul posto con un'ambulanza: non
hanno potuto far altro che raccogliere la testimonianza. Antonella Brocca ha
trascorso la notte all'ospedale di Portogruaro sotto choc, raggiunta alle 4
dalla figlia e poi dal marito. Ne avrà per almeno 40 giorni, avendo riportato
una frattura alla mano, lesioni a due costole, il volto tumefatto e lividi in
tutto il corpo.

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